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ROMA – Al San Camillo Forlanini eccezionale trapianto di fegato effettuato per la prima volta in Italia su una paziente già colpita da metastasi epatiche da carcinoma mammario trattate attraverso radioterapia e chemioterapia. Un nuovo eccellente risultato del Polo Interaziendale Trapianti dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini e IRCSS L. Spallanzani dove dall’inizio dell’anno sono stati effettuati 19 trapianti di fegato, 13 di reni e 2 di pancreas. L’intervento ha richiesto la collaborazione di più aziende ospedaliere e più province della nostra Regione
Un nuovo eccellente risultato del Centro POIT (Polo Interaziendale Trapianti dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini e IRCSS L. Spallanzani) dove dall’inizio dell’anno sono stati effettuati 19 trapianti di fegato, 13 di reni e 2 di pancreas.
L’intervento rappresenta la prima esperienza in Italia di trapianto di fegato per questo tipo di patologia, ovvero su pazienti con metastasi causate da carcinoma mammario, che non possono essere trattate chirurgicamente.
La paziente è stata sottoposta a trapianto di fegato da donatore cadavere la paziente L.B. di anni 50, affetta da insufficienza epatica terminale causata d a trattamenti curativi di metastasi epatiche da pregresso carcinoma mammario.
La storia clinica della paziente si intreccia con il lavoro l’impegno e l’alta professionalità espresse da differenti strutture del sistema sanitario della Regione Lazio.
Il fegato è organo “bersaglio” nel 10% dei pazienti metastatici
Questo studio valuterà gli esiti del trapianto epatico in pazienti con insufficienza epatica a seguito di ripetuti trattamento delle metastasi da carcinoma della mammella, che abbiano dimostrato una stabilità della malattia oncologica ad esclusiva localizzazione epatica.
L’eccezionalità di questo trapianto come accaduto per la paziente LB, permetterà a molte donne di avere una progettualità di vita anche in presenza di malattia metastatica. Si dovranno attendere poi i risultati sul lungo termine per validare la procedura e non considerarla più “sperimentale”. Si tratta di un trapianto unico al mondo di sostituzione di fegato colpito da metastasi epatiche controllate con chemioterapia sistemica e radioembolizzazione con microsfere di Yttrio-90. Le condizioni della paziente – operata il 12 luglio – sono al momento ottimali.
“Un’ operazione che potrà aprire nuove chance di trattamento per una categoria di pazienti che altrimenti non avrebbero altra possibilità di cura – così Alessio D’Amato, assessore alla sanità, che ha aggiunto: l’intervento effettuato all’Ospedale San Camillo-Forlanini è un grande esempio di collaborazione. Essere qui ci riempie di orgoglio. Siamo fieri del lavoro che svolgete tutti i giorni e che, in questo caso, ha coinvolto più aziende ospedaliere e più province della nostra Regione. Senza la collaborazione non sarebbe stato possibile”.
“Sono commossa e non posso che dire grazie, perché per me, dopo il trapianto, è iniziata una seconda vita. Il 12 luglio, giorno dell’operazione, e’ diventato il mio secondo compleanno –sono le parole della paziente, che ha aggiunto: lo studio, la ricerca che c’è stata prima dell’intervento – ha proseguito al margine della conferenza stampa tenutasi oggi al San Camillo – hanno avuto un valore fondamentale, ma questo epilogo non me lo aspettavo, è stato incredibile. E questo grazie a un’equipe affiatata che ha lavorato in sinergia, in ogni momento”.
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