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CANTAGIRO 2015: LA VITTORIA A CHIARA PILOSU

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Tempo di lettura 3 minuti Il brano scritto in francese è regolare per la vittoria in quanto contiene almeno quattro parole in italiano

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Redazione

Una settimana di semifinali, più di 200 concorrenti e 21 i finalisti in gara, l'edizione 2015 del Cantagiro prodotto da Enzo de Carlo, ha proclamato un nuovo nome che entrerà a far parte della storia della manifestazione più itinerante di sempre.

Da 54 anni il Cantagiro è stato da sempre vetrina per nuovi artisti di successo, in passato nomi come Lucio Dalla, Gianni Morandi, Adriano Celentano e tantissimi altri che hanno scritto le pagine della storia della musica italiana, hanno mosso i primi passi grazie a questa manifestazione. Anche quest'anno il Cantagiro è riuscito a radunare tantissimi emergenti pronti ad iniziare un percorso nel difficile mondo della musica.

Dal 18 al 22 ottobre oltre 200 concorrenti selezionati dalle tappe regionali del Cantagiro, sono arrivati al Teatro Imperiale di Guidonia per le Finali Nazionali, Internazionali e Junior. Una tre giorni di Finali che hanno reso la competizione viva con ospiti speciali dal mondo della musica e dello spettacolo.

Ecco i risultati serata per serata con i nomi dei vincitori.

FINALI INTERNAZIONALI, 23 ottobre 2015

VINCITRICE JUNIOR INTERNAZIONALE: Teresa Todorova
MENZIONI SPECIALI: Ebby Shaian Debono, Rihana Azzoppardi / Emy Pace / Elisa Muscat (trio), Priscilla Giordano Psaila in arte Kaya

Sezione SENIOR
Nel corso della serata si è svolta la gara anche tra i concorrenti della categoria Lirico-Pop, il cui premio è stato assegnato dall'ospite speciale Katia Ricciarelli.

VINCITORE CATEGORIA LIRICO POP: Igor Catalano
VINCITORE SENIOR INTERNAZIONALE: Aneta Kapba
2° CLASSIFICATO: Anderson Mele e Phylisienne Brincat
3° CLASSIFICATO: Graziella Vella

FINALE NAZIONALE, 24 ottobre 2015

Tra cantautori, interpreti e rapper la sfida è stata accesa, ad arrivare alla serata finale del 24 ottobre soltanto 21 concorrenti su una rosa di 60 semifinalisti, di certo una sfida non facile per la Giuria del Cantagiro. Alta la qualità dei brani scelti ma alla fine solo uno si è aggiudicato il premio tanto ambito. Una serata speciale per tutti, condotta da Veronica Maya e Ruggero Sardo con ospiti Massimo di Cataldo e Cristiana Ciacci della Little Tony Family.

E' Chiara Pilosu, 18 anni di Budoni a vincere il Cantagiro 2015 con il brano in francese "Un peu de folie", scritto e composto interamente da lei. Una voce potente e delicata allo stesso tempo che ha messo tutta la Giuria d'accordo. Nel brano Chiara parla proprio di se stessa e del pizzico di follia che l'appartiene, con una sicurezza ed umiltà di una giovane artista affermata.

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Il brano scritto in francese è regolare per la vittoria in quanto contiene almeno quattro parole in italiano, criterio fondamentale per essere ammessi alla gara.

FINALE JUNIOR, 25 OTTOBRE 2015

VINCITRICE SEZIONE JUNIOR: Ouiam El Mriem
3° classificata: Letizia Chiloiro, Christian Lapenna, Giulia Mogliarisi
Premio Opportunità: Lorenzo Sermon
Premio Emozione: Elisa Doddo
Premio Voce da Musical: Ebby
Premio Radiofonico: Andrea Marino
Vincitore sezione inediti: Flavia Lanni

Ecco i nomi di tutta la Giuria:

ENZO DE CARLO – patron de IL CANTAGIRO e produttore discografico;
ELVINO ECHEONI – direttore generale CANTAGIRO + musicista, compositore, artista;
MARIO TOROSANTUCCI – direttore musicale + Musicista, direttore d'orchestra;
MASSIMO DI CATALDO – cantante come supervisore giuria
CRISTIANA CIACCI della LITTLE TONY FAMILY – cantante
MANUELA MARI – insegnante di canto e cantante lirica
ANGELO PETRUCCETTI – musicista/compositore/arrangiatore
RAFFAELE VISCUSO – autore musicale
STEFANO PASQUALI – dirigente discografico
avvocati e notai in giuria: PAOLO MELE e MARILENA GUGLIELMELLI

Oltre al primo premio, molti riconoscimenti e menzioni speciali:

PREMIO RADIO ITALIA ANNI '60: Serena Tagliati con Ritorno; PREMIO NUOVO IMAIE: Doz B con Una vita nuova PREMIO 2DUERIGHE: Alessandra Sanasi con Rumore; PREMIO CATEGORIA RAP: Samuel Capodieci con Politic Shit; PREMIO CATEGORIA CANTAUTORI: Saphira con A pugni chiusi, Giada Pilloni con Real Women PREMIO CATEGORIA INTERPRETI: Federica Reina con Amina;

PREMIO SIMPATIA: Rosario Raniolo con Angeli; PREMIO UN'OPPORTUNITA': Agnese Tricerri con Day by Day; PREMIO UN'EMOZIONE: David Diamanti con Irrinunciabile; PREMIO ORIGINALITA': Karima Trombetta con La trapezista; PREMIO PROSPETTIVE: Sara Scognamiglio con Storie; PREMIO LITTLE TONY: Davide De Luca con 15 anni

Le selezioni per l'edizione 2016 del Cantagiro riprenderanno presto, tutte le info su www.ilcantagiro.com

 

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Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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