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Redazione
L'osservatore laziale ha accolto la disponibilità del candidato della lista "Amo Castel Gandolfo", Alessandro Emili il quale fa parte della squadra che sostiene la candidatura a sindaco di Raffaele Dalessandro
Perchè sostenere Raffaele Dalessandro alla carica di sindaco di Castel Gandolfo?
Perché Dalessandro da subito ha fatto vedere ai cittadini Castellani che era arrivato in Consiglio una persona che metteva il cittadino al centro della scena politica, grazie a lui tante sono state le interrogazioni fatte per il territorio, per le famiglie per la trasparenza e per la legalità. Diciamo che dopo tanti anni di pseudo oppositori è l’unico che è riuscito ad aprire una finestra nei “mattutini” Consigli Comunali.
Perchè ha deciso di candidarsi in prima persona? E' la prima volta che lo fa? Quale la sua esperienza politica o professionale di provenienza?
Mi sono messo in prima persona perché oltre ad avere la reciproca stima con Dalessandro è la prima volta che vengono scelti i candidati in modo democratico e con lo scopo di cambiare Castello. Alle altre elezioni il centro destra ha sempre presentato candidati a Sindaco “Impresentabili” soggetti politici che oltre a passare al “nemico” hanno fatto zero opposizione. E’ la prima volta che mi metto in gioco in questi 5 anni ho voluto fare un percorso politico all’interno del mio ex partito AN (facevo parte del direttivo del Circolo) e poi con il Pdl, ad oggi faccio parte dei direttivi del Punto Pdl “il Popolo di Castel Gandolfo” e del Coordinamento di “Eurota” dei Castelli Romani. Attualmente sono un Agente di Commercio mi occupo di vendere profili in alluminio a livello industriale nell’Italia Centrale.
Se verrà eletto su quale tema si concentrerà la sua azione?
Essendo un ex atleta azzurro di canoa è normale che il primo impegno che prenderò sarà quello di mettere a disposizione della comunità gli impianti della Fick anche perché la fucina dei campioni Castellani si è interrotta da anni. Poi coinvolgerò il consiglio a fare la raccolta differenziata visto che la provincia ha stanziato i soldi (€ 304.000 ) nel 2009, cercherò di creare un comune ad impatto energetico “zero” con la creazione di illuminazione a basso costo (led) e la creazione di impianti fotovoltaici (a tetto e a terra). I giovani devono divenire gli scrittori della futura Castel Gandolfo a loro dovranno essere delegati tanti progetti. gli Anziani, devono essere una risorsa e non un mezzo per arrivare al potere lasciare loro fissi in quel centro anziani è deprimente, bisogna mandarli per le scuole ad insegnare e a parlare con i giovani, nessuno meglio di loro può raccontare la nostra Storia e ultimo e soprattutto il più importante riportare il lago ad essere la nostra “zona Industriale” per nuovi posto di lavoro e nuove attrattive turistiche.
Dove l'amministrazione uscente è stata più carente secondo lei?
Bè potremmo stare qui fino a domani… il ritardo e il degrado di Castel Gandolfo è sotto gli occhi di tutti. A CAstel Gandolfo non ci sono quei servizi basilari che i comuni limitrofi offrono mi riferisco ai semplici parchi verdi e parchi giochi, ai parcheggi liberi e rosa, a un sito internet che tutto fa tranne quello di informare. E poi c’è il fallimento delle opere infrastrutturali le opere giubiliari cadono a pezzi, l’auditorium Petrolini inagurato è pieno di infiltrazioni di acqua, il parcheggio di Piazza Cavallotti fa fare ricchezza ai Carrozzieri vista il numero di colonne che sono state inserite. Certo loro dicono che il governo ha fatto i tagli, ma la domanda sorge spontanea: ma gli altri come fanno?
Perchè cambiare?
Mai come quest'anno l’elettore ha un’ampia scelta, può scegliere tra chi, secondo me, ha mal governato Castel Gandolfo per 20 anni, chi insieme a quelli lo ha fatto altrettanto male per meno anni, pensando tuttavia e assurdamente che sarebbe bastato una semplice dimissione a soli 2 mesi dalle elezioni per far assurgere questa scelta a vero e proprio atto di discontinuità con il malgoverno di questi utlimi anni, chi si ricorda dei cittadini solo in tempo di elezioni e si dimentica di far un’opposizione intransigente, chi con un eccesso di superbia ci etichetta perché siamo iscritti ad un partito e chi come noi, in silenzio, umilmente, spesso in solitudine, abbiamo fatto sentire forte e chiara la vera voce dell'opposizione.
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