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Redazione
Capo Vaticano (VV) – Sta per affogare nella burrasca, campione delle Fiamme oro la salva, Una vacanza in Calabria, su una spiaggia a Capo Vaticano, e la fortuna che non ti aspetti sotto forma di un poliziotto che ti salva la vita quando ormai tutto sembra perduto.
L'episodio risale a Ferragosto e si è svolto in mare, durante una burrasca, in mezzo alle onde alte tre metri che stavano per sbattere sugli scogli Olga, una ragazza russa in villeggiatura.
È normale che un un agente presti soccorso a una persona in pericolo, fa parte del suo lavoro. L'eccezionalità e la fortuna stanno nel fatto che l'agente in questione si chiama Francesco Bonanni, è un atleta delle Fiamme oro e, soprattutto, è recordman e medaglia d'oro ai World Games del 2013 proprio nella disciplina del nuoto per salvamento.
Appena si è accorto dell'emergenza Francesco si è lanciato in mezzo ai flutti e, nuotando con tutte le sue forze, ha raggiunto la giovane russa di nome Olga, che stava, disperatamente e con pochi risultati, lottando per non essere risucchiata dalla corrente.
Abbiamo chiesto a Francesco di raccontarci personalmente come sono andate le cose: "A Ferragosto il mare era molto mosso, con onde alte fino a tre metri. Mi trovavo sulla spiaggia quando ho notato, proprio a ridosso degli scogli, molte persone che stavano guardando una ragazza che era in mare in balia delle onde. Mi sono avvicinato per vedere cosa stesse accadendo. Tre ragazzi stavano giocando in acqua quando un'onda particolarmente potente li ha spinti a largo. Due di loro sono riusciti a rientrare ma la ragazza era stata portata lontano e la corrente la stava spingendo verso la scogliera".
È a questo punto che Francesco ha preso la decisione di intervenire: "Mi sono reso conto che nessuno era in grado di fare nulla, anche perché, trattandosi di una spiaggia libera, non c'era il bagnino. Ormai la ragazza era a una ventina di metri dagli scogli, e nonostante stesse cercando di nuotare, non riusciva a vincere la corrente. Ho preso una ciambella di salvataggio, che era attaccata al muro con una corda, e ho cominciato a nuotare verso di lei, allargandomi per non essere risucchiato dalla corrente che spingeva forte verso gli scogli. Ad un certo punto mi sono accorto che la corda della ciambella era corta. Dalla spiaggia stavano cercando di allungarla ma non c'era più tempo, l'ho lasciata e ho proseguito senza".
Poi, finalmente, è riuscito a raggiuingere la ragazza: "Quando sono arrivato, ho cercato di tranquillizzarla parlando con lei. Questa è una fase cruciale in un salvataggio in mare, perché nella foga la persona in pericolo può trascinare sott'acqua anche il soccorritore. Quando sono riuscito ad afferrarla l'ho portata a riva utilizzando la classica tecnica del salvamento".
Abbiamo chiesto a Francesco se si è reso conto di aver rischiato la vita anche lui: "Me lo hanno fatto notare gli altri quando siamo arrivati sulla spiaggia. Ma io ero sicuro di me, mi sentivo in grado di farlo e l'ho fatto. In realtà diverse persone che hanno assistito all'episodio hanno mostrato grande emozione, qualche signora si è anche messa a piangere per lo spavento. Anche Olga, fino a quel momento apparentemente calma, alla fine ha ceduto a un pianto liberatorio".
Per affrontare una situazione del genere, non bastano preparazione fisica e tecnica, ma è necessario tanto coraggio e forse un pizzico di incoscienza. Infatti accade spesso che, nel tentativo di salvare persone in situazioni analoghe, i soccorritori finiscano col perdere la vita. Ma questa volta cuore e tecnica hanno avuto la meglio, e una vita è stata salvata.
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