Scienza e Tecnologia
Capcom Beat ‘Em Up Bundle, si ritorna in sala giochi
Published
6 anni faon
Ricordate con nostalgia gli anni delle sale giochi, delle macchine coin-op e delle ore passate a premere ripetutamente i pulsanti? Vi mancano i picchiaduro a scorrimento laterale? Bene, sull’onda della nostalgia, Capcom riporta su Oc, Xbox One, Switch e Ps4 sette divertentissimi picchiaduro a scorrimento, in una preziosissima raccolta che riporta indietro le menti fino alla fine degli anni’80 e i primi anni ‘90. Capcom Beat em’up bundle, infatti, comprende una buona fetta di storia della software house con sede a Osaka, nonché alcune delle esperienze più memorabili del genere: i titoli inclusi nella raccolta sono infatti l’iconico Final Fight (1989), The King of Dragons (1991), Captain Commando (1991), Knights of the Round (1991), Warriors of Fate (1992), Armored Warriors (1994) e Battle Circuit (1997). Come di sicuro i più attenti avranno notato, Capcom Beat em’up bundle racchiude dei veri e propri mostri sacri del genere, ma anche alcuni titoli meno conosciuti che appaiono per la prima volta su console. Il lavoro di trasferimento da coin-op a console è stato fatto in maniera egregia dalla casa nipponica. Il rendering e la trasposizione dei giochi al giorno d’oggi sono ineccepibili, nonostante le problematiche che si presentano nel fare un’operazione del genere. Nessun calo di frame e nessuna differenza rispetto agli originali fanno di Capcom Beat em’up bundle una vera chicca per appassionati. Nonostante si giochi su Pc o su console, una volta avviato uno dei titoli presenti, l’emozione nel prendere parte alle avventure che hanno accompagnato almeno due generazioni rimane la stessa nonostante tutto il tempo trascorso. Poche le opzioni aggiuntive messe a disposizione dell’utente: una scarna personalizzazione dei comandi, un minimo di personalizzazione dello sfondo in eccesso (dato che si giocherà ovviamente in 4:3) e un minimo di setting per il livello difficoltà. Questa la dotazione completa di Capcom beat em’up bundle, e sincerante va bene così: una serie di titoli come questa non necessita di altro se non di operazioni come queste che li fanno vivere e conoscere alle nuove generazioni. Final Fight, The King of Dragons, Knights of the Round, Captain Commando e Warriors of Fate non necessitano di grandi presentazioni. Condividono un’impostazione pressoché identica, anche se giocandoli se ne percepisce chiaramente l’evoluzione maturata durante gli anni. Il gameplay è quanto di più semplice ed immediato si possa immaginare: buoni contro cattivi, che a seconda dello scenario possono essere una banda che ha preso il controllo della città, un’orda di mostri capeggiati da un drago mastodontico, un re malvagio chiamato Garibaldi o una gang di criminali che ha rapito la bellona di turno. Poche mosse, due tasti per utilizzarle e una progressione guidata ma incredibilmente soddisfacente. Ogni gioco ha un cast composto come minimo da tre personaggi e qui si inizia a vedere la differenza tra i titoli in questione. I tre eroi di Final Fight hanno mosse stilisticamente diverse, ma i risultati che si ottengono utilizzandole sulle ossa dei nemici sono più o meno gli stessi, alla fine scegliere Guy, Cody o Haggar è solo una questione estetica.
Le cose cambiano però in The King of Dragons che presenta al possessore della Capcom Beat em’up Bundle ben cinque protagonisti fantasy iconici, ossia: Elfo, Stregone, Guerriero, Chierico e Nano. Oltre ad avere stili di combattimento piuttosto diversi, ognuno di essi progredisce in modo diverso nel corso del gioco, acquisendo spade più potenti, archi più veloci o incantesimi sempre più devastanti. Il gioco ha uno svolgimento assolutamente lineare ma il modo in cui si affrontano i nemici cambia sensibilmente in base alla scelta iniziale o al cambiamento di classe che è possibile operare in determinati punti dell’avventura. Nel bellissimo Knights of the Round i personaggi tornano ad essere tre (Artù, Lancillotto e Parsifal) ma i protagonisti non differiscono particolarmente nello stile di lotta e si orientano tutti sul combattimento ravvicinato anche se con armi diverse. Captain Commando, invece, rappresenta il titolo che porta lo stile Capcom direttamente tra le stelle e spinge decisamente sull’acceleratore. È un gioco più veloce degli altri e anche qui le differenze tra i quattro personaggi giocabili sono evidenziate da stili di lotta specifici e uccisioni “macabre” per ogni eroe. Warriors of Fate, infine, può essere considerato l’antenato della serie Dynasty Warriors. Storia e ambientazione prendono spunto dal celebre volume cinese Romance of the Three Kingdoms, anche se l’edizione del gioco è stata modificata per venire maggiormente incontro ai gusti del pubblico occidentale. Il gameplay rimane più o meno lo stesso, con tre personaggi differenti dal punto di vista estetico ma simili nello stile di combattimento. I restanti due titoli presenti in Capcom Beat em’up bundle, essendo più recenti presentano un’evoluzione a livello di gameplay e ovviamente a livello grafico. Armored Warriors salta subito all’occhio per la presenza di mech di vario genere che sostituiscono i classici eroi in carne ed ossa. I robot in questione possono utilizzare potenti armi secondarie e sfruttare le parti strappate ai nemici per ottenere bonus temporanei. È inoltre possibile utilizzare potenti attacchi “tag”, utili soprattutto durante le missioni a tempo. Armored Warriors ottenne un notevole successo in Giappone ma in occidente non venne mai importato ufficialmente. Destino simile per Battle Circuit, ultimo titolo di questo Capcom Beat ‘Em Up Bundle e forse il più coraggioso. La spina dorsale è la stessa, ma rispetto ai giochi visti in quegli anni è presente un cast incredibilmente vario e fantasioso, tipico dei fumetti Made in USA, e divertenti elementi RPG. Questi consistono nella possibilità di potenziare i protagonisti alla fine di ogni livello tramite degli Upgrade Disk, da acquistare con il denaro accumulato giocando. Ogni potenziamento consiste in una mossa speciale da scatenare premendo una combinazione di tasti, cosa non facile data la frenesia del gameplay. Battle Circuit riveste nella storia dei picchiaduro a scorrimento laterale della casa nipponica una tappa importante, in quanto esso fu l’ultimo gioco del suo genere ad essere sviluppato da Capcom per le sale giochi. Capcom Beat em’up Bundle, in quanto titolo che vuole far rivivere lo stesso spirito con cui si giocava negli anni ‘80e ’90, offre la possibilità di giocare in modalità cooperativa locale, ma anche online. Quindi, tirando le somme, per tutti quei giocatori che hanno sorpassato la soglia dei trent’anni, ma anche per chi volesse scoprire come ci si divertiva alla fine dello scorso millennio, l’acquisto di questa raccolta diventa un vero e proprio obbligo. Sette titoli fantastici, anche se mancano alcuni “mostri sacri” della software house giapponese, un prezzo davvero allettante: 19.99 euro, e una longevità davvero straordinaria fanno di Capcom Beat em’up collection un vero e proprio tesoro da giocare e rigiocare fino allo sfinimento. Lasciarselo scappare è un vero peccato.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 9
Sonoro: 9
Gameplay: 9
Longevità: 9,5
VOTO FINALE: 9
Francesco Pellegrino Lise
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