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Redazione
Caprarola (VT) – Alla vigilia della Conferenza dei Servizi che tra qualche ora, Legambiente Lazio scrive una lettera alla Regione Lazio e al Comune di Caprarola (VT) per chiedere la sospensione dei tagli e salvaguardare le preziose specie arboree del Lago di Vico, con particolare riferimento al faggeto e al cerreto dallo straordinario pregio naturalistico.
Vengano sospesi i tagli di sementazione per la fustaia di cerro e si intervenga dunque con i soli diradamenti dal basso onde favorire lo sviluppo del bosco. In alternativa si rispetti il diametro di non recidibilità di cm 50 come previsto dal Piano di gestione del SIC. Non si proceda in nessun modo al taglio del faggio considerando che la specie mostra di rinnovarsi solo a seguito di schianti naturali e tenderebbe a forme di sostituzioni più banali a seguito di interventi forzati. Queste le richieste di Legambiente Lazio.
Come si legge nella lettera, il PGAF (Piano di Gestione e Assestamento Forestale) “risulta evidentemente carente sotto il profilo selvicolturale e dell’assestamento forestale; l’analisi di base risulta datata, lacunosa e con delle gravi imprecisioni; di fatto i passati interventi selvicolturali del periodo 2000-2005 sono brevemente descritti e liquidati come diradamenti del 20% di tipo basso, quando nella realtà gli stessi hanno avuto intensità molto variabile, talvolta molto maggiore di tale percentuale e intervenendo pesantemente sul piano dominante (…). Gli interventi del 2000 a carico della faggeta di Monte Venere, non vengono minimamente analizzati, i tagli previsti vengono delineati in modo eccessivamente sintetico”.
Alla luce di queste osservazioni, Legambiente Lazio invita l’amministrazione comunale e regionale a valutare con attenzione gli interventi previsti in un’area dal valore paesaggistico riconosciuto e tutelato a livello regionale e sovranazionale. Si legge ancora nel documento “Il PGAF in oggetto interessa boschi di grandissimo pregio naturalistico (…); parte di questi boschi sono stati dichiarati di “notevole interesse vegetazionale e ritenuti meritevoli di conservazione” ai sensi della L.R. n. 43 del 2/9/1974, che ne prevedeva il divieto di taglio e ne indennizzava il mancato reddito.” Le istituzioni valorizzino un habitat così delicato come questo e ne riconoscano il prezioso valore eco sistemico.
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