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Roma

CASTELLI ROMANI – ALBANO LAZIALE: UN CONSIGLIO COMUNALE DI FACCIATA

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Tempo di lettura 3 minuti Guglielmino, Capogruppo Area Democratica:"ritengo doveroso da parte di tutti noi consiglieri presenti, rinunciare agli emolumenti della seduta di ieri e devolverli ai servizi sociali"

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di Pina Guglielmino – Capogruppo di Area Democratica e Consigliere comunale di  Albano Laziale


Ieri sera è stato convocato un consiglio comunale, su richiesta delle opposizioni, per discutere punti importanti per il futuro della città di Albano. All'ordine del giorno, le delibere di approvazione dell'opera più importante per Pavona, il sottopasso ferroviario ed inoltre si doveva discutere del nuovo cimitero. Tutte queste opere, ferme da 4 anni nei cassetti dell'amministrazione comunale, sembravano finalmente trovare luce.
E invece Sindaco, Presidente del consiglio di Albano e Consigliere Colini, segretario del PD, che si sono visti girovagare per il Comune fino a pochi minuti prima del consiglio, improvvisamente, si sono ritirati nelle loro stanze e quindi non hanno aperto i lavori d'aula. L'appello in realtà si sarebbe dovuto tenere alle 20 ed invece si è tenuto alle 20.30 passate.

Il consigliere anziano (Massimo Ferrarini) ha dovuto presiedere i lavori perché dei tre di cui sopra non se n'è vista traccia alcuna.

In totale eravamo 15 consiglieri comunali presenti (metà dei consiglieri assegnati) su 30, il segretario comunale e due dipendenti del comune.

Un consiglio comunale che passerà alla storia. Perché ?

Il consiglio si è aperto e dopo aver fatto l'appello, il segretario generale e lo staff comunale si sono alzati e hanno abbandonato l'assise, perché a dire del segretario generale la seduta non era valida a causa del numero legale dei consiglieri presenti.

Ciò è molto strano perché l' Art. 10 del regolamento del consiglio comunale recita come segue:
"Il numero legale è raggiunto in prima convocazione quando risulti presente almeno la metà dei consiglieri assegnati, ed in seconda convocazione quando risultino presenti almeno 10 consiglieri".

Insomma, noi siamo rimasti in aula.

Ci sono stati interventi significativi da parte di molti dei presenti e anche da parte dell'ex Sindaco Marco Mattei il quale ha accusato il Sindaco attuale Nicola Marini di aver strategicamente richiamato le truppe a non partecipare al consiglio e pertanto di aver abbandonato l'aula e soprattutto i cittadini in un momento così difficile per la collettività.

La diretta radio e la registrazione del consiglio sono state staccate, e mentre si svolgeva la seduta, il Sindaco Marini è uscito dalle segrete stanze con il suo entourage ed è andato via.

Oltre al grave attacco alla democrazia, ci rendiamo conto che ci sono persone che non riescono ad arrivare a fine mese perché la crisi li sta uccidendo..?

Ci rendiamo conto che questa amministrazione diserta il consiglio comunale che anche i cittadini pagano?

Il consiglio comunale di ieri sera ha avuto un costo: 4 dipendenti comunali più 15 consiglieri comunali!

Con l'amministrazione di Marco Mattei non si sono mai verificate scene sconvenienti come quella di ieri, ne si sono verificate con tutte le amministrazioni del 1948 ad oggi.

È così che questa amministrazione ha intenzione di "riprendersi il futuro?

Credo sia meglio che al momento riflettano sul loro di futuro e, cosa più importante, riflettano sul denaro che ieri hanno sperperato.

Per questa ragione, ritengo doveroso da parte di tutti noi consiglieri presenti, rinunciare agli emolumenti della seduta di ieri e devolverli ai servizi sociali per le famiglie in difficoltà di Albano Cecchina e Pavona, pertanto farò questa proposta ai miei colleghi, che sicuramente condivideranno con me questo buon proposito perché non ci prestiamo ai giochini e agli sprechi di questa maggioranza.
P

oi se l'amministrazione vorrà persevere nel mantenere la Nostra Città in una paralisi amministrativa, allora credo che bisognerà devolvere tutti i gettoni di presenza fino a fine mandato per le stesse finalità a dimostrazione del fatto che non vogliamo essere complici di questa inutile amministrazione. I cittadini che ci hanno accordato la loro fiducia non meritano di essere rappresentati in questo modo.
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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