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Roma

Castel Romano, campo nomadi sulla Pontina: 11 positivi al Covid. Paura contagi

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Il 3 febbraio si sono presentati 30 agenti dei reparti speciali della polizia locale di Roma Capitale a fare tamponi a tappeto al campo nomadi di Castel Romano, sulla Pontina, dove è morto un uomo di 55 anni ricoverato l’8 gennaio scorso. A seguito di quel caso Covid ne sono emersi altri 3, contatti familiari di quest’ultimo. Poi dall’esito dei tamponi e test rapidi effettuati sono emersi 4 bambini del campo positivi al Covid che fanno parte di una famiglia di 11 persone.

Il caso rischia di diventare un vero e proprio problema tra la giunta e i cittadini romani. Le unità sanitaria stanno ancora vagliando tutte le possibilità di intervento. Nelle prossime ore decideranno se istituire la zona rossa che delimiti il campo più grande di tutta Italia.

L’area è sotto sequestro da parte della procura di Roma, qui sorgono baracche, container, roulotte e sono stati commessi gravi reati ambientali, come roghi tossici e rifiuti velenosi.

Le falde idriche che sono state installate sotto terra, risultano inquinate dal percolato che fuoriesce dai cumuli d’immondizia e carcasse di automobili presenti nella zona.

I magistrati che si occupano dei reati contro l’ambiente, nel mese di Luglio fecero apporre dalla polizia locale i sigilli di area F, nominando Virginia Raggi come custode. La vicenda dei casi di Coronavirus nel campo Roma sta crescendo esponenzialmente, i comitati di zona si stanno allarmando, proprio perché a Castel Romani ci sono più di 500 adulti e 300 minori iscritti alle scuole elementari e medie, questo potrebbe far scattare una bomba di positività in tutta la città, portando alla istituzione forzata di una zona rossa localizzata solo per la capitale.

“La gravissima situazione emersa nel campo rom di Castel Romano, con alcuni bambini positivi al Covid, è la dimostrazione del fallimento a Cinque Stelle delle (non) politiche sulla gestione dei campi nomadi”. Così in una nota Fabrizio Santori dirigente romano della Lega Salvini Premier.

“Incredibile che non siano stati attivati nel corso di questi mesi adeguati controlli e misure di sicurezza in situazioni dove, sappiamo benissimo, le condizioni igienico sanitarie e sociali sono spesso vergognose. Nel programma che stiamo presentando in queste ore in tutti i municipi la Lega ha chiaro il punto della chiusura dei campi rom abusivi e di tutte quelle realtà che proliferano nella città e nelle quali l’illegalità e la sopraffazione mettono spesso a repentaglio la vita di donne e bambini”.

“E’ inaccettabile – conclude Santori – che nella Capitale le Istituzioni, guidate da falso buonismo, proseguano nel rimpallo di responsabilità consentendo il propagarsi della pandemia anche a danno dei soggetti più deboli. Questo per la Lega è inaccettabile e opereremo affinché i diritti delle persone fragili vengano tutelati, così come gli operatori di sicurezza che vi operano, possano essere dotati di tutti i mezzi necessari per intervenire”.

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