Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
di Paolino Canzoneri
CANTON TICINO – Si ai limiti per i lavoratori frontalieri. E' questo quanto emerge dal'articolo costituzionale approvato oggi dal nome perentorio "Prima i nostri", originariamente proposto dall'UDC, partito di destra con il sostegno della Lega dei Ticinesi che ha ottenuto l'85% di consensi dell'elettorato nazionale. Appare sempre più evidente come una certa insofferenza e poca predisposizione a risolvere la difficile questione della ripartizione europea degli immigrati stia portando l'Europa a scegliere di chiudersi a riccio credendo cosi di risolvere il problema umanitario che oramai da qualche anno ha assunto proporzioni preoccupanti. L'esito popolare svizzero evidentemente non ha ricevuto il plauso dell'Italia e il nostro ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha espresso rammarico e preoccupazioni per le possibili conseguenze di una scelta cosi radicale che sicuramente comprometterà i rapporti tra l'Unione Europea e la Svizzera. Privilegiare la mano d'opera locale e assunzioni nel territorio porterebbe a frenare il flusso degli oltre 60mila frontalieri italiani che giornalmente superano il confine per raggiungere il posto di lavoro. Le autorità del Cantone infatti nel 2014 avevano già risposto ad una iniziativa a livello nazionale dal nome "Contro l'immigrazione di massa" approvata dalla maggioranza del 50,3% dei voti degli svizzeri mentre il Ticino aveva risposto con un 68,2% per il SI. Dati che la dicono lunga sull'aria che si respira in Svizzera e sulla mancanza di affinità di vedute con il resto d'Europa. Il presidente dell'UDC Piero Marchesi parla di vittoria storica ed auspica che la modifica costituzionale per divenire effettiva venga avallata presto dall'assemblea federale di Berna che garantirà la conformità al diritto nazionale. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni sta già predisponendo contromisure a difesa dei diritti dei cittadini italiani e il segretario regionale PD Alessandro Alfieri ha evidenziato che l'esito della votazione sia stato anche frutto della vicinanza politica fra il Carroccio e la Lega ticinese. Laura Comi di FI europarlamentare ha annunciato di aver scritto alla commissaria Marianne Thyssem chiedendo un repentino congelamento immediato degli accordi tra Svizzera e Italia. Il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova ha commentato: "La scelta anti-italiana non risponde ad una scelta razionale ma emotiva ed ideologica, l'ideologia della chiusura nazionalista, dei muri contro lo straniero a prescindere". Si intuisce senza sforzo alcuno come questa tendenza all'isolamento e alla ristrettezza territoriale locale rappresenti una involuzone in termini di nuove politiche cognitive di un presente in continuo cambiamento che non deve essere "scansato" ma considerato come una nuova sfida e incentivo per una riorganizzazione e una gestione amministrativa e politica che si affaccia a nuove avanguardie e nuovi modi di interpretare una convivenza di culture e manodopera in ogni territorio.
Correlati