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Roma

CASALE SAN NICOLA: IL PREFETTO DA IL VIA LIBERA AGLI IMMIGRATI

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Tempo di lettura 2 minuti Scoppia la rabbia degl iitaliani senza casa e senza lavoro accampati da due mesi di fronte la struttura

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di Chiara Rai

Casale San Nicola (RM) – Un vero e proprio macigno per le famiglie d'italiani in presidio da oltre due mesi di fronte l'ex scuola Socrate a Casale San Nicola a Roma Nord dove dovrebbero essere accolti circa 100 profughi: il prefetto Gabrielli ha infatti ritenuto il sito in questione idoneo e ha provveduto quindi al dissequestro della struttura.

Una visita a sorpresa quella avvenuta nella giornata odierna verso le ore 13 sulla via Braccianese ad opera del prefetto il quale non si sarebbe fermato a parlare con le circa 20 famiglie italiane accampate nelle tende di fronte alla struttura: "Siamo rimasti sorpresi della velocità con la quale l'area, prima ritenuta non a norma – dice Nicola Colosimo, ragazzo in presidio e coordinatore di "Nessuno tocchi il mio popolo" – sia stata dissequestrata e ritenuta idonea ad accogliere un centinaio di migranti. In oltre due mesi che siamo qui nessuno si è occupato delle famiglie italiane con i bambini al seguito accampati in tenda.

Prima vengono gli immigrati e poi noi". Ce l'ha con le istituzioni Nicola come tante persone che si trovano a manifestare di fronte la grande struttura che a detta di chi vive nei dintorni più prossimi è un sito "non idoneo" all'accoglienza perché si tratta di un casale vecchio, con impianto antincendio non a norma e fosse biologiche inadeguate. Perdipiù l'intera strada è priva d'illuminazione pubblica e nel comprensorio vivono oltre un centinaio di famiglie. Qui la sicurezza, raccontano dal presidio, è già un emergenza. Basti pensare che l'ex scuola Socrate dista poco meno di 3 km da un altro centro di accoglienza dove vivono 300 rifugiati, una struttura che tra l'altro, risulterebbe affidata tra le altre cose ad una cooperativa di quelle che risultano indagate nello scandalo di Mafia Capitale. La rabbia delle famiglie italiane in presidio è alle stelle: "Rimarremo qui con le tende – conclude Nicola – ma non faremo la caccia agli immigrati ne occuperemo la struttura. Abbiamo bisogno di essere ascoltati anche noi italiani che non abbiamo una casa e che vediamo assegnare gli alloggi agli extracomunitari".

Anche Simone Carabella, reduce della maratona con Claudio Palmulli figlio di Mister Ok per portare solidarietà agli italiani non ci sta a questa decisione "calata dall'alto": "Non possiamo e non dobbiamo permettere – dice – che questo piano sia applicato. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per non far diventare Casale San Nicola terra di conquista di immigrati clandestini. ristrutturiamo il Casale e facciamolo diventare alloggio per famiglie Italiane in difficoltà. Aiuteremo gli altri quando anche l'ultimo Italiano sarà sistemato in maniera dignitosa". Altra preoccupazione è che gli ospiti di Casale San Nicola e de La Cerquetta si riversino tutti a La Storta, il più vicino centro abitato con servizi disponibili.

Anche Stefano Caprinozzi, presidente dell'associazione Vivanguillara e del relativo gruppo di circa 8mila persone, che da sempre segue la questione interviene sulla vicenda: "Il prefetto, sta consapevolmente mettendo benzina sul fuoco – sostiene – soprattutto in un contesto sociale difficile come quello di Casale san Nicola. Non è difficile infatti immaginare lo sdegno, la rabbia e il profondo sconforto che i nostri connazionali potranno provare alla vista, dalle loro tende, degli immigrati comodamente alloggiati all'interno del casale e si sa, tali stati d'animo portano a gesti molto spesso folli e irrazionali. Spero che ciò ovviamente non accada e che si eviti il peggio ma certamente con questa azione il prefetto sta indubbiamente suscitando la rabbia degli italiani".
 

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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