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CASTEL GANDOLFO: ABUSIVISMO AL LAGO ALBANO. TANA PER L'ENTE PARCO

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Tempo di lettura 3 minuti Il Comune ha emesso un'ordinanza di demolizione di opere abusive nei confronti del Parco Regionale dei Castelli Romani.

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Redazione

Lago Albano di Castel Gandolfo, Sito di Importanza Comunitaria, Zona a Protezione Speciale e sottoposto a Vincolo Paesaggistico. Se in teoria, più protetto di così non si può, in realtà è un immenso lago di abusi edilizi e di degrado. A terra, sugli arenili e negli specchi acquei. E il coro delle lamentele diventa ogni giorno più assordante. La vigilanza è demandata, oltre che alla Polizia Locale, al Parco Regionale dei Castelli Romani istituito con la Legge Regionale n. 2/84 e uno stanziamento di 500.000.000 di vecchie lire pubbliche proprio con lo specifico scopo di tutelare l’ambiente all’interno del proprio territorio e per evitare potenziali deterioramenti, ai sensi della Legge quadro sulle aree protette n. 394/91 e delle Norme in materia di aree naturali protette regionali n. 29/97.

Invece, commissario dopo commissario, l’ente ha collezionato persino una ordinanza di demolizione di opere abusive. Alla sbarra una serie di opere realizzate in assenza di titoli abilitativi su arenili e specchi acquei demaniali “superprotetti” occupati senza alcun titolo. Ingenti sperperi di denaro pubblico alla luce dei fatti che stanno sotto gli occhi di tutti.

Area pic-nic sull’arenile demaniale protetta antistante l’ex depuratore comunale : operai dell’Ente Parco arrivano al lago, presuntivamente senza alcun titolo occupano l’arenile demaniale super protetto antistante l’ex depuratore comunale, e tagliano gran parte di vegetazione naturale, realizzano recinzioni, scale d’accesso, tavoli e panche per pic-nic. Installano cartelli “norme di comportamento” : divieto di campeggio, divieto di accensione fuochi per sbraciamenti, divieto di rumori e suoni molesti, obbligo di mantenere pulito l’ambiente e di condurre i cani al guinzaglio.

Proprio accanto ai cartelli del Comune di Castel Gandolfo con  l’ordinanza che fa divieto di organizzare pic-nic, di introdurre, abbandonare ed utilizzare piatti, bicchieri o altri oggetti simili di plastica o vetro, di introdurre cani o altri animali.

Non solo ma lasciano il sito e tutte le opere alla totale mercè di tribù di tutte le razze. Orde di fagottari che si accampano con tende e lettini, che accendono fuochi con il legname ben stagionato di recinzioni e panche, che arrostiscono allo spiedo addirittura 2 pecore intere. Si mangia e si tracanna fino a ubriacarsi.   Si canta, si suona e si balla. Si grida e si urla, si litiga e si spara anche. Si fanno i bisogni corporali in acqua o tra i cespugli. A sera, indistintamente tutti, abbandonano nel verde rifiuti di ogni genere.

Mamma li turchi! “Le numerose richieste di intervento presentate al Parco dei Castelli Romani, sempre corredate da corposi dossier fotografici – dichiara Giampiero Tofani Commissario de La Destra di Castel Gandolfo – sono sempre rimaste inascoltate. I Guardiaparco di pattuglia al lago vedono e passano oltre senza neppure rallentare. Presumibilmente per paura di reazioni violente dei barbari”. “Ciò che  veramente sconcerta – prosegue Tofani – è che l’ente Parco, dopo aver sperperato tanto denaro pubblico per costruire, ha risolto alla radice il problema degrado ambientale : ha ordinato ai suoi operai di tagliare con la motosega tavoli e panche. Altro sperpero di denaro pubblico!”

Barcone Ecologico: 15 Giugno 2008, con grande enfasi il Parco Regionale dei Castelli Romani vara il "fantascientifico" barcone ecologico con 24 posti dotato di 2 motori elettrici, proveniente da Nazzano Romano, per le gite intorno al lago, completamente gratuite, delle persone dei Centri Anziani e dei Centri di Igiene Mentale con maggiori difficoltà a trovare escursioni adatte alle proprie esigenze. “Peccato che di buoni propositi è lastricato l’inferno – commenta con vivo disappunto Giampiero Tofani Commissario de La Destra di Castel Gandolfo – all’occupazione senza alcun titolo di specchio acqueo demaniale protetto per lo stazionamento del barcone ecologico, ha fatto ben presto seguito la furbesca trasformazione dei suoi propulsori : 2 motori elettrici sostituiti con 1 motore a scoppio! Così, il super reclamizzato Barcone Ecologico è stato ribattezzato Barcone Didattico e le escursioni da completamente gratuite sono passate a pagamento. Onori e gloria al Parco Regionale dei Castelli Romani!”.
Pontile d’attracco: come se non bastasse, gli operai dell’ente Parco, secondo quanto denuncia il Commissario de La Destra, occuperebbero senza alcun titolo lo specchio acqueo e l’arenile demaniale antistante l’ex porticciolo del lago di Castel Gandolfo. Armati di tutto punto e in assenza dei titoli abilitativi realizzano il pontile imbarco/sbarco per il barcone con motore a scoppio. Soltanto in data 4 Settembre 2014, a seguito di denuncia de La Destra di Castel Gandolfo, il Comune si è deciso ad emettere l’ordinanza di demolizione opere abusive n. 71 nei confronti del Parco Regionale dei Castelli Romani. “E’ veramente scandaloso – precisa Giampiero Tofani Commissario de La Destra di Castel Gandolfo – che proprio il Parco Regionale dei Castelli Romani, istituito e mantenuto con denaro pubblico, per tutelare l’ambiente all’interno del proprio territorio e per evitare potenziali deterioramenti, si sia arrogato il potere di realizzare opere abusive su beni demaniali protetti occupati senza alcun titolo!”. Centinaia di migliaia di €uro pubblici sperperati per costruire e demolire all’insegna di tanto paga Pantalone! “Quello che preoccupa e sconcerta maggiormente – conclude Tofani – è che tutti vedono, tutti sanno, ma nessuno interviene! E’ alla luce di tali fatti & misfatti in bella mostra al lago Albano che ogni giorno che passa diventa sempre più forte il coro della moltitudine di contribuenti che a gran voce chiedono la chiusura dell’Ente. Un notevole risparmio di denaro pubblico e un ente sostanzialmente inutile in meno".
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
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il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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