Connect with us

Scienza e Tecnologia

CASO STAMINA: LECITI SOSPETTI SULLA RELAZIONE FINALE DELLA COMMISSIONE CONOSCITIVA DEL SENATO

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 11 minuti Ombre sul documento che la Commissione d’Igiene e Sanità del Senato ha consegnato sul caso Stamina.

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 11 minuti
image_pdfimage_print

 

Intervista esclusiva de l’Osservatore d’Italia a Felice Massaro, che spiega con una precisione certosina tutta l’impalcatura di questa commissione, avvalorando tutto il dossier che il nostro quotidiano ha prodotto nell’arco di due anni

 

di Cinzia Marchegiani

Il 18 febbraio la XII Commissione del Senato ha approvato il documento conclusivo sulla “indagine conoscitiva e sviluppo del cosidetto Caso Stamina”. Ne parliamo con Felice Massaro, il nonno di Federico, il bambino che ha usufruito di ben nove infusioni che gli hanno procurato numerosi benefici ampiamente documentati e depositati dalla mamma, avvocato Tiziana Massaro, presso la stessa Commissione.

Qual'era la finalità dei lavori di questa commissione?

Lo scopo sarebbe stato, secondo l'art. 48 del Regolamento del Senato, di acquisire notizie, informazioni e documentazioni sulla vicenda astenendosi, come stabilito dal 2° comma dello stesso art. 48, da ogni valutazione estranea alle finalità conoscitive con particolare riguardo alle imputazioni di responsabilità.

I componenti, quindi, secondo lei,  sono stati obiettivi?

Se obiettività significa atteggiamento imparziale, capacità da parte di chi osserva di eliminare la propria soggettività, è stato fatto l'esatto opposto.
Tutti i presupposti inducevano a farci ritenere che tali “lavori” avrebbero rappresentato una ulteriore occasione di sperpero del pubblico denaro, fin dall'inizio e cioé da quando venimmo a conoscenza dei nomi dei relatori e della Presidente di Commissione.

Relatori sono stati la senatrice Elena Cattaneo e il senatore D'ambrosio Lettieri e presidente della commissione la senatrice Emilia Grazia De Biasi. Che ha da dire?
D'Ambrosio Lettieri è stato presidente Ordine Farmacisti di Bari, forte oppositore di Stamina fin dalla discussione in Aula, nel 2013, sul decreto Balduzzi.
Elena Cattaneo, insieme a P. Bianco e M. De Luca, ha persino ricevuto il premio “Public Service Award” per “l'impegno nel dibattito pubblico e politico in Italia in cui hanno sostenuto la necessità di rigorosi standard scientifici e medici”.
Appena nominata senatrice, in una intervista rilasciata a LA7, espose senza peli sulla lingua i suoi propositi di spazzar via Stamina grazie ai nuovi poteri che Napolitano le aveva conferito con la nomina senatoriale. La stessa Presidente aveva rilasciato dichiarazioni in tal senso prima dell'inizio dei lavori.

Secondo lei pretendere rigorosi standard scientifici e medici è giusto?

Standard in italiano vuol dire norma, modello di riferimento a cui ci si uniforma.
Ora dobbiamo vedere cosa veniva infuso: se veniva infuso veleno di serpente (in tal caso tutte le argomentazioni svolte nella relazione assumono consistenza) oppure se venivano infuse cellule staminali, vive, pure, vitali, seguendo le Linee guida “consigliate” dall'ISS. Le linee venivano indicate dall'ISS e l'AIFA, contrariamente a quanto si è sostenuto, non ha avuto alcun potere in merito.

Impossibile a crederci
È l'IIS che detta o “consiglia” le linee guida. L'AIFA non c'entra niente. Il trasferimento di competenze è previsto solo dopo “l'entrata in vigore dei provvedimenti di attuazione dell’ultimo comma dell’articolo 3 della direttiva comunitaria 2001/83/CE, come modificato dall’articolo 28, secondo comma del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1394 del 2007”.
Lo ha ricordato lo stesso on.le prof. Balduzzi audito dalla stessa commissione “non essendo state successivamente adottate disposizioni di dettaglio dirette ad assicurare la piena esecuzione della disciplina comunitaria”.

Ma non è sempre stato sostenuto, persino in questa relazione, che la normativa europea era già in vigore in Italia e che veniva disattesa?
Che non sia in vigore è dimostrato dalle “Proposte legislative” riportate in calce alla relazione: “La Commissione ritiene altresì necessaria l'adozione da parte del Ministero della Salute, sentita l’AIFA, del decreto ministeriale volto alla definitiva ed univoca attuazione dell’articolo 28 comma 2° del regolamento (CE) n. 1394/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 novembre 2007, relativo alla disciplina di medicinali per terapia avanzata preparato su base non ripetitiva”. La relazione della Commissione è datata 18 febbraio 2015!

Perché la relazione perda valenza è necessario dimostrare che non vi sono stati effetti collaterali?

Qui basti dire che l'art. 2 commi 4, 4-bis, 4-ter della Legge 57/2013 impone che i risultati delle analisi di laboratorio vengano inviati al Ministero, Aifa, ISS, CNT e sono stati sempre inviati puntualmente. Nessuna delle citate Autorità, preposte al recepimento delle informazioni imposte dalla legge e alla valutazione degli esiti e degli eventi avversi, ha mai avanzato una sia pur minima osservazione sulla qualità delle cellule e su eventuali esiti avversi tali da imporre un loro intervento.
La stessa AIFA, in persona del dott. Luca Pani, nell’esporre le ragioni che avrebbero determinato l’emissione del sequestro delle cellule ordinato a settembre scorso su iniziativa del P.M. Guariniello non rileva la pericolosità della terapia e/o mancanza dei presupposti normativi.

Quale fu la testuale dichiarazione del dott. Pani?
La riporto integralmente: “Non è stata minimamente inibita l’infusione che Noemi avrebbe potuto fare normalmente come era accaduto con Celeste la settimana scorsa. Non si è impedito l’emocromo o altri esami, ma non ci si può arrogare il diritto di fare sperimentazione clinica al di fuori della legge. Se avessero rispettato le decisioni del giudice del lavoro, che non c’entra nulla con gli aspetti penali in cui gli ideatori di Stamina sono coinvolti, il sequestro non ci sarebbe stato. Invece hanno tentato di forzare il tipo di reato per cui sono stati rinviati a giudizio”.
Le date dimostrano che la storiella degli esami richiesti dalla dott.ssa Molino è una scusa impietosa. Infatti, la richiesta di sequestro è datata 14 agosto mentre la supposta richiesta di effettuazione di alcuni esami, a cui si riferisce il Dott. Pani, è del 20 di agosto e taluni esami non sono nemmeno riconducibili alla patologia della piccola Noemi per cui non avrebbero avuto alcuna valenza sperimentale.
Resta il fatto che AIFA, una delle Istituzioni deputata a raccogliere gli esiti delle infusioni ex lege 57/2013 art. 2 co. 4, 4-bis, 4-ter, dichiara che “Noemi avrebbe potuto fare (ndr l'infusione) normalmente come era accaduto con Celeste la settimana scorsa”.

Quindi l'Aifa fin dopo il sequestro non aveva nulla da obiettare in merito a quanto veniva infuso?
Noemi avrebbe potuto fare normalmente l'infusione se si fosse trattato di 'veleno di serpente', 'brodaglia', 'miscuglio', 'intruglio', 'mistura' come vengono definite le cellule staminali nella relazione? Gli effetti collaterali paventati si limitano a enunciazioni teoriche da parte di coloro che vogliono togliere ai nostri ammalati l'unico mezzo per migliorare la qualità della vita. Partendo da tali basi, tentano persino di infangare l'operato di quei Tribunali che hanno autorizzato le infusioni definendole addirittura “reato” pur senza farsi carico della mancanza, in atti, di qualsiasi indagine condotta con criterio scientifico che abbia potuto accertare e dimostrare, con l’eloquenza risolutiva dei risultati acquisiti, la nocività o la stessa pericolosità della metodica Stamina.

La XII Commissione Senato contesta l'interpretazione che avete dato al comunicato n. 173/2013, 58 del ministero della Salute laddove fate rilevare che la vitalità delle cellule prelevate con il primo sequestro era risultata “adeguata a qualsiasi uso terapeutico”
Quel comunicato risale al 2012 e non al 2013 come è stato riportato nella relazione. Quando furono sequestrate quelle cellule mio nipote Federico era ancora sanissimo per cui nulla ha da spartire con fatti che non lo riguardano. È stata una costante quella di mischiare fatti vecchi (San Marino) con gli interventi terapeutici fatti a Brescia facendo ricadere su questi supposte inadempienze, ad oggi non provate, di quelli. Tornando al comunicato, qualora la sintassi italiana fosse stata usata in maniera ambigua o scorretta dal Ministero, c'è il successivo comunicato (n. 58 del 10 marzo 2013) che non lascia adito a interpretazioni:
“Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi ha interpellato il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Enrico Garaci, e il Direttore generale dell'Aifa, Luca Pani, sugli aspetti sanitari conseguenti ai complessi e non omogenei interventi dei giudici ordinari e amministrativi sull'impiego delle cellule staminali preparate presso gli Spedali Civili di Brescia secondo il metodo Stamina. Il Presidente dell'ISS e il Direttore generale dell'Aifa, nel ricordare che le cellule staminali predette risultano preparate non in conformità alle previsioni di legge e in laboratorio non autorizzato, hanno comunque osservato che, se a seguito di pronunce dei giudici viene dato comunque corso all'ulteriore impiego di tali cellule su alcuni pazienti, non sussistono specifiche ragioni per escludere che possano proseguire la stessa terapia i diversi pazienti che, a giudizio dei medici degli Spedali Civili di Brescia, hanno avuto un primo trattamento, senza che si siano verificati effetti indesiderati di rilievo, purché, in ogni caso, permanga il consenso informato del paziente o dei genitori del minore alla prosecuzione della cura”. Ovviamente questo comunicato non viene citato nella “indagine conoscitiva”. Quindi nessun pericolo e rispetto delle norme in vigore. Dov'è il reato?

Eppure viene riportata anche qui la famosa relazione del prof. M. Dominici prodiga di critiche contro le cellule stamina
Quella relazione non riguarda le nostre cellule ma quelle sequestrate nel 2012. Non solo. Fu duramente e minuziosamente contestata sia dagli Spedali di Brescia che dalla stessa Regione Lombardia. Una “indagine conoscitiva” avrebbe dovuto quantomeno accennare a tali documenti di estrema importanza ai fini di una conoscenza dei fatti. Infine c'è anche la querela di Vannoni contro Dominici, anche questa di non secondaria importanza e non accennata.

Sull'efficacia della terapia, a pag. 27 della relazione viene riportata una dichiarazione dell'Aifa dove si sostiene che in alcuni casi “non ci sono elementi sufficienti per poter esprimere una valutazione dell'efficacia” e negli altri “non sono stati riscontrati miglioramenti oggettivi”
L'AIFA sa benissimo che, dopo l'Ordinanza del 2012 con cui vietava la continuazione delle terapie, gli Ospedali di Brescia sono stati costretti a eseguire solo i controlli strettamente necessari che l'infusione richiedeva (controllo della febbre, emocromo, ecc.). Quando la dott.ssa Molino chiese che venisse effettuato qualche esame in più per Noemi abbiamo visto la reazione.

Ma avete una vostra documentazione medica?

I commissari sanno benissimo che i pazienti hanno decine e decine di analisi strumentali eseguite in tantissime strutture pubbliche d'avanguardia. Non si tratta di certificati scritti dai medici (quelli si possono scrivere e rimangiare), si tratta di incontestabili ecografie, elettro, PEV consegnati in varie occasioni, alla Conferenza del 28 dicembre 2013 di Roma, ai Tribunali nei giudizi ex art. 700, al dott. Guariniello, al Tribunale di Riesame di Torino, alla stessa Commissione che, invece di citare e mostrare tali documenti (avendone avuto il consenso dai pazienti), cita le accennate, inconsistenti dichiarazioni del dott. Luca Pani.
Rendendo pubblici quei documenti non sarebbero state possibili tante affermazioni circa l'episodicità dei migliormenti, aggettivi fangosi su Stamina e sui pazienti (che alcuni pagliacci hanno chiamato “creduloni”), non sarebbe stato possibile dichiarare che “dall’art. 32 della Costituzione discende anche il dovere di proteggere da pseudo trattamenti non controllati e quindi potenzialmente dannosi” ed altre filastrocche simili.
Ma di tale documentazione medica non vi è traccia nella relazione.

Nella relazione viene riportata la dichiarazione di un dottore che a metà settembre 2013 smentisce i progressi ottenuti da smeraldina dopo le infusioni stamina
Sì, sì, ma esistono analisi strumentali (non certificati o pareri o consulti) che confermano quei risultati.
La neurologa Carla Pecoraro, in data 31/10/2013, certificava:
“L'osservazione e lo studio dei tracciati elettroencefalografici (qui si parla di analisi strumentali!) della piccola Smeralda…, dall'aprile 2012 al settembre 2013, mostrano una progressiva evoluzione migliorativa. Infatti, rispetto ai tracciati ECG di circa un anno fa, gli ultimi tracciati mostrano una maggiore organizzazione dell'attività cerebrale di fondo…..”.
“Unico elemento terapeutico in più può essere attribuito alle infusioni di cellule staminali secondo metodo Stamina”.

Nella relazione si contesta l'uso del termine “compassionevole” coniugato in forma di “cura compassionevole” “peraltro non contemplata dalla medicina e nemmeno dalla legislazione italiana in materia”

È grave che la Commissione ignori che l’espressione “uso compassionevole” sia presente nell’art. 83 (n.1 e 2) del Regolamento (CE) N. 726/2004.
I singoli Stati sono autorizzati a derogare alle regole comunitarie per la messa in commercio dei farmaci quando si tratta di malattie letali o che non possono essere curate con un medicinale autorizzato o sperimentato. Vi è un lungo elenco di disposizioni legislative italiane, europee ed extraeuropee che prevedono tali cure “eccezionali”, “non sperimentate” a partire dall’art. 37 della Dichiarazione di Helsinki (aggiornata a ottobre 2013) che usa, invece, la dizione “interventi non provati nella pratica clinica”.

Per quale motivo parlano sempre di “sperimentazione” richiamandone le norme?
Altra costante di tutti i detrattori è stata quella di richiamare norme che riguardano la sperimentazione.
Le infusioni Stamina venivano fatte a “uso compassionevole” ed erano disciplinate dal Decreto Turco/Fazio (c.d. Decreto Cure compassionevoli) che esplicitamente esclude dal proprio ambito di applicazione le norme relative alla sperimentazione.
Il richiamo alle norme che riguardano la sperimentazione ha fatto discendere l'arbitraria conclusione “costante” che le cellule staminali siano state preparate non in conformità alle previsioni di legge e in laboratorio non autorizzato. Tali norme (laboratorio GMP, autorizzazione AIFA, ecc.) sono state previste solo in questi giorni con il nuovo decreto di Lorenzin del gennaio 2015 che, se legittimo, dovrebbe sostituire il decreto Turco/Fazio. Se le previsioni del nuovo decreto Lorenzin fossero state già in vigore, avrebbe senso questo decreto sostitutivo dell'altro? A chi vogliono raccontarla?

Queste terapie non sperimentate fino a che punto possono essere giustificate? e qual'è la funzione dei comitati etici?
Rispondo estrapolando un pensiero del prof. Salvatore Amato dalla sua relazione consegnata alla Commissione e nei fatti ignorata:
“Io penso che abbia ancora valore quanto il Comitato Nazionale per la Bioetica aveva osservato in un parere espresso sulla terapia antitumorale proposta dal prof. Di Bella, nella Nota di risposta del 16 gennaio 1998 in cui si afferma che 'se un Comitato Etico di struttura viene richiesto di un parere, che non implica una sperimentazione organica secondo le norme vigenti, bensì soltanto il giudizio di eticità o meno di una terapia inusuale od alternativa, praticata su di un singolo paziente, tale parere del Comitato del resto non vincolante perché grava su ogni singolo medico, e non è delegabile, la responsabilità professionale di decisioni di terapie innovative ed alternative, potrà essere in linea di massima favorevole a condizione che sussistano, in quel caso particolare, le condizioni di gravità da un lato, e di inutilizzabilità delle terapie consolidate dall'altro, tali da configurare un reale stato di necessità che può giustificare qualunque ragionevole tentativo terapeutico alternativo’”

Le proposte legislative che la commissione ha indicato in merito ai provvedimenti giudiziari sui “trattamenti non provati” riguardano anche i pazienti ai quali sono state sequestrate le cellule?
Sì, in particolare quanto previsto al punto 1 lett. C:: “I provvedimenti autorizzativi già emessi dall’autorità giudiziaria anteriormente all’entrata in vigore della normativa e successivamente a tale vigenza in fase di esecuzione, che risultino adottati in violazione di norme comunitarie, di legge e regolamentari o in violazione di provvedimenti dell’autorità sanitaria nazionale o che comunque violino l’interesse generale e richiedano la pronta difesa dei pazienti, possono essere in qualsiasi tempo impugnati secondo quanto previsto al punto (b)”.

Non si è detto sin qui che le vostre infusioni sono state fatte secondo la normativa?

Sì, ma il nuovo decreto Lorenzin di questi giorni fissa norme diverse da quelle del decreto Turco/Fazio: autorizzazione AIFA, GMP, ecc. In sostanza da adesso sarebbero in vigore quelle norme che fino ad oggi non lo erano pur avendo sempre sostenuto che lo fossero. Inoltre propongono che venga cancellata la legge 57/2013 il cui art. 2 stabilisce che coloro che hanno iniziato il trattamento possono continuarlo.

Vi hanno impedito di continuare nonostante la legge?
Già. Sembra di vivere chissà dove ma tutto questo sta succedendo in Italia.

E quando resterete senza le infusioni cosa vi resterà?

La solidarietà di queste stesse persone che, nel mentre ci tolgono l'unica speranza, si sono sempre dichiarati “preoccupati per la salute dei pazienti”.

Messa in questo modo sa molto di cinismo

Purtroppo stiamo sopportando l'impossibile.

Non si può disconoscere che la Commissione abbia svolto un lavoro scientifico minuzioso sulle cellule staminali riportando un'appendice approfondita
Duole dover constatare che una relazione di una Commissione del Senato riporti, con un vero e proprio copia-incolla, quanto era già stato scritto altrove (v. ad es., L'Indice dei libri del mese, Biologia e medicina rigenerativa, 22 novembre 2013).

Interessante capire chi ha stilato questa relazione. nella nota 1 si legge: “durante la procedura informativa e la stesura del presente documento, la commissione si è avvalsa della consulenza del dott. josé de falco e della dott.ssa chiara lalli”. mentre nella nota 3 si legge che la cronologia è ripresa, aggiornata e modificata dalla cronologia di un libro di corbellini. chi sono?

Josè De Falco è componente dell'ufficio in Senato della Cattaneo, e anche membro di Giunta dell’associazione Luca Coscioni. Gilberto Corbellini è co-presidente della stessa associazione Coscioni.
Digitando su google “Chiara Lalli stamina” o “Corbellini stamina” o ancora “associazioni Coscioni stamina”, ci si può rendere conto dell’imparzialità di questi soggetti e di quanto siano stati adatti a stilare un’indagine conoscitiva del Senato della nostra repubblica.

Ho letto adesso anche la nota 2: “la presente cronologia è stata realizzata aggiornando ed adattando quanto predisposto dallo staff della senatrice elena cattaneo per l’incontro 'le applicazioni delle cellule staminali in medicina rigenerativa' tenutosi presso la sala zuccari di palazzo giustiniani il 15 aprile 2014, nell’ambito del ciclo di incontri "scienza, innovazione e salute" promossi dalla commissione igiene e sanità del senato.
Tale incontro fu così ricordato da Cattaneo:
“Ieri, con scienziati di fama come Graziella Pellegrini, Luigi Naldini, Alessandra Biffi, Michele De Luca, abbiamo invece voluto parlare 'seriamente' di staminali in Senato: un luogo dove si sarebbe dovuto parlare di questo ben prima. Dopo mesi di bombardamento su Stamina – il più grande deragliamento nella storia della medicina italiana da anni – l’abbiamo fatto anche grazie all’indagine conoscitiva su Stamina svolta dal Senato. Sono stati presentati gli unici casi di cura con staminali per tre tipologie di malattia, a cui – va precisato – si arriva non certo attraverso scorciatoie o furberie. I trattamenti sicuri ed efficaci riguardano, oltre al trapianto di midollo, la ricostruzione della cornea, l’uso di staminali ematopoietiche per il trattamento di malattie immuno-ematologiche quali la leucodistrofia globoide cellulare (Gld o malattia di Krabbe)”.
È la malattia di Krabbe che sta portando alla morte mio nipote. Incredulo, telefonai ai medici indicati, sperando che negli ultimi giorni avessero trovato la soluzione.
La risposta potete ascoltarla voi stessi con una semplice telefonata o inviando una email a Telethon.
Eppure si parlava nel Senato e non in un'osteria.

Si conclude un’intervista che gli stessi autori manderanno alle competenze istituzionali, ma  forse sarebbe arrivato il momento di capire anche la posizione di chi ha votato all’unanimità questa legge di Stato italiano che autorizza la sperimentazione. Noi de l’Osservatore d’Italia abbiamo sempre sostenuto che qualcosa di grave era accaduto in quelle stanze dei bottoni, e che per amore di trasparenza e verità, non si doveva lasciare sospesa alcuna azione che potesse chiarire definitivamente una storia controversa, fatta soprattutto di ombre e di mezze verità. Con molta lungimiranza avevamo fatto un appello un anno fa: “Illustrissimo magistrato, non conosco il suo volto e neanche il suo nome, ma la sua capacità di analisi e di logica non potrà che trovare interessante la documentazione che è emersa su tutti i personaggi che ruotato intorno al caso stamina, partendo dalle istituzioni fino al conosciutissimo Davide Vannoni. Ognuno con il proprio contributo è diventato l’attore principale di una storia che per la sua assurdità sta erodendo l’etica di questa nazione, ma soprattutto mette a rischio la garanzia del diritto costituzionale scippato a bambini che hanno già un destino segnato da una malattia degenerativa, orfani di cura farmacologica”.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Scienza e Tecnologia

Star Wars Outlaws, il videogame di Ubisoft dedicato ai fan della saga

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 7 minuti
image_pdfimage_print

Star Wars Outlaws, il nuovo videogame di Ubisoft per Pc, Xbox e PlayStation ambientato in uno degli universi più amati di sempre, si colloca tra L’impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi. Un periodo poco esplorato nel medium videoludico e in cui gli sviluppatori di Massive Entertainment hanno voluto raccontare la loro storia. Una vicenda che mette da parte potenti Jedi e leggendari eroi per mettere i giocatori nei panni di una protagonista del tutto inedita che, con sguardo sognante verso le stelle, fantastica di un’opportunità che possa cambiare in modo radicale la sua vita piuttosto banale e ben poco avvincente. Kay Vess, questo è il suo nome, è un’abile ladra, che si destreggia nel borseggiare ignari passanti per le strade di Canto Bight fin da quando era bambina. Divenuta adulta, vive con il suo fido quanto intelligentissimo animaletto Nix nella mansarda di un locale gestito dal suo amico Bram, mentre sogna di poter finalmente mettere a segno un colpo che le permetta di acquistare una nave e lasciare per sempre le fatiscenti strade di Canto Bight. L’occasione finalmente si presenta quando viene invitata ad unirsi ad una rapina ai danni di un potente e ambizioso signore del crimine di nome Sliro, a capo del Sindacato dei Zerek Besh. Questo primo colpo fungerà da tutorial, che proseguirà con una rocambolesca fuga a bordo della nave privata di Sliro, la Trailblazer, per poi concludersi con un atterraggio di fortuna sulla ventosa luna di Toshara, pianeta mai apparso nella saga e creato per l’occasione con la collaborazione di Lucasfilm Games. Risvegliatasi dall’atterraggio e con il marchio della morte (una taglia che attrae i più letali killer della galassia) che pende sulla sua testa, Kay per la prima volta si trova finalmente libera di plasmare il proprio destino. In compagnia del fido Nix, la ragazza raggiunge la capitale Mirogana, una città caotica e brulicante di vita. Qui il mondo dei Sindacati pullula di traffici e operazioni, un posto perfetto per Kay Vess di dimostrare le sue qualità e iniziare a costruirsi una reputazione agli occhi di Signori del Crimine, Pirati, Mercenari e Imperiali. Tutti hanno bisogno delle abilità di Kay per i propri loschi affari. Abilità che la faranno notare da Jayken, un ambizioso criminale pronto a reclutarla per effettuare una delle più ambiziose rapine mai fatte nella Galassia, accompagnato dal misterioso Droide pistolero ND-5. Per Kay si presenta finalmente l’opportunità della vita, ma non si sfugge al passato. Vecchi e nuovi nemici tramano nell’ombra, in un intreccio che porterà la protagonista fino agli angoli più remoti della Galassia in un’avventura avvincente quanto pericolosa. A livello di giocabilità, Star Wars Outlaws si presenta come un action game open world che vede Kay muoversi tra le grazie dei Sindacati del Crimine, che nelle 30 ore necessarie ad arrivare ai titoli di coda, dovrà reclutare la migliore banda della galassia per poter realizzare il colpo del secolo, esplorando cinque pianeti, ognuno con i propri biomi, fauna e flora. Le ore di gioco diventano però molte di più se si vuole completare i numerosi incarichi secondari che il gioco offre, arricchendo notevolmente l’esperienza complessiva di gioco. Il titolo ricrea per ogni pianeta delle vaste aree interamente esplorabili, le cui dimensioni variano notevolmente da mondo a mondo, con la protagonista che può viaggiare ovunque voglia. Nella maggior parte dei pianeti sono presenti una città principale, che funge da Hub per varie attività, più diversi insediamenti sparsi per la regione, tutti ricchi di opportunità per una ladra come Kay per iniziare a farsi le ossa nel crimine organizzato. Per muoversi tra le vaste aree dei pianeti più grandi si può fare affidamento allo Speeder presente all’interno della Trailblazer. Questo è l’unico mezzo di trasporto di terra pilotabile, nonostante si vedano sfrecciare per le strade numerosi altri veicoli. A piedi invece il giocatore può fare affidamento sulla notevole agilità di Kay per scalare montagne o edifici, facendo magari sapiente uso del suo versatile rampino e compiendo azioni acrobatiche.

Joypad alla mano Star Wars Outlaws si presenta come un classico action game in terza persona ma le idee messe sul tavolo da Massive hanno avuto la Forza di arricchire e variare l’esperienza in modi davvero molto interessanti. Primo fra tutti è la presenza dei già citati Sindacati criminali. Essi hanno una propria base collocata nel pianeta e ogni Sindacato dispone di agenti pronti ad assegnare missioni, oltre che venditori specializzati dove acquistare i materiali e l’equipaggiamento più raro e interessante. Per far salire la reputazione presso un Sindacato e avere così accesso a vantaggi e merce sempre migliore, bisogna completare incarichi di varia natura, come l’infiltrazione nelle basi nemiche, recuperare merci nascoste, sabotaggi e altri tipi di operazioni. Oltre a svolgere incarichi, un altro modo per guadagnarsi la fiducia di uno dei Sindacati è vendere i segreti di una organizzazione ad un’altra, oppure alla fine di alcuni incarichi tradire il committente per favorire un’organizzazione rivale. Tutto è nelle mani di chi gioca, e una canaglia esperta sa sempre come riuscire a farsi alleate tutte e quattro le organizzazioni criminali. Se non si sta attenti invece, si rischia di farsele nemiche, con tutte le complicanze del caso, come non essere più ammessi nella loro base o venire braccati dai loro sicari. In Star Wars Outlaws oltre a dover gestire la Reputazione agli occhi dei signori del crimine, sarà opportuno prestare attenzione a non infrangere la legge. In quel caso bisognerà vedersela con l’Impero, decisamente più attrezzato e letale dei Sindacati. Nel caso si venga colti a commettere un reato ai danni dell’Impero, verrà emesso un ordine di cattura nei confronti di Kay, di fatto il classico stato di “ricercato” visto in molti titoli open world. In questo caso, per rimuovere tale status, occorre infiltrarsi in uno dei vari posti di blocco Imperiali, manomettere il terminale e rimuovere il proprio mandato di ricerca. Anche se alcuni Ufficiali Imperiali sono disposti a chiudere un occhio, dopo il dovuto pagamento ovviamente. Si sa, anche nell’universo di Satr Wars la corruzione è presente e ad alcuni imperiali il denaro extra piace molto. Tra una missione e l’altra, esplorando i mondi di gioco, ci si può imbattere in diverse attività secondarie. Nei pianeti principali ci sono diversi segreti da scoprire come antichi tesori da recuperare, misteriose trasmissioni da seguire, Avamposti da saccheggiare, Specialisti da reclutare e minigiochi molto divertenti. Ci sono attività per tutti i gusti e proposte in notevole varietà da tenere incollati allo schermo per ore. Per quanto riguarda i momenti più concitati di Star Wars Outlaws, il gioco propone due approcci diversi: l’assalto diretto con blaster in mano, oppure un approccio più furtivo, con la collaborazione straordinaria del sempre fedele Nix. Il simpatico animaletto infatti svolge un ruolo fondamentale nel gameplay, con la possibilità di fargli svolgere diverse azioni come distrarre nemici, rubare chiavi dalle tasche di Ufficiali Imperiali, Sabotare attrezzature nemiche, innescare dispositivi esplosivi e attivare interruttori altrimenti irraggiungibili. La ricca varietà di possibilità, unita a un ricercato level design degli scenari, offre al giocatore un vasto ventaglio di strategie da utilizzare. Non c’è mai un’unica strada per arrivare all’obiettivo. Sta al giocatore scegliere la migliore. Studiare una base nemica da una distanza di sicurezza, facendo saggio uso del binocolo, è un’ottima tattica per individuare strade, condotti segreti, pareti scalabili e percorsi di pattuglia nemica. Inoltre, l’esplorazione dei mondi di gioco ripaga sempre. Certo, ci si può dedicare solo alla splendida quest principale, ma il vero cuore pulsante di Star Wars Outlaws è vivere pienamente la ricca esperienza che l’opera propone. Anche perché solamente svolgendo determinati incarichi o esplorando particolari luoghi, si possono ottenere potenziamenti necessari per migliorare le proprie abilità, l’equipaggiamento e i mezzi a disposizione. Kay infatti, grazie all’aiuto di determinati personaggi chiamati Specialisti, può migliorare le sua abilità nell’infiltrazione e nel combattimento. Per esempio può insegnare a Nix come sabotare gli allarmi, oppure c’è l’abilità “Parlantina”, che nel caso si venga scoperti da una guardia in territorio nemico, dà a disposizione diversi secondi extra, dove Kay proverà a distrarlo a riempiendolo di parole, per evitare che dia l’allarme. Magari avvicinandosi lentamente e stordendolo con un pugno, o magari comandando a Nix di attaccarlo alle spalle. Più si evolverà Kay, più la propria rosa di abilità e di possibilità aumentano, arricchendo l’esperienza.

Nel gioco è presente inoltre una componente di crafting. Con i giusti materiali, Kay può migliorare le statistiche e le funzioni del suo blaster, la varietà di granate che può trasportare nella borsa, la potenza e velocità del suo speeder, i sistemi e le armi della Trailblazer e molto altro ancora. Oltre a ciò, rinvenendo alcuni tesori nascosti, si possono ottenere vernici uniche e accessori, con cui personalizzare esteticamente la pistola laser, la nave e lo speeder. Per quanto riguarda il combat system di Star Wars Outlaws, Kay può trasportare con sé solamente il suo fido blaster, potenziabile e dotato di munizioni infinite, cercando però di stare attenti a non surriscaldarlo. Le altri armi che si rinverranno durante i combattimenti, che comprendono fucili, mitragliatori, lanciagranate, fucili di precisione e così via sono solo armi temporanee, nel senso che Kay può raccoglierle e utilizzarle, ma non riporle in qualche fondina o borsa. Oltre a donare un certo realismo, questa meccanica spinge il giocatore a valutare bene il proprio approccio man mano che si presentano situazioni diverse. Oltre al suo immancabile blaster, Kay ha con sé due gadget essenziali: il Connettore e l’Apricodici. Il primo permette di scassinare serrature di bauli e porte, tramite un simpatico minigioco ritmico. L’altro invece permette di violare terminali e computer, attravrso un minigioco di hacking, accedendo così alla possibilità di manomettere torrette, scudi energetici e altre funzioni. Un parte essenziale dell’esperienza nell’opera di Massive sono i viaggi stellari, a bordo della Trailblazer. Questa nave funge da vero e proprio hub, dove si può potenziare l’equipaggiamento, cambiare abbigliamento, gestire gli incarichi e ovviamente decollare verso nuovi mondi. Una volta seduti al posto di comando, si può avviare il decollo in qualunque momento e attraverso una suggestiva sequenza senza stacchi, la nave prenderà il volo e arriverà nello spazio perfettamente pilotabile, mascherando i caricamenti con l’attraversamento di una coltre di nubi e dando l’illusione di un universo vasto e complesso. Le orbite dei vari pianeti sono delle vere e proprie macro-aree liberamente esplorabili, con attività da svolgere, tesori da recuperare, relitti abbandonati da saccheggiare e stazioni spaziali dove poter atterrare, in cerca di nuove opportunità. Le fasi a bordo dell’astronave sono particolarmente ben inserite e si amalgamo perfettamente con il resto dell’esperienza di gioco, dando vita ad ardite fughe tra ammassi di asteroidi o violenti battaglie in perfetta armonia con l’essenza di Star Wars. Dal punto di vista tecnico, Star Wars Outlaws convince ma non stupisce. Il colpo d’occhio risente di texture non sempre definite e di un pop-in piuttosto frequente, con in più volti dei personaggi dalle animazioni facciali non proprio espressive. In generale, manca quel tocco di classe che ci si aspetterebbe da una produzione così importante e, se giocato in modalità Prestazioni a 60 fps (non sempre fissi), la risoluzione dinamica sembra tendere fin troppo spesso ai 720p che non ai 1080p, con risultati che si possono facilmente immaginare. Il nostro consiglio, se si riesce a rinunciare ai 60fps, è di optare per la modalità Qualità a 30 fps, se non altro per godere di una risoluzione più elevata e di un colpo d’occhio complessivamente più solido e meno “slavato”. Il recente aggiornamento ha migliorato qualcosa a livello di glitch e stabilità del frame-rate, ma è indubbio che questo è il problema più grande della produzione. Più solido invece il comparto audio, con una colonna sonora orchestrale di prim’ordine che riprende e rielabora con maestria i temi classici di John Williams, effetti sonori curati e un doppiaggio in inglese di prim’ordine, anche se spiace non trovare quello in italiano per un titolo di così forte richiamo. Tirando le somme, Star Wars Outlaws è l’esperienza che ogni fan di Star Wars dovrebbe vivere. L’opera di Massive è una lettera d’amore verso la saga, eccellendo nel proporre un’avventura ricca e variegata, tessuta perfettamente all’interno di una storia più ampia. Il titolo non risulta perfetto, con bug e glitch che compromettono l’IA dei nemici, rendendo gli scontri a volte sbilanciati. Ma mai come adesso questa Galassia ha preso vita in una veste così ricca. A noi, da vecchi fan della saga, il titolo è piaciuto e se anche voi amate l’universo di Guerre Stellari cosa aspettate? Acquistatelo senza alcun dubbio. Non ve ne pentirete.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica:8
Sonoro: 9
Gameplay: 8,5
Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise

Continua a leggere

Scienza e Tecnologia

YouTube lancia “Ask Music” e con l’IA crea playlist a misura di utente

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Google sta portando l’esperienza musicale a un livello del tutto superiore e innovativa con il lancio di “Ask Music”, una funzionalità basata sull’intelligenza artificiale che trasforma richieste di testo in playlist personalizzate. Stando agli utenti che hanno già provato la novità, come il sito 9to5google, dietro alla possibilità di ricevere liste di canzoni specifiche c’è Gemini, l’intelligenza artificiale di Google già presente come app per gli smartphone e integrata nei dispositivi mobili Pixel. Il funzionamento è simile a ciò che accade quando si chiede ad chatbot di generare un testo o una foto: si entra nell’app di YouTube Music, si apre la finestra di conversazione con Ask Music, e si inserisce un testo che identifica il genere di musica preferito. “La funzionalità appare come una scheda viola nel feed principale” scrive 9to5google. “Toccando l’icona si avvia un’interfaccia di chat a schermo intero con la possibilità di inserire poche parole o intere frasi”. In pochi istanti, viene creata una playlist su misura, completa di un titolo che descrive l’atmosfera o il genere desiderato. Sebbene Google non lo specifichi, la presenza dell’icona a scintilla, tipica del suo modello di intelligenza artificiale più avanzato, Gemini, suggerisce che sia proprio quest’ultimo a guidare la nuova funzionalità. Grazie all’IA, “Ask Music” è in grado di comprendere sfumature linguistiche complesse e di interpretare concetti astratti come “nostalgia” o “energia”. Per ora, la piattaforma è disponibile per gli abbonati a YouTube Premium su dispositivi Android. Tuttavia, 9to5google prevede un’espansione nel corso dell’anno. Insomma, da adesso in poi trovare la musica più adatta al proprio umore, al proprio evento o semplicemente che si desidera ascoltare in quel preciso momento è davvero molto semplice. Basta chiedere e l’IA si preoccuperà per noi di procurare quanto chiesto. Ovviamente più saremo accurati e maggiormente preciso sarà il risultato finale.

F.P.L.

Continua a leggere

Scienza e Tecnologia

Castlevania Dominus Collection, una vera perla per gli amanti della saga di Konami

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

Castlevania Dominus Collection è senza ombra di dubbio un vero e proprio pezzo da collezione per gli appassionati della serie dedicata alla lotta contro il malvagio Dracula. Questa raccolta, in particolar modo, offre un viaggio nel cuore di uno dei franchise più iconici di Konami ed è disponibile su PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox Series X|S e Steam. Il titolo include tre classici della serie Castlevania originariamente pubblicati per Nintendo DS, e sono: Castlevania: Dawn of Sorrow (2005), Castlevania: Portrait of Ruin (2006) e Castlevania: Order of Ecclesia (2008). A completare il pacchetto, troviamo due titoli bonus: Haunted Castle, la versione arcade di Castlevania, e Haunted Castle Revisited, una versione reimmaginata e ridisegnata del classico arcade con musiche riarrangiate, grafica migliorata e una giocabilità anch’essa più smart e meno legnosa. Il cuore pulsante di Castlevania Dominus Collection ovviamente risiede nei tre titoli principali per Nintendo DS, che rappresentano il periodo di massimo splendore della serie nella sua incarnazione portatile. Ognuno di questi giochi infatti è unico nel suo approccio al gameplay, ma tutti condividono quella particolare atmosfera gotica e quel livello di sfida che i fan della serie hanno imparato ad apprezzare fino in fondo. Dawn of Sorrow riprende la formula di Aria of Sorrow per Game Boy Advance, aggiungendo un sistema di magia basato sui simboli e un’ambientazione ricca di dettagli. Portrait of Ruin si distingue per la sua meccanica di gameplay a coppie, dove il giocatore può alternarsi tra due personaggi con abilità uniche, mentre Order of Ecclesia introduce un sistema di combattimento innovativo e una protagonista femminile, Shanoa, che utilizza glifi magici per sconfiggere i mostruosi antagonisti. Castlevania Dominus Collection non si limita a riproporre i giochi così come erano, ma offre una serie di opzioni che rendono l’esperienza di gioco più accessibile e moderna. La funzione di riavvolgimento, ad esempio, permette di tornare indietro nel tempo in caso di errore, una manna dal cielo per affrontare i momenti più difficili senza dover ricominciare da capo. Il quick save e il load-game sono disponibili in ogni momento, rendendo possibile salvare i progressi anche nei momenti più intensi. Inoltre, il layout dei controlli e il display per il dual screen, caratteristico dei giochi per DS, sono completamente personalizzabili, permettendo al giocatore di adattare l’esperienza alle proprie preferenze. Insomma, un bel insieme di cose per rendere l’esperienza più accessibile a tutti.

Come già accennato Castlevania Dominus Collection,oltre ai tre giochi principali, Haunted Castle e Haunted Castle Revisited, due titoli che offrono un diverso tipo di sfida rispetto ai classici per DS. Haunted Castle è la versione arcade di Castlevania, un gioco che, pur nella sua semplicità, rappresenta una parte importante della storia della serie in quanto la versione arcade classica rappresenta una vera e propria sfida per tutti coloro che cercano un intrattenimento difficile e appagante. La versione Revisited, invece, è una reinterpretazione moderna, con grafica aggiornata e un gameplay migliorato che garantisce una nuova prospettiva su un classico del passato. L’esperienza è sicuramente più accessibile della versione arcade, ma poter arrivare allo scontro con Dracula e poter salvare la sposa non è mai stato così avvincente. Insomma, con queste versioni di Haunted Castle, anche i giocatori di vecchia data potranno tornare indietro nel tempo e rivivere l’esperienza vissuta nel 1987. Castlevania Dominus Collection, essendo un titolo dedicato agli amanti della saga, offre anche una ricca modalità galleria, dove i giocatori possono esplorare artwork inediti, bozzetti di sviluppo, istruzioni e packaging originali. L’enciclopedia inclusa è un compendio completo ed esaustivo che contiene dati su nemici, equipaggiamenti, oggetti e altro ancora, rendendola una risorsa preziosa per chi vuole immergersi completamente nell’universo di Castlevania. Infine, il lettore musicale integrato permette di ascoltare tutte le tracce audio originali dei singoli giochi e di creare playlist personalizzate con i propri brani preferiti, un tocco di classe che aggiunge ulteriore valore alla collezione. Castlevania Dominus Collection è indubbiamente un prodotto di nicchia, destinato al novanta per cento ai fan della serie e a coloro che hanno già avuto modo di apprezzare questi giochi all’epoca della loro uscita originale. Tuttavia, l’ottimo lavoro di porting, le opzioni di personalizzazione e i contenuti aggiuntivi rendono questa collezione interessante anche per chi si avvicina alla serie per la prima volta. Va detto che, nonostante la qualità dei giochi, il peso degli anni si fa sentire. Le meccaniche di gioco, per quanto ancora solide e divertenti, possono apparire datate a un pubblico abituato a standard più moderni. Tuttavia, è proprio questa fedeltà all’originale che renderà felici i puristi, che potranno rivivere le stesse emozioni di un tempo senza compromessi. Tirando le somme, Castlevania Dominus Collection dimostra ancora una volta quanto la serie sia riuscita a lasciare il segno sui vari sistemi operativi in cui si è manifestata. Resta di certo l’amaro in bocca per la mancanza di un nuovo capitolo da ormai dieci anni, senza contare che non si ha ancora notizia di una riproposizione del memorabile Symphony of the Night al pubblico, ma i tre capitoli per Nintendo DS qui proposti sono ancora oggi favolosi da giocare. Che si voglia rivivere l’esperienza intransigente degli originali o che si preferisca utilizzare i miglioramenti di qualità della vita rappresentati dalla possibilità di riavvolgere il tempo e di salvare in ogni momento, in ogni caso Dawn of Sorrow, Portrait of Ruin e Order of Ecclesia sono capaci di garantire decine di ore di intrattenimento di altissima qualità, permettendo anche a chi non li aveva giocati negli anni 2000 di scoprire tre videogiochi che rappresentano eccellenze assolute. Provatelo, scoprite se non lo avete mai fatto l’incredibile profondità della serie e provate a battere i giochi senza gli “aiutini” per un’ esperienza indimenticabile.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8
Sonoro: 8,5
Gameplay: 8,5
Longevità: 9

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino lise

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti