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Roma

CASTEL GANDOLFO, TARI: PER POCHI MA NON PER TUTTI?

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Tempo di lettura 2 minutiLa tassa è stata istituita per coprire integralmente i costi sostenuti dai Comuni per la gestione del servizio dei rifiuti urbani e assimilati

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di Alberto De Marchis

Castel Gandolfo (RM) – Un notevole aggravio del tributo che pesa sui contribuenti di Castel Gandolfo, relativo la Tassa sui Rifiuti (TARI),  è quanto denunciato da Giampiero Tofani attraverso un esposto presentato ad agosto del 2015 alla Compagnia di Velletri della Guardia di Finanza in cui viene chiesto di accertare se il Comune di Castel Gandolfo abbia puntualmente applicato il tributo TARI, per gli anni dal 2010 fino al 2014, anche agli stabilimenti balneari e agli impianti sportivi in attività al lago gandolfino. A dicembre 2015 l'esposto è stato poi girato dalla Guardia di Finanza, per competenza, al Comando della Polizia Locale di Castel Gandolfo e di cui ad oggi non si conosce ancora l'esito delle indagini.

Un calcolo della tariffa troppo esoso, quello applicato dal Comune per le utenze domestiche e non, che verrebbe giustificato, secondo Tofani, dalla mancata applicazione e conseguente riscossione, da parte dell'amministrazione locale, della tassa sui rifiuti per gli stabilimenti balneari e impianti sportivi. La vicenda trae origine quando Giampiero Tofani, dopo aver ricevuto la richiesta di pagamento della somma di euro 361,00 per la TARI riferita all'anno 2014,  ha presentato al Comune di Castel Gandolfo una richiesta di accesso agli atti, a luglio del 2015, chiedendo l'accesso alle richieste di pagamento TARI 2014 inviate dal Comune alla Federazione Italiana Canoa Kayak per l'utenza "Villaggio Vogatori" e quelle inviate ai titolari degli stabilimenti balneari e dei vari rimessaggi imbarcazioni. "Gli stabilimenti sono dislocati su circa 1km di area – dice Tofani – che va dal porticciolo al cantone come risulta dal Piano utilizzazione arenili (PUA), con una profondità di circa 60/70 metri. Ne viene fuori – prosegue – un'area di circa 70mila metri quadri che moltiplicati per la tariffa di circa 4 euro (la tariffa 2016 stabilita per gli stabilimenti balneari è di 4,48 euro) evidenzia un importo di quasi 300mila euro".

Tari e distribuzione costi
Occorre evidenziare che la TARI è stata istituita per coprire integralmente i costi che vengono sostenuti dalle amministrazioni comunali per la gestione del servizio dei rifiuti urbani e assimilati. E a Castel Gandolfo un ammanco di 300mila euro, qualora venisse accertata la mancata applicazione e quindi riscossione della tassa sui rifiuti per gli stabilimenti balneari e impianti sportivi, avrebbe costituito una mancata entrata per il Comune che per assicurare la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio, compresi i costi di smaltimento, avrebbe poi  ridistribuito l'intero costo sulle tasche dei contribuenti. Una bella "patata bollente" quella sollevata da Giampiero Tofani, al quale il Comune di Castel Gandolfo ha negato l'accesso agli atti motivando che non sono rilevabili gli estremi di un interesse diretto nel verificare l'esistenza delle richieste di pagamento TARI 2014 inviate a Federazione Italiana Canoa Kayak per l'utenza "Villaggio Vogatori" e quelle inviate ai titolari degli stabilimenti balneari e dei vari rimessaggi imbarcazioni. Ma il cittadino ha un interesse diretto nel verificare che i propri amministratori applichino il tributo TARI  a tutti. Insomma il fatto è questo: c'è chi paga e chi non riceve il bollettino della Tari da pagari. Chi è messo nella possibilità di non poter pagare grava su chi invece paga lo smaltimento dei rifiuti. Mettere un pò d'ordine servirebbe a far pagare tutti e a prezzi tollerabili: più si ricicla e meno si paga, più tutti rispettano il pagamento Tari e meno soldi escono dalle tasche di tutti i cittadini.