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Castel Gandolfo, va in scena L’Amore in Guerra: un capolavoro di Melania Fiore ideato da Mario Scaccia

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L’Amore in Guerra, uno spettacolo che vede protagonista l’erede del genio artistico di Mario Scaccia. Una esibizione unica nel suo genere dove la passione che l’attrice plasma con estrema competenza e professionalità racconta l’amore con la maiuscola e trasmette chiaramente il messaggio della necessità dell’autoaffermazione dell’essere umano intesa come necessità di essere liberi di amare ed esprimersi aldilà delle convenzioni, degli schemi della società e di un momento storico indelebile che le protagoniste scavalcano con eleganza, follia, coraggio e bellezza.

Chiara Rai

Da non perdere dunque l’appuntamento di Domenica 28 gennaio ore 18 presso la Sala Toniucci di Castel Gandolfo al Teatro in via Mazzini 27. Scritto diretto e interpretato da Melania Fiore e ideato da Mario Scaccia, L’Amore in Guerra è a lui dedicato. E’ la storia di due donne che lottano per la loro libertà la loro affermazione, il loro diritto all’esistenza. E’ una storia d’amore e resistenza

L’amore in guerra

Scritto, diretto e interpretato da Melania Fiore

Disegno luci Riccardo Santini

Assistente alla regia Aldo Emanuele Castellani

Musiche Debussy, Beethoven, Chopin, Edith Piaf

Costumi Silva Bruschini

Una produzione LA RESISTENZA DELLE FORMICHE TEATRO

 

Amore come donna. Amore come Resistenza.

Due donne, un’attrice sola, un’anima che pare scissa in due, due metà di un differente destino, due storie che sono in realtà la stessa Storia. Due assoli che sono un dialogo immaginato, dove la presenza “dell’altro”, desiderata, vagheggiata, profondamente amata, assume una consistenza palpabile, quasi reale.

Uno spettacolo che in due quadri, due partiture dal ritmo serrato e coinvolgente, racconta un momento preciso della vita di due donne ai tempi della Germania nazista, due donne tenute vive dall’amore, un  momento che cambierà le loro vite per sempre.

Nel primo quadro Gertrud Steiner, grande pianista ebrea, che nelle ore precedenti la sua deportazione, rivive un passato di successi e di glorie con ironia e dignità, immaginando di suonare il suo tavolo come se fosse un pianoforte e parlando al telefono con vecchi amici o amanti che non sanno o fingono di non sapere cosa le sta per succedere. D’improvviso una telefonata diversa dalle altre, di un ammiratore diverso dagli altri: che sia una via di salvezza?

Nel secondo quadro Matilde Melzner, affetta da una leggera forma di schizofrenia che l’ha confinata presso l’Istituto di cura di Eichberg, dove molti pazienti vengono eliminati perché considerati “un peso per l’economia tedesca” da sedicenti psichiatri, in un commovente non-dialogo con il medico “buono” che la sta curando, e di cui si è innamorata, afferma con limpida e struggente consapevolezza di voler assolutamente “Essere viva” per sposarlo.

Un dittico femminile che ha nella speranza di un cambiamento il suo movente principale, uno spettacolo d’impegno civile e morale pieno d’umorismo e poesia, non per ricordare o perdonare, ma cercare di capire, uno spettacolo che racconta la perdita dell’identità e dunque della dignità stessa sotto un regime repressivo e castrante che altera le coscienze e frena lo slancio verso qualcosa che non solo non è scontato, ma che anche oggi ci dobbiamo conquistare ogni giorno, La Libertà.

La libertà di Essere donne, come siamo, di non aver Paura.

Semplicemente la Libertà di Esistere come esseri umani.

Scritto, diretto e interpretato da Melania Fiore, attrice, drammaturga, pianista e cantante, è stato ideato con il suo MAESTRO Mario Scaccia dopo una decennale collaborazione artistica, e a lui dedicato.

 

L’Amore in guerra debutta nel 2011 presso il Teatro Tordinona di Roma e inizia una lunga serie di fortunate repliche in vari teatri romani e del Lazio, ottenendo grandi consensi da parte di critica e pubblico, fino ad approdare poi nel 2013 al Teatro Stabile Vittoria di Roma, dove va in scena nell’ambito della Rassegna “Salviamo i Talenti” ed è II finalista al  PREMIO NAZIONALE ATTILIO CORSINI.

Nel 2014 vince il prestigioso PREMIO CALCANTE come miglior drammaturgia italiana, conferitogli dal Siad ( Società Italiana Autori Drammatici) con le seguenti motivazioni:

“Originale scelta dei personaggi e delle vicende narrate per raccontare un pezzo di storia – il nazismo – che altrimenti potrebbe risultare scontato ed ovvio. Il testo L’amore in guerra di Melania Fiore è costruito in due quadri con due donne protagoniste: Gertrud Steiner, grande pianista ebrea vittima della violenza nazista, e Matilde  Melzner, giovane ricoverata in un istituto di cura per una leggera forma di schizofrenia, ma poi scampata al programma di eutanasia sui malati di mente e diventata psichiatra; due donne dai caratteri totalmente diversi unite però dallo stesso desiderio di amore e di vita, dalla stessa volontà di ribellarsi alla violenza della storia.

Sono gli uomini che le due protagoniste incontrano in un momento particolarmente drammatico della loro esistenza a determinare, con le loro caratteristiche morali completamente differenti, i due diversi epiloghi: il primo negativo, il secondo positivo.

Le due storie d’amore, raccontate con un linguaggio raffinato, poetico e drammaturgicamente efficace, vengono così a comporre un dittico su due opposte possibilità di vivere una passione in tempi di guerra.”

 

Note di regia

L’Amore in guerra nasce da un progetto ideato e portato in scena insieme al Maestro Mario Scaccia nell’aprile 2010 presso la suggestiva cornice del Forte Pietralata a Roma.

Lo spettacolo era in due atti: nel primo interpretavo “La moglie ebrea” monologo tratto da “Terrore e miseria del Terzo Reich” di B. Brecht, nel secondo declamava alcune delle più belle poesie di guerra di Salvatore Quasimodo tra cui Auschwitz, e io lo accompagnavo al pianoforte con Chopin, Debussy e Nyman.

In seguito il Maestro mi comunicò l’idea di riprendere lo spettacolo, e di volerlo articolare in due quadri, di cui avrebbe fatto la regia. Mi propose di scrivere e interpretare due donne particolari, fuori dal comune, in cui l’amore sarebbe stato protagonista assoluto, inteso come passione e come resistenza in un’epoca i cui orrori sono a tutt’oggi troppo difficili da accettare e da capire. Dopo mesi di studio e di lavoro di documentazione, consulenze presso esperti psichiatri, ho scritto due storie ambientate nella Germania nazista e che fondono due tipi di storie d’amore: la storia di una pianista ebrea e omosessuale, Gertrud Steiner, che sta per rinunciare per sempre al grande amore della sua vita, la musica, e alla passione sofferta e segreta con la compagna Anna; la storia di Matilde Melzner, ragazza con lievi disturbi di schizofrenia ricoverata presso l’Istituto di Eichberg quando era in vigore la legge sull’eutanasia dei malati di mente e il suo amore platonico col dottor Weber.

 

Lo spettacolo ha debuttato nel 2010 in prima nazionale al Teatro Tordinona di Roma, nella Sala Pirandello, per un motivo ben preciso: è stata “la mia casa” per molti anni avendo ospitato molti spettacoli che ho fatto con il mio Maestro Mario Scaccia come protagonista, tra cui “Questa cosa vivente detta guidogozzano” e “Teatro comico e no”. Da quel giorno non si è più fermato.

 

Dedico con tutto il mio amore questo spettacolo al mio Maestro e amico Mario Scaccia, con cui ho trascorso 10 anni bellissimi di studio intenso e lavoro, ringraziandolo per la stima e l’affetto che mi ha dato in ogni circostanza, con la speranza, nel mio piccolo, d’aver assimilato la sua lezione d’arte e che dovunque sia, possa assistere con quel suo ironico, inconfondibile, astratto sorriso.  Melania Fiore

 

 

BIOGRAFIA MELANIA FIORE

Vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti teatrali l’attrice, autrice e pianista Melania Fiore si laurea con lode in Arti e Scienze dello Spettacolo presso l’Università Roma3 e si diploma col massimo dei voti presso la Scuola di formazione biennale di recitazione “MOLIERE” di Mario Scaccia nel 2002, con un saggio su Galantuomo per transazione di G. Giraud, in cui interpreta il ruolo di Elisa  e Shakespeare, montaggio di varie scene tratte dalle opere del Bardo, in cui interpreta il ruolo di Rosalinda del Come vi piace.

Dopo il diploma continua a studiare e a lavorare a fianco di Mario Scaccia per circa dieci anni. Il grande e compianto Maestro la sceglie come protagonista in molti suoi spettacoli, come Teatro comico e no con testi di M. L. Spaziani e Questa cosa vivente detta guidogozzano dove M. Fiore è attrice e pianista, Alcyone di G. D’Annunzio, insieme agli etoilès del Teatro dell’Opera, in tournèe in Italia, l’acclamato Chicchignola di E. Petrolini, che debutta presso il Teatro Parioli di Roma, L’amore in guerra, nella sua prima edizione, con testi di Bertold Brecht e Salvatore Quasimodo.

Intanto Melania perfeziona gli studi di recitazione con laboratori importanti: dopo il laboratorio annuale di Living Theatre diretto da Cathy Marchand, va in scena presso il Teatro Ateneo della Sapienza con l’Antigone di Bertold Brecht. Continua poi con Giorgina Cantalini, Giles Smith, Mauro Avogadro, che la dirige in una mise en space a Villa Piccolomini dove interpreta il ruolo di Cleonice in scene tratte da La Lisistrata di Aristofane. Nel 2013 frequenta a Berlino la  Theatre Summer School Berlin dove studia il metodo Feldencrais, il corpo del clown e la gestione del ridicolo con Nicole Kehrberger. Lavora in molte compagnie mentre continua a suonare il pianoforte, che ha studiato per oltre dieci anni sotto la guida del Maestro Lamberto Desideri e affina le capacità di scrittura teatrale. Pubblica racconti e inizia a scrivere per il teatro nel 2008.

Nel 2012 inizia un percorso di studio intenso con il regista Daniele Salvo, attore e storico collaboratore di Luca Ronconi; nel  2015 entra a far parte della Compagnia I Sognatori, fondata dallo stesso Salvo, che porterà in scena il Pilade di Pasolini con la sua regia presso il Teatro Vascello di Roma, in tournèe nell’anno 2016 in Italia e in Svizzera.

Nel 2012 è la protagonista femminile della pièce Assolo contro la ‘ndrangheta dello scrittore, regista e giornalista Enrico Bernard, in scena presso il Teatro Dell’Orologio di Roma e il Teatro del Giglio di Lucca.  Inizia poi con lui un interessante sodalizio artistico che inizia con Rosa e la Calabria Saudita, scritto per lei da Bernard  e che debutta presso a Roma nel maggio 2013. Nel 2014-2015 è stata protagonista di un altro suo successo, rappresentato in Italia e all’estero, Mary Shelley e Frankestein e nel 2016 porterà invece in scena invece “Donne d’amore e di lotta”, con la regia dell’autore stesso.

Nel 2015 conosce il drammaturgo, regista, attore Giuseppe Manfridi con cui inizia una importante collaborazione, che l’ha vista protagonista del suo testo La Castellana, prodotto dalla Mongolfiera Spettacoli, attualmente in tournèe e Intervista ai Parenti delle Vittime nel 2017, che riscuote un grande successo di critica e pubblico; la sua interpretazione viene notata anche da Marzullo, che la invita come ospite alla sue notissime trasmissioni Applausi e come ospite speciale per raccontare la sua biografia a Sottovoce.

Nel 2011 fonda insieme all’attore, regista e autore Aldo E. Castellani la Compagnia La Resistenza delle Formiche con cui produce vari spettacoli di successo tra cui “L’amore in guerra”, “Tutto il mio amore”, “Partigiana”, “Protect and Survive”: in particolare Tutto il mio amore ha al suo attivo una cinquantina di repliche in tutta Italia, più di 2500 spettatori e 6 premi vinti.

Delle sue opere, La Terrazza è selezionato per il Premio Attilio Corsini e va in scena al Teatro Stabile Vittoria di Roma, Il Testamento del Marchese del Grillo con Enzo Garinei, dove è anche attrice debutta presso l’Anfiteatro Romano d’Ostia Antica e poi in tournèe in Italia; presso il Festival della Drammaturgia Italiana riceve il Premio speciale della giuria 2010 con L’atto unico della felicità, che ottiene anche il premio “Artista dell’anno” al Festival Teatrale di Calcata 2011. Tutto il mio amore, nel 2011 vince il premio come Miglior attrice al Festival della Drammaturgia Italiana e nel 2012 vince il premio “Nuda Anima” come Miglior Corto Teatrale con le seguenti motivazioni della giuria: “Per la compiutezza organica tra tema, scrittura, interpretazione e resa scenica, grazie alla quale l’artista irradiava una presenza luminosa che le consentiva di creare un mondo di senso e di renderlo vivo agli occhi dello spettatore”.

Tutto il mio amore apre inoltre il Festival della Ginestra d’Argento in Calabria nella sezione “Contro tutte le mafie”, il Festival Teatrale di Calcata, il Festival Donne D’amore a Roma e nel 2012 va in scena presso l’Auditorium di Cotronei (quest’ultima insieme al giornalista e scrittore Emiliano Morrone), presso il Teatro dell’Orologio e il Festival di Monologhi presso il Teatro Ambra Garbatella di Roma, nella Rassegna Sceneforum presso Palazzo Ricci a Pisa, ed è ospite presso il Festival dell’Ambiente, delle Scienze e delle Arti nel Parco Nazionale del Cilento, diretto da Nadia Baldi e Ruggero Cappuccio, insieme ad Alessio Boni, Lello Arena, Silvio Orlando e Claudia Cardinale.

Tutto il mio amore vince nel 2014, il Festival Dirittinscena, Festival organizzato sotto l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubbica e di Amnesty International, svoltosi presso il Teatro Italia di Roma, con 3 premi: Premio miglior attrice protagonista, Premio della Giuria popolare e Premio  Miglior Spettacolo II classificato con le seguenti motivazioni della giuria: “Interpretazione maiuscola di un bellissimo testo scritto, diretto ed interpretato da Melania Fiore, nel quale la denuncia delle ecomafie e delle organizzazioni criminali in generale che deturpano il
territorio e indeboliscono gli strati sociali che necessità di maggiori protezioni arriva attraverso il racconto di una storia d’amore che diverte e suona molto familiare”

Nel 2014 Melania Fiore vince il prestigioso Premio Calcante SIAD, premio alla migliore drammaturgia italiana, che gli è conferito dal Sindacato Nazionale Autori Drammatici per il testo “L’amore in guerra” .

Sempre nel 2014 vince anche il Premio Alla Cultura “Brava Barbara” per lo spettacolo Partigiana, conferitogli dalla città di Rieti in occasione del Festival Internazionale di Santa Barbara nel mondo.

Nel 2016 viene scelta dal regista John Pascoe per Italia un sogno, un colossal teatrale innovativo che mescola teatro, lirica, danza, debutta presso il Teatro Filarmonico di Verona e va in tournèe in Italia e in Europa.

Nel 2012 viene scelta da Paolo Sorrentino per un ruolo nel suo film “LA GRANDE BELLEZZA”, vincitore, tra gli altri, del Golden Globe e dell’Oscar 2014 come Miglior Film Straniero.

 

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Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Frascati, rabbia e disgusto per gli atti di vandalismo e per gli incidenti al patrimonio cittadino

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Non è davvero un bel momento per quella che un tempo era la “Perla dei Castelli Romani”: la città di Frascati.
Venerdì mattina la sindaca, Francesca Sbardella, dalla propria pagina facebook, metteva in evidenza lo “scenario” al quale si erano trovati gli operai che stanno eseguendo i lavori di ristrutturazione nella storica Villa Torlonia

le tristi immagini del cantiere di “Villa Torlonia”

“Non so se prevale più la rabbia o il disgusto per un atto vandalico che non ha alcuna giustificazione, le sue dure parole e poi aggiunge, stiamo lavorando, non senza difficoltà, per rendere di nuovo la nostra villa un luogo bello e accogliente e poi arriva il deficiente (o i deficienti di turno) che non sa come passare il tempo e si diverte a rovinare il lavoro degli altri.”

il cantiere di “Villa Torlonia”

E sono di ieri le immagini ancora più crude e dolorose che la consigliere Emanuela Bruni, già assessore alla Cultura della città Tuscolana mostra, sempre dalla sua pagina facebook, sullo scempio perpetrato ai danni alla palla di sperone che adorna da decenni l’ingresso del parcheggio in via Del Grande

l’ingresso al parcheggio in via Del Grande

“VANDALISMO, NONCURANZA E ASSUEFAZIONE AL PEGGIO. Ennesimo bene storico, tutelato e che insieme a tanti altri rendeva bella questa città, DIVELTO E ABBANDONATO“.
Si legge tristezza, amarezza e dolore nelle parole della consigliere Emanuela Bruni, membro tra le altre cose del cda del MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo che aggiunge:

la “palla” divelta che ancora oggi è in loco

“La palla evidentemente divelta dalla colonna d’ingresso del piazzale ha fatto un volo di più di 10 metri e si suppone, per fortuna, non abbia fatto danni a cose e persone. La palla con i frammenti a 2 giorni dal fatto è ancora in loco. Nessuno che sia andata a rimuoverla pur essendo un evidente reperto storico della cittadinanza”.

il commento di una cittadina al post della consigliere Bruni

Una due giorni che davvero mostra gravi lacune al sistema di sorveglianza della città di Frascati che rischia di perdere parti importanti di un patrimonio storico e culturale unico nel suo genere.
Quello che colpisce, in entrambi i post, è il messaggio conclusivo, davvero significativo:
“È stata sporta denuncia e gli inquirenti sono già a lavoro per acquisire le immagini della videosorveglianza”, scrive la sindaco Sbardella.
“Non serve aggiungere altro se non che questa città sta ogni giorno di più divorando la sua bellezza, il suo patrimonio e la sua ricchezza! Di tutti: cittadini e turisti!” Chiosa nel suo post la consigliere Bruni.

il ramo dell’albero caduto nel parco dell’Ombrellino

E se ci aggiungiamo la denuncia, sempre dalle pagine di facebook, della segretario della Lega di Frascati, Anna Maria Bracci, del ramo di albero caduto nel parco pubblico dell’Ombrellino diventa una “tripletta” che davvero deve far riflettere sulla necessità di aprire con urgenza un tavolo sulla sicurezza del patrimonio cittadino di Frascati.

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Monte Compatri, abbattimento leccio centenario di piazza Mastrofini: malcontento e polemica scoppiano sui social

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C’è ironia e rabbia tra le pagine dei social sul leccio che, nei prossimi giorni, sarà abbattuto a Monte Compatri proprio sotto il balcone di Palazzo Borghese, sede del Comune.
Un albero centenario che fa da sempre cornice allo splendido Monumento ai Caduti che chiude la bellissima prospettiva di piazza Marco Mastrofini.

Anche in questo caso una battaglia di post che riempie le pagine delle opposte fazioni politiche locali che non perdono occasione di confrontarsi.

La questione è venuta alla luce il 17 giugno con un post dell’ex sindaco ed oggi consigliere comunale, Marco de Carolis, che con grande segno di sensibilità scriveva: “… il leccio posizionato davanti al Monumento ai Caduti, proprio sotto le finestre dell’Ufficio del Sindaco, non sembra godere di buona salute e sembra che stia morendo nell’indifferenza generale … per molti la morte di una pianta potrà sembrare poca cosa, soprattutto visto il selvaggio disboscamento cui abbiamo assistito durante la scorsa primavera …” e rincuorava la dose parlando di “un disinteresse per il patrimonio naturalistico”.
Oggi (ieri per chi legge nds) dando seguito all’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Ferri numero 23 del 1 agosto 2023 “Messa in sicurezza alberatura leccio Monumenti ai Caduti” la ditta incaricata ha iniziato il taglio della pianta secolare tra lo sbigottimento di molti cittadini monticiani.

nella foto Palazzo Borghese, il Monumento ai Caduti ed il Leccio ormai secco

Nell’ordinanza si specifica che “… a seguito di affidamento incarico agroforestale, sulla stabilità e verifica fitostatica di n. 1 pianta di specie leccio radicata presso l’area del Monumento ai Caduti , in p.zza M. Mastrofini, è stato constatato lo stato di seccaggine e la necessità di provvedere all’abbattimento della pianta …” al fine di garantire la sicurezza di persone e cose.
Primo atto, in attesa delle successive autorizzazioni per il taglio definitivo della pianta ai sensi dei pareri previsti di cui all’art. 21 del Decreto Legislativo n. 42 del 2004 in cui si prevede che “L’ esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente”.

il post del consigliere ed ex sindaco di Monte Compatri, Marco de Carolis

Ma ad oggi non vi è stata, da parte della amministrazione e neanche da parte dell’Ufficio Stampa comunale, nessuna comunicazione in merito ai motivi ed alle cause che hanno portato alla “seccaggine” dell’albero di Leccio ma nell’ordinanza, senza che venga allegata, si cita
una “relazione e tomografia” redatta da un agronomo contrassegnata dal protocollo 20187 del 9 luglio 2024 e protocollo 22525 del 1 agosto 2024.
Nel mentre provvediamo alla pubblicazione di questo articolo abbiamo inviato, tramite pec, la richiesta all’amministrazione comunale di poter visionare tali documenti al fine di darne evidenza ai tanti cittadini monticiani che chiedono di comprendere quali siano stati i motivi che hanno portato alla “morte” di questo centenario “cittadino monticiano”.

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