Castel Gandolfo, confisca di reperti archeologici della prima epoca imperiale romana: il Tribunale li assegna al Museo Nazionale Romano

I Carabinieri della Stazione di Castel Gandolfo, insieme ai colleghi del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, hanno consegnato nelle mani del direttore del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano Prof. Stéphane Verger, una serie di reperti archeologici di inestimabile valore risalenti alla prima epoca imperiale romana.
Si tratta di un torso maschile marmoreo in cui si riconosce una copia dell’Eros di Tespie con l’arco, tratto da un originale in bronzo del grande scultore greco Lisippo (IV sec. a.C.), due porzioni di un torso maschile panneggiato, frammenti di lastra marmorea decorata, porzioni di rivestimento marmoreo, porzioni di basamento marmoreo di statua e un puntale di anfora da trasporto.
Questi frammenti sono stati trovati dai Carabinieri, nel 2021, a Castel Gandolfo, in via dei Pescatori, durante lo sgombero di un’unità immobiliare. Con la collaborazione del reparto specializzato dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’area metropolitana di Roma i reperti ritrovati furono catalogati e sequestrati. A seguito dell’iter giudiziario presso il Tribunale di Velletri si è giunti alla loro confisca per cui è stata successivamente disposta l’assegnazione di tali resti al Museo Nazionale Romano per la presa in carico e la custodia.