Connect with us

Roma

CASTEL GANDOLFO, SERATA ROTARY CLUB: GIORNALISMO SOCIALE, MINORI E VIOLENZA ALLE DONNE

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minuti Attenta e ottima organizzatrice il presidente Lo Bianco, la quale ha saputo condurre la serata in maniera piacevole e interessante stimolando interventi e mettendo tutti i partecipanti a proprio agio

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

Angelo Parca

Castel Gandolfo (Rm) – “L’arte giornalistica e l’impegno sociale” una serata importante quella organizzata dal Rotary Club dei Castelli Romani che per l’anno rotariano 2012 – 2013 vede come presidente Maria Teresa Lo Bianco, prima donna alla guida di questo storico club dei Castelli Romani. La serata del 26 ottobre ha avuto luogo nello splendido scenario del Golf Country Club di Castel Gandolfo e ha visto la partecipazione del direttore de L'osservatore laziale Chiara Rai, nelle vesti di socio onorario e giornalista, la quale ha parlato, appunto, dell’approccio al giornalismo sociale e della veste etica che dovrebbe indossare l’informatore al servizio della collettività. Chiara Rai è stata affiancata da Barbara Cerusico, Presidente dell'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus – Associazione contro la violenza sulle donne e Anna De Sanctis, Segretario Nazionale della medesima associazione. Sia la giornalista che le altre due ospiti hanno espresso rammarico per la mancata partecipazione del Vicepresidente dell’Associazione romana Roberta Sibaud , la quale nonostante avesse desiderato fortemente partecipare, non ha potuto farlo perché diversamente abile. Proprio così, purtroppo con i tagli ai mezzi di trasporto dedicati ai diversamente abili, con le vergognose e irrispettose assenze di elementari accortezze nei confronti dei diversamente abili (autobus senza pedane, ascensori con i pulsanti alti, mancanza di servizi di trasporto gratuiti o privati a prezzi accessibili simili a un biglietto della metro ecc) è diventato impossibile persino partecipare a serate che si tengono in luoghi fantastici ma anche un po’ “fuorimano”. Comunque la serata è trascorsa piacevolmente con un interessante e animato dibattito finale  imperniato sul complicato ma degno di totale ammirazione ruolo delle Onlus rispetto alla farraginosa macchina “Tribunale, assistenti sociali e case famiglia”.
 
Nei fatti, si è arrivati alla conclusione che i casi vanno giudicati di volta in volta, senza limitarsi a fare “di tutta l’erba un fascio”. Si è passati a parlare dal ruolo fondamentale che può assumere il giornalista in ambito sociale fino ai problemi che le associazioni vivono nel quotidiano, impegnate nella difesa del diritto alla famiglia, in trincea per la tutela dei minori e contro la violenza nei confronti delle donne. “E’ possibile che il giornalismo si metta a servizio delle persone – ha detto Chiara Rai –  così come i soci del Rotary Club riescono a mettersi a servizio della collettività. Lo si può e lo si deve fare senza pretendere nulla in cambio, ma cercando di fortificare una rete di rapporti di valore inestimabile, tessuta con lealtà, correttezza e spirito altruista, nonché, in ultimo, volontà di vivacizzare le coscienze”. Attenta e ottima organizzatrice il presidente Lo Bianco, la quale ha saputo condurre la serata in maniera piacevole e interessante stimolando interventi e mettendo tutti i partecipanti a proprio agio. Brillante la domanda/asserzione dell’Ingegner Luigi Caporicci che in merito al caso di Padova dove un minore è stato prelevato dalla polizia con la forza ha giustamente rimarcato l’evidente ed innegabile errore perpetuato a discapito di un bambino oggetto di umiliazione nonché probabilmente di pericolose diagnosi quali la “sindrome da alienazione genitoriale”, qualcosa che non è neppure scientificamente provata ma che viene considerata sempre più spesso nella formulazione delle perizie ad opera degli assistenti sociali nei confronti dei quali non si sono postulati giudizi. 

L'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus, hanno raccontato Cerusico e De Sanctis, è stata costituita a seguito della barbara recrudescenza delle violenze sulle donne alle quali assistiamo quotidianamente, per fornire assistenza legale-socio-sanitaria, formazione, istruzione, sport dilettantistico, tutela dei diritti civili e tutte le attività connesse alla tutela della donna. (come da Art.10 del Decreto Legislativo 460/97). L'Associazione vuole chiamare ad un confronto diretto le donne che oggi combattono in vari modi le ingiustizie, le violenze, i fondamentalismi, i regimi e le guerre, affermando che con il proprio operato è possibile affrontare le diverse violazioni dei diritti delle donne: dalla violenza domestica alla tratta, dagli stupri durante i conflitti alle mutilazioni genitali. Ci proponiamo di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi sociali, barriere architettoniche e culturali, urbanistiche, archeologiche, storiche, politiche ed intende fungere da stimolo nei confronti delle amministrazioni pubbliche locali tessendo un filo diretto fra utente e gestori della cosa pubblica, proponendo, ove possibile, risoluzioni anche tecniche e operative. In questa battaglia per i diritti umani, sono essenziali anche la solidarietà degli uomini e il loro coinvolgimento nella campagna Mai più violenza sulle donne.

Breve ma probabilmente efficace l’introduzione al giornalismo sociale e la prosecuzione della presentazione dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus. “La categoria di giornalismo sociale, ha spiegato Rai – si è precisata  una trentina di anni fa, nel contesto della prima crisi del welfare  che vide la nascita del fenomeno del volontariato e il dibattito sul no- profit. Da allora temi come la povertà, la droga, gli anziani, ma anche il sottosviluppo si affacciarono al panorama dell’informazione. Si è compreso lentamente che l’informazione su questi temi implica una specifica conoscenza dei contesti socio-economici e  una forte disponibilità etica all’ ascolto dell’ altro. E’ un vero e proprio allenamento quotidiano che posso dire nel mio caso è formativo. Quando si riceve una denuncia devo immediatamente attivare una analisi e questo richiede tempo e dedizione perché nell’ambito del sociale è facile che l’emotività sovrasti quel giusto equilibrio necessario a fornire una informazione, per quanto possibile, completa, dettagliata e soprattutto utile. Ecco ci sarebbe tanto da dire, ma è importante soffermarsi sulla parola utilità che poi si sposa con quelli che sono i principi Rotary, perché una delle principali caratteristiche del rotariano è di mettersi al servizio della collettività e del prossimo.  Il quotidiano L'osservatore laziale fondato dopo quasi un decennio di esperienza nel campo giornalistico cartaceo è un mezzo essenziale per rendere efficace sul campo il giornalismo sociale aiutando le associazioni di categoria, le famiglie, insomma la collettività a raggiungere un fine altrimenti difficile. – Rai ha poi concluso – Il caso di Padova non ci deve lasciare andare a sterili discussioni, li c’è un errore oggettivo, sotto gli occhi dell’intera opinione pubblica"

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti