Connect with us

Cronaca

CASERTA, ROULETTE RUSSA CON PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA: MUORE UN VENTENNE

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minutiZampella è accusato di omicidio, detenzione abusiva di arma con matricola abrasa e ricettazione

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti

Redazione

Caserta – Un ragazzo di 19 anni, Antonio Zampella, è stato fermato dai carabinieri della compagnia di Caserta per l'omicidio di Marco Mongillo, 20 anni, ritrovato ieri cadavere con un colpo di pistola alla testa in un'abitazione del Rione Santa Rosalia del capoluogo. Il giovane, arrestato in flagranza ha confessato ai militari la tragica verità, ovvero di aver fatto fuoco durante una sorta di gioco, in cui aveva puntato per spavalderia l'arma in testa alla vittima, facendo poi partire il colpo mortale.

Nella notte la svolta sull'omicidio di Marco Mongillo e la confessione del giovane Antonio Zampella che avrebbe usato l'arma puntata alla testa dell'amico come in una sorta di roulette russa. La notizia dell'omicidio, del tragico gioco e del fermo del giovane, è stata pubblicata oggi dal Mattino in prima pagina. Verso le 15 di ieri il cadavere del giovane è stato trovato dai carabinieri in un'abitazione di Caserta: fin dai primi rilievi è emerso che il giovane era stato ucciso con un colpo di arma da fuoco al capo. I militari hanno sentito le persone che erano in casa con il 20enne nell'appartamento al Rione Santa Rosalia e hanno ritrovato nei pressi della rampa di scivolo dei garage della palazzina anche la pistola con il colpo in canna. Fin da subito all'esterno dell'abitazione si sono radunati i parenti della vittima. Tutti l'hanno descritto come un bravo ragazzo.

Zampella è accusato di omicidio, detenzione abusiva di arma con matricola abrasa e ricettazione. Secondo quanto riferiscono i carabinieri, ha reso piena confessione, al termine di una deposizione avvenuta nella caserma dell'Arma. L'arrestato è fratello del 22enne Umberto, che stava scontando i domiciliari per rapina nell'abitazione in cui è avvenuta la tragedia. Nell'appartamento, dunque, al momento del fatto – hanno accertato gli inquirenti – c'erano quattro persone: i fratelli Antonio e Umberto Zampella, la vittima e suo fratello Vincenzo, amici di Umberto. Ieri Vincenzo, dopo la tragedia, con addosso ancora il sangue di Marco, piangeva disperato e non riusciva a darsi pace. Il delitto sarebbe avvenuto intorno alle 15 di ieri. Antonio Zampella, dopo aver fatto fuoco, si è allontanato liberandosi dell'arma, una Browning calibro 7,65 con matricola abrasa, che è stata poi ritrovata dai carabinieri nei pressi della rampa di scivolo dei garage della palazzina con colpo in canna e altri cinque nel serbatoio; durante i sopralluoghi, è stato poi rinvenuto, da parte dei Carabinieri della sezione Rilievi del Nucleo investigativo del comando Provinciale di Caserta, un proiettile dello stesso calibro.