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Frosinone

CASSINO: L’AUTOVELOX COL FIORE IN BOCCA

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Tempo di lettura 3 minutiUn autovelox mai utilizzato e mai entrato in funzione da almeno dieci anni anni abbandonato in quel posto, a ludibrio ma anche a mortificazione degli automobilisti

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di Michele Santulli
Cassino (FR) – Ma si immagini uno straniero che con la macchina passa davanti ai nostri autovelox? Già non capisce il termine, questa è la prima illegalità visto che siamo in Europa: infatti in tutti i paesi dell’Europa Occidentale  il termine equivalente impiegato è: radar,  comune a tutti e a tutti comprensibile. E poi, prima dell’autovelox, tutte quelle targhe e tabelle per segnalarne la presenza! Che ridicola barzelletta, dirà l’automobilista francese o tedesco! Prima si prepara la trappola per  il povero coniglio o la povera volpe e poi lo si avverte con trombe e luminarie! Dove mai si è vista una simile sconcezza? 

Ma il bello è un’altra realtà: il Legislatore italiano non è uno sprovveduto: egli parla scrive  consiglia  ordina, correttamente e sensatamente con riferimento alla Legge istitutiva delle macchinette  (D.L.168/02): sono i prefetti o chi per loro principalmente che, a mio avviso, come non di rado avviene,  leggono e interpretano a modo loro, creando appunto contesti e situazioni che a volte fanno semplicemente ridere, come abbiamo ripetutamente ricordato nel passato parlando degli autovelox. In Francia, in Germania, in Inghilterra, nell’Europa Occidentale esistono, eccome!, i controlli elettronici ma non mettono  luminarie e tabelloni: ti avvertono  solo che in un certo punto in un tratto di strada di dieci venti chilometri, troverai una macchinetta e perciò regolarsi. 

Ma il più delle volte non vi è alcun avviso per cui tutto è rimesso  alla normale e civile responsabilità dell’automobilista. C’è anche da notare che da noi sulle strade abbondano ancora i limiti di 40 e di 50  Km in grande quantità, come se si fosse all’epoca delle diligenze o dei muli!  Basti pensare che sulla SS 6 cioè la gloriosa  Casilina, da Roma a Capua non si incontrerà mai il limite vero cioè 90 Km ma, e rarissimamente, solo 80!!!  Da noi si mette sotto controllo elettronico, diciamo: controllo, non un tratto di strada come impone il Legislatore e come avviene nei paesi civili e sulle nostre autostrade, non un pezzo di strada, non le corsie di marcia o la carreggiata bensì la sola corsia della macchinetta, per cinque-dieci metri! All’estero vige il senso di responsabilità dell’automobilista, da noi la trappola, per di più contro Legge.  Trappole che assolvono alla sola funzione di appezzentire l’automobilista, arricchire il Comune furbacchione, togliere dal commercio e dal consumo milioni di Euro  e, il colmo, ottenere che l’automobilista aumenti la velocità, sapendo che non vi sono più trappole davanti a lui!!

Nell’Europa orientale invece Bulgaria, Romania, Slovacchia, Albania ecc.  hanno appreso alla perfezione l’insegnamento  italiano  e si stanno avvicinando  al maestro per quantità di autovelox! Laddove se si sommano le macchinette in funzione in  Inghilterra, in Germania e in Francia non si raggiunge nemmeno un quarto di quelle in uso  nella sola Italia! Aggiungiamo che in questi paesi l’importo delle multe irrogate  è quasi della metà inferiore!

Questo stesso automobilista tedesco, francese, svizzero, olandese, ecc. che si avventura sulle strade della Ciociaria, dopo la conoscenza degli autovelox assiste ad almeno due spettacoli per lui inimmaginabili: sulla superstrada Frosinone-Ferentino passa davanti a due  autovelox nuovi di zecca con le belle tabelle e luminarie che avvertono della trappola  in agguato: egli  nota con curiosità che le belle tabelle mostrano un segnale a lui completamente  sconosciuto: due grosse strisce rosse che le barrano! Cosa significheranno mai? Sono due anni che la grottesca  situazione è sotto gli occhi di tutti ma nessuno vede o interviene! E  chi paga le spese degli autovelox non in uso?

Ma questo stesso automobilista non immagina nemmeno quale spettacolo per lui eccezionale  lo aspetta allorché si trova  sotto il ponte della superstrada dopo il bivio di S.Elia F.R.  a Cassino. Anche qui la situazione è tipica: un autovelox mai utilizzato e mai entrato in funzione da almeno dieci anni  anni abbandonato in quel posto,  a ludibrio ma anche  a mortificazione degli automobilisti: ovviamente ancora oggi  delle autorità preposte, nessuna vede o sente. Ma lo spettacolo che si offre all’automobilista straniero non è solo l’attrezzatura abbandonata e i soldi pubblici dilapidati, ma assiste a qualcosa di veramente inimmaginabile, lo possiamo ammettere, unico al mondo: l’autovelox ha messo le radici, gli spuntano le foglie in bocca!

Al  neo sindaco di Cassino, che pare così audace e ben intenzionato, vorrei ricordare tale situazione  ed invitarlo a far eliminare immediatamente questa pubblica offesa ed indecenza che almeno tre sindaci prima di lui non hanno né visto né sentito l’olezzo che ne emana e, non in ultimo, a far pagare le spese a chi lo ha autorizzato, non alla collettività.