Editoriali
caro matteo
Published
8 anni faon
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CARO MATTEO, NON SEI PIU’ CREDIBILE
DI ROBERTO RAGONE
Caro Matteo, permettimi di darti del tu, visto che ci chiami ‘ragazzi’ , come sul tuo profilo Facebook, dove il ‘Lei’ non esiste. So che ogni settimana i tuoi incaricati mandano una e-news a tutti i giornali, e questa settimana è toccato all’Osservatore d’Italia, uno dei pochi quotidiani non inquadrati – capisci a me. Quindi ho poche speranze che tu legga queste mie righe. So però che qualcuno le leggerà, e, se del caso, te ne riferirà. Ma non ci faccio conto. La tua imperturbabile espressione inglese, resa famosa da mister Bean, non si perturberà in ogni caso. E comunque, dovere m’impone di risponderti, altrimenti qualcuno – non tu – potrebbe pensare che siamo d’accordo con ciò che è stato pubblicato con la tua firma. Il messaggio è chiaro, ma è sempre il solito: meno spese, meno tempi morti, meno burocrazia, più risparmio, il futuro invece della paura… sembra la pubblicità di un detersivo per lavatrice, più resa, meno spesa. Ignorando tutti coloro che, al di là degli slogan, ti hanno risposto nel merito della riforma, e che tu bellamente metti da parte con un ‘non è vero’; anche se chi ti contesta porta degli argomenti validi, mentre tu continui con i tuoi slogan. Ora vuoi farci credere che con il SI’ avremmo più forza in sede EU: ma se sei proprio tu che stai battendo il pugno sul tavolo a sproposito, tanto che Juncker ha dichiarato che ‘se ne frega’ delle tue proteste, che non portano a nulla. In proposito mi torna alla mente la barzelletta di Totò, che raccontava di aver incontrato un tale che, chiamandolo Pasquale – che non era il suo nome – gli dava una gragnuola di cazzotti sulla testa. E lui non protestava, chiedendosi, alla fine, questo tale dove volesse andare a parare. Bene, anche i tuoi cazzotti sono dati ad uno che non si chiama col nome giusto, solo per farti bello davanti alla nazione; per far veder che i capi dell’Europa con te non possono far carte; per acquisire un po’ di merito con i cittadini più ingenui, nei confronti di una Unione Europea che nessuno ha voluto tranne voi, e che fin dalla sua fondazione ci ha tartassati, tradendo quei principi a cui voi vi rifate, quelli dei veri padri dell’Unione. I quali oggi si metterebbero le mani nei capelli se vedessero come avete falsato il loro progetto, rivendendolo alle banche, alle lobby e alla finanza internazionale, quella dell’ITTP: può anche darsi che si rigirino nella tomba, dopo tutto. Il tuo problema, caro Matteo, è che non sei più credibile. Vai in giro a nostre spese con aerei ed elicotteri per fare propaganda al SI’, contro ogni etica; permetti che la tua fedele ministra Maria Elena Boschi faccia altrettanto, andando a condizionare con i suoi begli occhi gli Italiani all’estero, spendendo trecentomila euro solo per il Sudamerica; ti vediamo in TV su ogni rete, in ogni programma o talk show, nei telegiornali fino alla nausea; tanto non possono rifiutare di accoglierti, specialmente in Rai; i giornali pubblicano solo notizie a tuo favore, e altrettanto fanno i Tiggì. Hai piazzato i tuoi fidi in ogni e qualsiasi posizione cruciale di potere. Insomma, sei sovraesposto, quello che attori e cantanti cercano di evitare, per fare in modo che i telespettatori cambino canale appena li vedono. Ormai la pappardella a proposito del referendum la conosciamo a memoria, e non regge; sei scontato, banale, non più credibile, e così tutti coloro che tirano il tuo carrettino, ministri, viceministri e sottosegretari del PD renziano. Sì, perché ti sei permesso anche il lusso di creare una tua corrente in seno al partito, e c’è che dice che ne fonderai uno tutto tuo, altro che andare a casa. Qualcuno ti ha mal consigliato, Sensi o Messina che sia. E poi, Matteo, davvero pensi che la gente possa apprezzare quelle che tu chiami ‘riforme’, dopo l’abolizione dell’art. 18, dopo il balletto degli occupati con i vaucher, dopo il debito pubblico che cresce, dopo che anche lo spread è tornato a minacciarci se vincerà il No, come ai tempi di Berlusconi, dopo che avete promesso di tutto purchè si voti il SI’? Ci manca che promettiate che con il SI’ in Italia non ci saranno più terremoti. Poi, ci spieghi, tu o la Boschi, perché l’italia con la nuova riforma dovrebbe essere più forte in Europa? E dopo che avete distrutto la scuola, state distruggendo i conservatori di musica, avete affamato milioni di pensionati a vantaggio dei pochi titolari di pensioni d’oro, avete preso in giro tanti con gli 80 euro prima dati e poi detratti, con la scusa che era ‘un conguaglio’; dopo la bufala della rottamazione di Equitalia, tanto per prenderci in giro per l’ennesima volta, e dopo aver boicottato il referendum sacrosanto sulle trivelle, per accontentare le lobby del petrolio e continuare ad inquinare l'Adriatico, lasciando intatte le trivelle quando smetteranno di funzionare, come un monumento all'italica idiozia; quando non hai risolto il problema dei migranti/clandestini/terroristi, guardandoti bene dall'entrare nel merito della faccenda, per salvaguardare gli interessi dei soliti noti a spese della vita di migliaia di poveracci, mentre sai benissimo che tutto ciò si potrebbe evitare, solo che lo si volesse, ma ci sono troppi soldi in ballo. Con l'Italia ridotta alla miseria, delinquenti impuniti per le strade, Milano che chiede i soldati, il tuo carissimo sindaco Sala, dubbio gestore di Expo 2015, che non sa più come fare per l'ordine pubblico; quando all'organico di polizia mancano almeno quarantamila uomini, i mezzi scarseggiano o sono obsoleti e l’addestramento pure. E poi un militare, addestrato per altri compiti, come, quando e perchè potrà usare l'arma in dotazione, senza passare un guaio? Come capo del governo sei decisamente insufficiente, almeno nei confronti dei cittadini: forse i tuoi referenti più in alto saranno contenti di te, ma noi no. La questione non è più se devi rimanere o andartene dopo il NO, non è mai stata così, anche se vuoi far credere agli sprovveduti che i ‘vecchi’ come D’Alema votino NO per mandarti a casa: hai riconosciuto anche tu che personalizzare la competizione è stato un errore, e ora non puoi più ciurlare nel manico. La riforma è sbagliata, raffazzonata, creata a vostro uso e consumo, piena di trappole. Non vedi la svolta autoritaria? Bene sei l’unico. Scommettiamo che se vince il NO, il giorno dopo modifichi l’Italicum con il proporzionale? E che se vince il SI’ lo lasci com’è? Sarebbe troppo lungo enumerare tutti i motivi per cui ormai chi pensa non ti crede più. Gli altri o sono poco pensanti, o hanno un vantaggio nella tua politica. Ormai i tuoi ‘compagni’ di cordata si distinguono subito, basta che parlino a favore della modifica. A chi legge queste righe, poi, indirizzo un appello: non vi fidate di Renzi, anche quando dice che il NO è in vantaggio: lo fa per farci allentare la guardia. Continuiamo con la nostra opera di propaganda del NO, senza lasciare spazio, senza cullarci nella previsione di una facile vittoria. Ricordiamoci che il nostro presidente del consiglio è come quel marito che, sorpreso a letto con l’amante dall’inatteso ritorno della moglie, continua a negare, mentre l’altra si alza, si riveste, rifà il letto e se ne va. Dopodiché lui guarda la moglie e dice: “Bè, cara, mi sa che ti sei proprio sbagliata.”
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