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Gli italiani erano presenti all’arrivo della Polizia, con mani alzate e bene in vista, per dimostrare che erano pacifici
di Cinzia Marchegiani
Casale San Nicola (Roma) – Stamattina il vicepresidente di CasaPound Italia, Andrea Antonini, aveva già confermato che da quel presidio presso nel comprensorio di Roma nord, tra la Braccianese e La Storta dove è imminente l'arrivo di un centinaio di profughi: “Casale San Nicola deve rimanere agli italiani. La difenderemo fino all'ultimo. Da quasi tre mesi siamo in presidio 24 ore al giorno, al fianco dei residenti, per impedire che l'ex scuola Socrate venga utilizzata come centro d'accoglienza per rifugiati, mettendo a rischio la vita quotidiana delle 250 famiglie che vivono qui, alle quali non solo non è stato chiesto nessun parere ma nemmeno è stata data alcuna garanzia di sicurezza – spiega Antonini – ed inoltre in un paese in cui le scuole cadono a pezzi, mancano gli asili nido, la povertà è un problema allarmante, con i tanti italiani costretti a vivere in macchina se non 'suicidati' dalla crisi, investire risorse in questa peraltro disastrosa gestione dell'immigrazione è folle e apre una strada maestra a chi non perde occasione per speculare, come ci ha insegnato mafia capitale".
Ma quello che avverrà dopo ha dell’incredibile. Gli italiani erano presenti all’arrivo della Polizia, con mani alzate e bene in vista, per dimostrare che erano pacifici. "Quello che è accaduto oggi a Roma nord è una vergogna per questo paese, spiega il comunicato di Casapound:”Hanno provocato gli scontri strappandoci il megafono di mano e dandocelo in faccia, hanno caricato donne e anziani in presidio sotto il sole cocente, e alla fine hanno fatto entrare i sedicenti 'profughi' nella ex scuola Socrate. A bordo di quel pullman non sembravano esserci siriani o eritrei in fuga dalla guerra, ma immigrati nordafricani sulle cui facce più che devastazione abbiamo visto sberleffo: dito medio alzato e smartphone alla mano per riprendere i residenti a piedi mentre loro percorrevano la strada che li portava al centro di accoglienza nell'autobus con l'aria condizionata e sotto l'amorevole scorta della polizia" è lo sconcertante epilogo raccontato dalla nota di CasaPound Italia. Ci tiene a precisare lo stesso Antonini la determinazione degli italiani presenti al presidio: “di queste donne romane, che non hanno esitato ad affrontare a mani alzate le forze dell'ordine per non subire quello che loro stessi giustamente hanno chiamato un abuso di potere. Non stupisce invece lo sbigottimento, la delusione, di fronte alla reazione, per loro giustamente incomprensibile, di uno Stato che mai come in questo caso non si è dimostrato degno di questo nome. Ma è anche da Casale San Nicola che parte la riscossa degli italiani che non si arrendono, di un popolo stanco di subire e che a questo punto esige di essere ascoltato".
Arriva a supporto di questa storia grottesca la nota dello stesso onorevole Fabrizio Santori, consigliere alla Regione Lazio che rilancia e denuncia questa deplorevole azione: “ALFANO MANGANELLA ITALIANI PER FAR SPAZIO A IMMIGRATI”. L’on santori, sempre al fianco dei cittadini del Lazio spiega: “E’ l’emblema di un Paese che va al contrario. Lo Stato italiano, il ministro Alfano e il prefetto Gabrielli stanno manganellando gli italiani per far spazio con la forza all’arrivo di immigrati. Nelle altre nazioni si respinge chi vuole entrare, in Italia facciamo spazio agli immigrati con blindati e cariche. Casale San Nicola e La Storta non vogliono i rifugiati – sottolinea Santori – se ne prenda atto e si ritirino i blindati. Spostiamoli nelle periferie e presso i campi nomadi, è lì che ne abbiamo assoluto bisogno per la sicurezza dei nostri concittadini”. Concludendo Santori domanda come il prefetto Gabrielli e Marino possano parlano di democrazia e poi impongono a manganellate le loro scelte scellerate ma poi sono certi che tutte le autorizzazioni siano state rilasciate. Per Santori questa situazione creerebbe un precedente troppo grave che non sarà che l’anticamera di una rivolta sociale pericolosa e grave con gli italiani vittime ma anche protagonisti. Sarebbe il fallimento della politica” – così in una nota il consigliere regionale Fabrizio Santori.
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