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CASTEL GANDOLFO (RM) – “Verrò a vedere il lago perché non ci sono stato fisicamente”. È con queste parole che il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha raccolto un segnale di attenzione a lui rivolto da una comunità di un territorio alle porte di Roma che gli ha chiesto di accendere i riflettori anche sul bellissimo lago Albano di Castel Gandolfo, un bacino vulcanico situato in provincia di Roma nell’area dei Castelli Romani, sui Colli Albani.
Il Ministro ha ricevuto una delegazione dell’organismo Lago di Castel Gandolfo costituito da persone del territorio, professionisti impegnati su tavoli nazionali e internazionali, che ogni anno dedicano il prestigioso Premio Lago di Castel Gandolfo al tema “Acqua e vita” individuando ogni volta personalità che si distinguono nei vari settori imprenditoriali, sociali, istituzionali e soprattutto ambientali.
Cingolani ha portato il tema su un più ampio progetto che vede una vera e propria sfida importantissima sull’acqua per l’Italia: “Scrivendo il progetto per il Recovery Plan – ha detto il Ministro – abbiamo guardato in maniera molto approfondita la situazione delle acque, a partire da quelle del mare per cui ci sarà un grande progetto per le zone costiere dell’Italia. Inoltre abbiamo previsto interventi molto importanti per limitare le perdite degli acquedotti, pensiamo che ci sono 24 mila chilometri di acquedotti che perdono circa la metà dell’acqua e questi necessitano di urgenti manutenzioni perché non possiamo permetterci tutto questo spreco. Dovremmo ripristinare gli argini, penso al Po che è al centro della Pianura Padana e a sua volta al centro di una frazione Europea, bisogna lavorare sui territori e al momento iniziamo da i problemi più grandi che coinvolgeranno anche le altre criticità. E poi, dobbiamo creare un certo numero di invasi che raccolgono l’acqua piovana perché non dobbiamo dimenticarci che siamo un paese con una fortissima industria agroalimentare e con un comparto agricolo fra i migliori al mondo. Così, avremmo in teoria l’acqua piovana che ogni anno potrebbe coprire da sola quattro volte il fabbisogno della nostra agricoltura ma adesso è venuto il momento di creare queste infrastrutture che di fatto limitano anche i prelievi e credo che proprio i prelievi, parlando anche del lago di Castel Gandolfo, siano uno dei problemi che causa l’abbassamento del livello delle acque. In realtà quello di cui parlo è un contributo abbastanza diretto che consiste nell’economizzare l’acqua prelevata e utilizzare invece quella possiamo raccogliere dall’enorme spreco di cui parlavo. L’acqua è l’oro blu di questo secolo, raccolgo dunque quest’attenzione per portarla sull’interesse generale dell’acqua in quanto sostentamento di vita”.
“Il Ministro Cingolani – dicono gli organizzatori del Premio – è tra i premiati in quanto da sempre impegnato in prima linea nelle tematiche ambientali e massima espressione di quella che può considerarsi la più importante sfida del terzo millennio: i cambiamenti climatici, il rilancio dell’economia circolare in Italia e lo sviluppo della Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica per la riduzione dei gas effetto serra. Ci auguriamo che possa arrivare anche un segnale per l’incantevole territorio dei Castelli Romani alle porte di Roma che meriterebbe attenzione e che aspetta una riqualificazione e un intervento, sia per il livello delle acque che per il dissesto idrogeologico”.
I saluti con Cingolani e poi il congedo: “Verrò a visitare il lago non appena mi sarà possibile”.
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