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Casale della Cervelletta, al via la riqualificazione di tutta l’area

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E’ stato avviato l’intervento di rimozione dei rifiuti in tutta l’area del Casale della Cervelletta, a partire dal cortile interno e dalle stalle, nell’ambito delle attività preliminari alla riqualificazione del complesso del Casale. Un’operazione eseguita da Ama su indicazione dell’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma capitale che si protrarrà per dieci giorni con l’impiego di una squadra con 5 operatori, un bobcat, un escavatore e un mezzo con cassa ragno per rimuovere circa 400 metri cubi di rifiuti, per la maggior parte ingombranti.
Un intervento essenziale per il completamento dei rilievi di dettaglio sull’edificio necessari alla redazione del progetto esecutivo di cui la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma sta curando l’affidamento del primo stralcio di interventi finanziato con 2 milioni di euro dei fondi PNRR Caput Mundi per il consolidamento e la messa in sicurezza del Casale, il cui avvio dei lavori è previsto per la primavera del 2024.
Contemporaneamente, il Dipartimento capitolino Tutela Ambientale sta completando, attraverso una convenzione con il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre, la progettazione di fattibilità della complessiva riqualificazione funzionale del Casale della Cervelletta con l’obiettivo di individuare le risorse necessarie nel bilancio triennale 2023-2025 di Roma capitale.
Per agevolare e accelerare la definizione del progetto esecutivo in capo alla Soprintendenza, il Dipartimento capitolino Tutela Ambientale ha dato indicazioni all’Università Roma Tre di mettere a disposizione della Soprintendenza stessa, attraverso una specifica convenzione di collaborazione, la documentazione finora elaborata.
“Con questo intervento di rimozione rifiuti da tutta l’area del Casale della Cervelletta diamo un concreto impulso all’avvio della complessiva e organica riqualificazione dello storico edificio di origine medievale, da lunghi anni in abbandono, attraverso un progetto partecipato e con il fondamentale supporto scientifico dell’Università di Roma Tre. Con questo obiettivo è stato presentato lo scorso anno un master internazionale su idee progetti per il futuro del Casale e sono stati organizzati incontri pubblici di approfondimento. Le progettazioni in corso si basano, infatti, su criteri generali emersi da un percorso partecipato con il Coordinamento Uniti per la Cervelletta quali la funzione pubblica, la sostenibilità ambientale e l’inclusione sociale con la destinazione degli spazi, ad esempio, a una biblioteca multimediale, un auditorium, un ostello per giovani e aree dedicate al coworking”, dichiara Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma capitale.
Privo di virus.www.avast.com

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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