Connect with us

Roma

CASTEL GANDOLFO ELEZIONI, L'OSSERVATORE LAZIALE INTERVISTA ALESSANDRO EMILI (LISTA CIVICA AMO CASTEL GANDOLFO)

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Emili: "Dalessandro da subito ha fatto vedere ai cittadini Castellani che era arrivato in Consiglio una persona che metteva il cittadino al centro della scena politica"

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

L'osservatore laziale ha accolto la disponibilità del candidato della lista "Amo Castel Gandolfo", Alessandro Emili il quale fa parte della squadra che sostiene la candidatura a sindaco di Raffaele Dalessandro

Perchè sostenere Raffaele Dalessandro alla carica di sindaco di Castel Gandolfo?
Perché Dalessandro  da subito ha fatto vedere ai cittadini Castellani che era arrivato in Consiglio una persona che metteva il cittadino al centro della scena politica, grazie a lui tante sono state le interrogazioni fatte per il territorio, per le famiglie per la trasparenza e per la legalità. Diciamo che dopo tanti anni di pseudo oppositori è l’unico che è riuscito ad aprire una finestra nei “mattutini” Consigli Comunali.

Perchè ha deciso di candidarsi in prima persona? E' la prima volta che lo fa? Quale la sua esperienza politica o professionale di provenienza?
Mi sono messo in prima persona perché oltre ad avere la reciproca stima con Dalessandro è la prima volta che vengono scelti i candidati in modo democratico e con lo scopo di cambiare Castello. Alle altre elezioni il centro destra ha sempre presentato candidati a Sindaco “Impresentabili” soggetti politici che oltre a passare al “nemico” hanno fatto zero opposizione. E’ la prima volta che mi metto in gioco in questi 5 anni ho voluto fare un percorso politico all’interno del mio ex partito AN (facevo parte del direttivo del Circolo) e poi con il Pdl, ad oggi faccio parte dei direttivi del Punto Pdl “il Popolo di Castel Gandolfo” e del Coordinamento di “Eurota” dei Castelli Romani. Attualmente sono un Agente di Commercio mi occupo di vendere profili in alluminio a livello industriale nell’Italia Centrale.
 

Se verrà eletto su quale tema si concentrerà la sua azione?
Essendo un ex atleta azzurro di canoa è normale che il primo impegno che prenderò sarà quello di mettere a disposizione della comunità gli impianti della Fick anche perché la fucina dei campioni Castellani si è interrotta da anni. Poi coinvolgerò il consiglio a fare la raccolta differenziata visto che la provincia ha stanziato i soldi (€ 304.000 ) nel 2009, cercherò di creare un comune ad impatto energetico “zero” con la creazione di illuminazione a basso costo (led) e la creazione di impianti fotovoltaici (a tetto e a terra). I giovani devono divenire gli scrittori della futura Castel  Gandolfo a loro dovranno essere delegati tanti progetti.  gli Anziani, devono essere una risorsa e non un mezzo per arrivare al potere lasciare loro fissi in quel centro anziani è deprimente, bisogna mandarli per le scuole ad insegnare e a parlare con i giovani, nessuno meglio di loro può raccontare la nostra Storia e ultimo e soprattutto il più importante riportare il lago ad essere la nostra “zona Industriale” per nuovi posto di lavoro e nuove attrattive turistiche.

Dove l'amministrazione uscente è stata più carente secondo lei?
Bè potremmo stare qui fino a domani… il ritardo e il degrado di Castel Gandolfo è sotto gli occhi di tutti. A CAstel Gandolfo non ci sono quei servizi basilari che i comuni limitrofi offrono mi riferisco ai semplici parchi verdi e parchi giochi, ai parcheggi liberi e rosa, a un sito internet che tutto fa tranne quello di informare. E poi c’è il fallimento delle opere infrastrutturali le opere giubiliari cadono a pezzi, l’auditorium Petrolini inagurato è pieno di infiltrazioni di acqua, il parcheggio di Piazza Cavallotti fa fare ricchezza ai Carrozzieri vista il numero di colonne che sono state inserite. Certo loro dicono che il governo ha fatto i tagli, ma la domanda sorge spontanea: ma gli altri come fanno?

Perchè cambiare?
Mai come quest'anno l’elettore ha un’ampia scelta, può scegliere tra chi, secondo me, ha mal governato Castel Gandolfo per 20 anni, chi insieme a quelli lo ha fatto altrettanto male per meno anni,  pensando tuttavia e assurdamente che sarebbe bastato una semplice dimissione a soli 2 mesi dalle elezioni per far assurgere questa scelta a vero e proprio atto di discontinuità con il malgoverno di questi utlimi anni, chi si ricorda dei cittadini solo in tempo di elezioni e si dimentica di far un’opposizione intransigente, chi con un eccesso di superbia ci etichetta perché siamo iscritti ad un partito e chi come noi, in silenzio, umilmente, spesso in solitudine, abbiamo fatto sentire forte e chiara la vera voce dell'opposizione.
 

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

Continua a leggere

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti