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CASTEL GANDOLFO: ARRIVA PAPA FRANCESCO… IN UTILITARIA

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Tempo di lettura 3 minuti Papa Francesco dovrebbe tornare a Castel Gandolfo il 15 agosto, solennità dell’Assunzione di Maria, quando celebrerà anche la messa

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Chiara Rai

Castel Gandolfo (RM) – Arriverà come un semplice visitatore, oggi, intorno alle 9:30 del mattino, addirittura in utilitaria e indiscrezioni dicono senza la solita scorta papalina. Insomma in pieno stile “Bergoglio”, lui, il Santo Padre che ha le scarpe "da corsa", che scelto per nome Francesco decidendo non solo di predicare l’umiltà ma anche di viverla, come del resto ha sempre fatto in Sudamerica, a casa sua.

Niente elicottero per giungere nella Città Vaticano II e addirittura il sindaco di Castel Gandolfo assieme al direttore delle Ville Pontificie, Saverio Petrillo e altre autorità civili ed ecclesiali gli daranno il benvenuto non come consuetudine presso l’eliporto ma nel cortile delle Ville Pontificie.

Un programma che ha stravolto completamente l’etichetta e la prassi dei Papi precedenti in visita a Castel Gandolfo. Questo è l’ennesimo gesto di un Papa che rappresenta una “chiesa povera tra i poveri” come lo stesso Santo Padre ha predicato in diverse occasioni. A Castel Gandolfo si prevedono circa 20 mila persone in una piazza che può contenerne circa 5 mila. L’Angelus verrà presieduto da Papa Francesco non più dal portone antistante il palazzo apostolico, ma da Piazza della Libertà.

Carica di emozione il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi: “Non so' esattamente cosa dirò al Papa quando lo incontrerò per la prima volta di persona – dice la prima cittadina – sicuramente sarò sincera e spontanea come del resto è il Santo Padre che ha dimostrato finora di badare poco alle formalità e più alla sostanza. Forse proprio il suo essere informale mi permetterà di non avere imbarazzo o timore di fare qualche inchino di troppo o dire qualcosa di inadatto. Sarò me stessa”. Monachesi assieme a tutta la cittadinanza spera che il Papa torni spesso a Castel Castel Gandolfo: “qui il santo Padre può sentire tutto il calore del focolaio – aggiunge il sindaco – un’atmosfera che immagino un Papa come Francesco respiri dappertutto perché è una persona straordinaria”. Verrà a Castel Gandolfo e come dice la prima cittadina porterà la ventata di rinnovamento della fede cattolica che sta predicando dal suo insediamento: “A me Papa Francesco ha dato un insegnamento da tenere sempre presente anche in politica – conclude Monachesi – quando ha detto che il vero potere è il servizio”.

Intorno alle 12:30, quando la preghiera mariana sarà terminata, Papa Francesco si intratterrà a pranzo con la Comunità dei Gesuiti e a fare gli onori di casa dovrebbe essere proprio un padre argentino che saprà accoglierlo con il calore, le parole, i colori e i profumi cari al Santo Padre, “preso dall’altra parte del mondo” come disse lui stesso dal balcone di San Pietro quando lo elessero Papa. Tutta Castel Gandolfo e le diocesi omaggeranno il Papa con un concerto serale, nonostante il Santo Padre lascerà la sede estiva nel primo pomeriggio per fare rientro in Vaticano.

E’ la seconda volta che Papa Francesco torna a Castel Gandolfo dove ha soggiornato a lungo il Papa emerito Ratzinger con il quale c’è stato già un affettuoso e memorabile incontro subito dopo l’elezione di Bergoglio. Benedetto XVI è tornato a San Pietro il primo maggio scorso. Papa Francesco dovrebbe tornare a Castel Gandolfo il 15 agosto, solennità dell’Assunzione di Maria, quando celebrerà anche la messa.

Quest’estate Castel Gandolfo non sarà la sede prescelta dal Papa emerito per il soggiorno estivo. Benedetto XVI ha infatti deciso di restare al Monastero Mater Ecclesiae, in riservatezza.  Nonostante Francesco avesse più volte insistito per invitare il predecessore a prendersi un po’ di riposo sulle rive del Lago Albano, meta prediletta, anziché le Alpi, dallo stesso Ratzinger negli ultimi anni.

Ad organizzare il concerto per Papa Francesco è stata l’amministrazione comunale insieme alla Pro Loco. Alle 21 saliranno sul palco i Ghost, band nazionale molto vicina al mondo del sociale e con l’occasione andrà in scena  l’anteprima della Giornata Mondiale della Gioventù, con tanti interventi sul palco, a cura del servizio Diocesano della Pastorale Giovanile. Il concerto sarà condiviso sul palco con i Giovani della Diocesi di Albano, attraverso momenti di grande intensità emotiva, come l’accoglienza della croce sul Palco, l’intervento di autorità ecclesiastiche, le testimonianze di vari gruppi giovanili della diocesi, l’esecuzione del brano “Tocca a Te”, inno dei giovani di Albano.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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