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di Alberto De Marchis
Castel Gandolfo (RM) – Contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti sommersi da bustoni neri, cartoni, cassette in legno e chi più ne ha più ne metta. Questa la situazione che appare a Castel Gandolfo nell'ampio reportage fotografico de L'Osservatore d'Italia. Eppure nel regolamento comunale per la gestione integrata dei rifiuti urbani ed assimilati del Comune di Castel Gandolfo è espressamente previsto che nessun materiale deve essere lasciato fuori dagli appositi contenitori e che gli operatori della ditta incaricata non raccoglieranno i rifiuti qualora non siano conformi alle specifiche indicate.
Microchip aggirato Ma il problema non è solo quello di una mancata osservanza del regolamento comunale da parte di alcuni soggetti, bensì il danno che ne deriva per le tasche dei contribuenti gandolfini. Infatti gli appositi contenitori per la raccolta differenziata porta a porta sono dotati di un microchip che permette di determinare qualità e quantità del rifiuto prodotto, al fine poi di permettere all'amministrazione comunale di poter applicare il principio comunitario del "chi più inquina più paga" e conseguentemente chi meno inquina meno paga. Lasciando quindi i rifiuti nei sacchi neri, anziché negli appositi contenitori, si sfuggirebbe al controllo del microchip, consuetudine quest'ultima immortalata soprattutto tra alcune attività di ristorazione e commerciali. In buona sostanza l'operatore non dovrebbe raccogliere i bustoni neri e altri rifiuti posti accanto ai contenitori per la differenziata ma dovrebbe segnalare la circostanza "irregolare" con l'apposizione di uno specifico contrassegno adesivo. Questo però non sembrerebbe avvenire: abbiamo infatti fotografato un addetto della ditta incaricata intento a raccogliere i bustoni neri.
Minori entrate e ulteriori costi Quindi oltre a sfuggire alla "pesa", procurando una minore entrata per le casse dell'amministrazione di Castel Gandolfo, relativa i rifiuti che potevano essere riciclati, i furbetti della differenziata causano un secondo danno alla comunità: quello di far finire la "monnezza" contenuta nei sacchi neri in discarica come indifferenziato provocando quindi ulteriori costi per il Comune che a sua volta li caricherà sulle tariffe della raccolta differenziata al fine di coprire i costi.
L'incontro con i commercianti e operatori balneari Cristiano Bavaro, vice sindaco di Castel Gandolfo, ha detto che nei prossimi giorni si terrà un incontro con i commercianti e operatori balneari con tema la corretta raccolta differenziata eseguita dagli operatori.
Il residente Intanto il residente castellano Giampiero Tofani fa sapere che, dopo aver ricevuto la richiesta di pagamento di 339,00 euro per la TARI 2016, all’insegna “se tutti gli utenti pagano… tutti gli utenti pagano meno”, dichiarando quindi lo specifico interesse diretto, concreto ed attuale nel verificare che le richieste di pagamento TARI siano state inviate anche a TUTTI gli altri utenti del Comune di Castel Gandolfo, ha presentato l'ennesima richiesta di accesso agli atti, invocando questa volta il Decreto Legislativo del 17 Maggio 2016 in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza, per prendere visione ed estrarre copia delle richieste di pagamento TARI relative il periodo 2011/2016, che l'amministrazione gandolfina ha inviato alla Federazione Italiana Canoa Kayak, relativamente all’utenza “villaggio vogatori”, utilizzato anche per numerose manifestazioni pubbliche con camping, e ai titolari degli “stabilimenti balneari” e “rimessaggi imbarcazioni”, in attività sugli arenili demaniali del lago Albano di Castel Gandolfo.
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