I sandali capresi sono accessori, ma anche souvenir tipici dell’isola di Capri, e passeggiando tra le sue stradine sono tante le botteghe storiche che realizzano questo tipo di calzatura, sono a carattere familiare che tramandano la tradizione, creano delle vere opere d’arte originali, e vederle in vetrina non si può fare a meno di fermarsi a guardare. Questo tipo di calzari sono eleganti ma, allo stesso tempo casual, possono essere indossati per ogni occasione. Sono un tipo di calzatura che non hanno tempo, sono eterni infatti, risalgono al periodo del popolo dei romani quando l’imperatore Tiberio governava l’Impero dall’isola, si dice che indosse questo tipo di calzare con strisce di pelle che si allacciavano intorno alla caviglia. I colore nell’antico Impero per i sandali venivano scelti in base allo status sociale di appartenenza. Giulio Cesare indossava a quanto pare i sandali viola o rossi per lui e per suo figlio, più tardi vennero arricchiti e decorati con oro e pietre preziose. Negli anni ’60 l’isola azzurra anche così chiamata venne frequentata dal jet set internazionale e molte dive come Brigitte Bardot passavano le loro vacanza sull’isola di Capri indossando i “capresi” come testimoniano le foto esposte per l’isola. Anche Jackie Kennedy nel ’62 passeggiava tra le stradine sfoggiando i suoi sandali insieme ai pantaloni capresi altro capo tipico dell’isola, da allora grazie ai mass media i sandali e pantaloni tipici vennero conosciuti in tutto il mondo. Capri è l’isola più bella del mondo, e ha delle caratteristiche che la rendono unica come il cibo, l’odore dei fiori che si sente quando si passeggia tra le stradine, la movida notturna, e gli abitanti sono gentili e cordiali come ad esempio, Stefania Esposito la bella ragazza caprese che per mestiere crea i sandali e ha accettato di rispondere a qualche domanda. Stefania da quanto tempo fai questo mestiere?
Sono sette anni che lavoro come ciabattina, non sono nata sull’isola ma, vivo da quando ero piccolissima. Chi compra i sandali e che topologia di clientela avete?
Molti vips che vengono in vacanza comprano i sandali capresi con semplici strisce più larghe facili e comode da indossare. I sandali vengono realizzati anche per uomini e quest’ultimi preferiscono strisce più larghe, facili e comodi da indossare. Alcune spose si sono rivolte a me per avere un paio da sfoggiare per la festa dopo la cerimonia, per ballare e su questo tipo di sandalo ho inciso le iniziali degli sposi e la data del loro sogno. Che tipo di materiale si usa per realizzare questo accessorio?
Premesso che noi Italiani siamo i maestri del “su misura”, abbiamo anche le materie prime come il vero cuoio toscano che è la base per la realizzazione di un paio di sandali comodi ma, soprattutto che durano nel tempo.
Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano. La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza. All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro. Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.
Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.
“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale. Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.
Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta. Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.
Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))
“Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”. “So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!“ “Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.
Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”. “Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza! Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.
Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano. Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano. In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile. Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”. C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale? Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati. Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.
E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine
Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato Anche in questo caso vi terremo aggiornati.
Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.