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Cronaca

Casamassima, negozio cinese: maxi sequestro di carne e pesce scaduti

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Tempo di lettura < 1 minutoScadenza superate, nessuna tracciabilità del prodotto: sigilli a oltre un quintale tra carne e pesce VIDEO ALL'INTERNO

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CASAMASSIMA (BA) – Oltre un quintale di carne e pesce conservati in malo modo in un negozio cinese. Nessuna tracciabilità del prodotto. Scadenze, quando presenti, abbondantemente superate. Questo lo scenario sconvolgente che si è parato agli occhi dei Carabinieri della Stazione di Casamassima e del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Bari. Una situazione che è stata ritenuta subito dai militari molto pericolosa per la salute pubblica. Di qui il sequestro di tutta la merce e dei frigoriferi per un valore di 50 mila euro.
L’operazione è avvenuta nell’ambito dei controlli disposti dal Comando Provinciale di Bari e dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, per accertare il rispetto della normativa vigente in materia di igiene e salute pubblica e hanno riguardato un negozio di alimentari, di 300 metri quadri, dove sono stati trovati, appunto, oltre 100 chili di prodotti ittici e di carne non idonei al consumo e privi di qualsiasi forma di tracciabilità ai fini della sicurezza alimentare.

Nello specifico, i Carabinieri hanno riscontrato che nell’esercizio commerciale, gestito da una cittadina cinese, erano posti in vendita alimentari in cattivo stato di conservazione, ovvero privi dei requisiti di sicurezza imposti dalla normativa nazionale ed europea per la commercializzazione al pubblico.
Numerose le infrazione accertate sui prodotti esposti, in particolare prodotti ittici freschi e surgelati, nonché carne, tutto confezionato in contenitori improvvisati. Gli alimenti erano destinati alla vendita, all’ingrosso ed al dettaglio, ma risultavano scaduti e mal conservati.
Dal quadro emerso, ravvisandosi una situazione di reale pericolo per l’incolumità pubblica, i militari hanno proceduto al sequestro di tutta la merce, nonché dei macchinari destinati alla loro conservazione. Il tutto per un valore di oltre 50 mila euro.
La cittadina cinese titolare dell’attività è stata denunciata e le sono state elevate sanzioni per 3 mila euro.

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