Milano, caserme. Sala: “Patrimonio da utilizzare, inizieremo a ragionare sulla Montello”

Il sindaco si esprime sulla possibilità di utilizzare gli immobili in disuso per l’emergenza abitativa: “Sì all’utilizzo transitorio ma è importante ragionare sulla destinazione finale”

“Le caserme sono un patrimonio da utilizzare, tenendo conto anche che una cosa che non funziona è lasciare vuoti degli immobili per molto tempo”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala rispondendo a chi, a margine della cerimonia in ricordo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, gli chiedeva se l’accordo raggiunto dalla prima cittadina della capitale Virginia Raggi per l’utilizzo delle caserme dismesse per l’emergenza abitativa potesse essere replicato anche a Milano. Per Sala va “bene l’utilizzo transitorio, ma è necessario avere un’idea dell’utilizzo finale. A Milano, anche il Comune stesso ha tanto patrimonio non utilizzato. Certamente, uno dei temi di questo autunno sarà ragionare sul post-Montello perché c’è un impegno a lasciarla che deriva soprattutto dalla necessità dei lavori per il Campus della Cattolica”, ha detto il primo cittadino in merito alla caserma Montello attualmente utilizzata per ospitare richiedenti asilo. Il sindaco Sala, oggi alla sua prima uscita pubblica dopo un periodo di ferie, è anche intervenuto sul tema della sicurezza e dell’allerta terrorismo: “Il tema della sicurezza  – ha detto – è complesso e deve essere riadattato a seconda del momento. Nei prossimi giorni discuteremo dei sistemi di difesa alla new jersey, oggi ne abbiamo in città circa un centinaio e probabilmente ne servirà ancora qualcuno. Quanti ne serviranno ancora lo definiranno la questura e la prefettura, non credo se serviranno molti perché il grosso è stato messo. Stiamo verificando quale è il modo migliore per renderli compatibili con il luogo, perché metterli in Galleria ad esempio è diverso che metterli da un’altra parte. Possono anche non essere new jersey ma devono comunque essere sistemi che garantiscono la sicurezza, va bene anche la grande fioriera purché all’interno abbia un’anima forte come quella del new jersey”.