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CASTELLI ROMANI – ARICCIA: PAPA FRANCESCO, BOSCO E SILENZIO PER IL PRIMO ANNIVERSARIO DI PONTIFICATO

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Tempo di lettura 3 minuti Una mamma: “La vita è coraggio e io sono qui, Ale e Lele”

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di Angelo Parca

Castelli Romani / Ariccia (RM) – Papa Francesco è arrivato intorno alle 16:30 ad Ariccia, nel cuore dei Castelli Romani in uno scenario fantastico e boscato dove celebrerà il primo anniversario di pontificato.

Già dal mattino molte persone sono arrivate vicino alla via dei Laghi, pronti ad attenderlo nella strada panoramica famosa per l’effetto ottico della bottiglia che messa in salita rotola e sale sù anziché seguire la discesa. L’emozione delle persone è incontenibile, si contano i minuti e ci si affaccia tra la folla per non perdersi un momento così importante: “Basta che lo vedo – dice Iolanda – mi è sufficiente scorgere il suo volto dal vetro del pullman per sentirmi bene”.

Ci sono i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Municipale e la Forestale. Di fronte alla folla di gente c’è una mamma che sostiene un cartello vicino alla propria creatura sulla sedie a rotelle, “La vita è coraggio e io sono qui, Ale e Lele”. Un messaggio semplice, un messaggio d’amore scritto da una madre coraggio che cerca una soluzione alla sofferenza: “Vedere Papa Francesco è stato bellissimo – sorride questa mamma – purtroppo non si è fermato ma va bene così, siamo contenti lo stesso”. Il nome di “Francesco” è stato acclamato dalle persone sempre più forte non appena Sua Santità è passato all’interno dei due pullman.

C’è chi dice di averlo visto sorridere e salutare con la mano e comunque è rimasto entusiasta di aver vissuto qui momenti carichi di emozione. Ma cè anche chi, invece, è rimasto deluso da tanta attesa: “Mi aspettavo una uscita alla Francesco – dice Maurizio – sarebbe potuto scendere e venire in mezzo a noi per stringerci la mano. Ma lo amo lo stesso perché si vede che è un Papa umile”.

Il sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli, avrebbe voluto tanto poter ricevere il Papa al suo arrivo, ma purtroppo nonostante la richiesta inoltrata alla segreteria vaticana non gli è stato possibile, allora spera di incontrarlo anche solo un attimo nei prossimi giorni: “La città di Ariccia ha preparato un omaggio per Papa Francesco – dice il primo cittadino – la riproduzione della Sanguigna del Bernini, opera emblematica raffigurante "San Giuseppe e Gesù Bambino", con una dedica speciale della nostra comunità. Avrei voluto fermarmi un attimo – conclude il primo cittadino – e dirgli quanto la nostra città sia un simbolo spirituale e davvero di grande raccoglimento e cultura, se si pensa che abbiamo anche due chiese mariane e un santuario mariano frequentato dai gesuiti”. E si chiudono i grandi cancelli della Casa del Divin Maestro dove Sua Santità si tratterrà, con al seguito cardinali e vescovi di Curia, fino a venerdì 14 per gli esercizi spirituali di Quaresima. E’ il primo anno che questo rito non si svolgerà in Vaticano bensì in un istituto religioso retto dai Paolini poco fuori l'abitato della cittadina sui colli Albani, con vista sul lago.

La settimana sarà guidata da monsignor Angelo De Donatis, parroco di San Marco Evangelista al Campidoglio. Alle 18 si sono tenuti i vespri, la meditazione introduttiva e l’adorazione eucaristica e alle 19.30 la cena. La partecipazione agli esercizi è aperta ai capi dicastero della curia romana e ai loro vice. Lo schema delle giornate prevede alle 7.30 la concelebrazione eucaristica, seguita dalla colazione alle 8.30 e dalla meditazione alle 9.30. Il pranzo è alle 12.30, mentre la meditazione pomeridiana è fissata alle 16. Alle 18 i vespri e l’adorazione eucaristica e alle 19.30 la cena.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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