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11 anni faon
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ggiardino
Il consiglio comunale capitolino con 30 voti a favore, un solo astenuto e alcun contrario ha approvato la mozione che chiede la sospensione della Deliberazione di Giunta n.148 del 22 maggio 2014, che recava le procedure di affidamento della gestione dei canili e gattili previa esecuzione dei lavori di adeguamento agli standard sanitari per garantire la tutela del benessere degli animali
Roma – E’ furente Stefano Fuccelli del Partito Animalista Europeo per la votazione appena avvenuta al Consiglio Comunale capitolino e grida senza alcuna sorta di remora: “il Consiglio Comunale vota per l'illegalita', resteranno gli abusi e la spartizione illecita di denaro pubblico a danno degli animali” senza distinzione partitica.
Su questa votazione interviene Fuccelli, che è sempre in campo a tutela della legalità ma soprattutto del benessere degli amici animali, non guarda i colori politici e i vari apparentamenti ma entra in merito solo alle leggi esistenti che permettono una vita decorosa degli animali che in questo caso sono accolti in strutture pubbliche gestite da associazioni. Fuccelli va a ritroso in questa storia e spiega che il Gruppo di Lavoro in collaborazione con il Dipartimento Prevenzione delle Aziende ASL, il Ministero della Salute e gli Uffici Tecnici di Roma Capitale avevano individuato una serie di criticità oggettive non più procrastinabili quali: strutture di ricovero sovraffollate con un numero doppio di cani detenuti; strutture che necessitano l'ampliamento delle dimensioni delle gabbie e dei box al fine di adeguarle agli standard igienico sanitari e della sicurezza previsti dalla normativa vigente oppure strutture non adeguabili come il canile di Vitinia (perché realizzato in area golenale in assoluto contrasto con la normativa regionale edilizia che vieta edificazioni nella fascia a ridosso del Tevere), PAI Roma Capitale è in fascia " AA " zona ad alto rischio di dissesto idrogeologico ovvero i cani annegheranno in caso di esondazione, circostanza che escluderebbe ogni ipotesi di sanatoria futura della struttura. Oltretutto pende un'ingiunzione di chiusura determinata dalla ASL RmC sin dal febbraio 2012.
La deliberazione appena sospesa inoltre regolamentava il rapporto tra Roma Capitale ed i gestori affidatari tramite bando pubblico per una garanzia di trasparenza e correttezza e non tramite l'affidamento diretto in convenzione come è sempre avvenuto. Ed ancora, la deliberazione prevede iniziative per snellire le procedure di adozione garantendo sempre le condizioni di benessere degli animali.
Il Presidente del PAE, Stefano Fuccelli è furente:”hanno fatto passare questa mozione come salva cani ma è pura menzogna, di fatto garantisce solo ed esclusivamente i lavoratori dei canili comunali a discapito del benessere degli animali detenuti. Del resto il promotore e primo firmatario della mozione Gianluca Peciola, capogruppo SEL, lo dice senza mezzi termini con il suo comunicato dal titolo ‘Animali, ok a mozione per tutela dipendenti canili e gattili’ senza fare cenno alla tutela degli animali, anzi intende mantenere le stesse irregolarità a danno dei medesimi animali che hanno contraddistinto l'attività svolta fino ad adesso.” Fuccelli proprio su Peciola spiega che è contrario anche alle gare d'appalto preferendo il torbido sistema dell'affidamento diretto, responsabile della spartizione del denaro pubblico, anzi gli attribuisce la sua ignoranza totale sul comodato per nomina che obbliga le associazioni deputate a gestire i canili con risorse proprie e non con i fondi pubblici, ai sensi dell’ art. 6 comma 2 della legge regionale 34/97 e prosegue senza omettere nulla:” Peciola ignora inoltre che L’art. 4, comma 2, lett. m-bis del d.l. n. 70/2011, come convertito dalla legge n. 106/2011 determina di affidare direttamente appalti di servizi e forniture il cui importo risulti inferiore a 40.000 euro; visto che gli importi erogati dal Comune alla Avcpp corrispondono mediamente a 4 milioni e 200.000 euro annui da oltre un decennio, questa mozione è una vera e propria istigazione ad infrangere la legge”. E’ un Presidente del Pae che non risparmia nessuno ma nel merito di questa mozione accusa il capogruppo di Sel di non conoscere la realtà di come per anni la Avcpp abbia spartito 3.200.000 euro/annui, corrispondente ad oltre l’80% del totale, di soldi pubblici per i 106 stipendiati suoi amici, una media di oltre 2.500 euro mensili. A conti fatti per Fuccelli gli operatori etichettati di bassa manovalanza, cioè gli addetti alla pulizia delle gabbie, percepiscono la somma di circa 900 euro quindi conclude seccamente e sottolinea quindi:” pertanto è facilmente intuibile quante persone hanno intascato dai 3 ai 4 mila euro mensili. Ed ancora, il gioco dei numeri tra entrate ed uscite la Avcpp lo conosce molto bene talmente tanto che la soglia non scende mai sotto il numero convenzionato di mille al giorno: tutti i cani in esubero vengono sistematicamente affidati poiché il Comune non li conteggia e quindi sarebbero solo costi eccedenti a carico dell’ associazione ma senza scendere al di sotto altrimenti il Comune non eroga i 14 euro al giorno per ogni cane di cui però soltanto il 10% e’ destinato al sostentamento visto che oltre l’80% viene spartito per gli stipendi.”
Una mozione che fa trapelare molte situazioni controverse dove le ombre su questi appalti dovrebbero per trasparenza e per legge essere controllati e monitorati. Così in un ultima battuta Fucelli riporta nell’alveolo della complicata situazione della gestione di questi canili e rimanda al consigliere Peciola il dovere di sapere che molti canili convenzionati gestiti da validi volontari riescono a garantire un accettabile standard di benessere nonostante un contributo medio di 4 euro ad animale detenuto e riportando la dichiarazione del primo firmatario della mozione dopo l'approvazione….“per SEL è fondamentale tutelare i lavoratori e le lavoratrici ed aprire un tavolo per superare la delibera” il PAE senza ombra di dubbio in merito ritiene e accusa che questa mozione è una vera e propria strumentalizzazione degli animali finalizzata solo alla spartizione illegale di finanziamenti pubblici.
Un accusa che ora i destinatari dovranno per onestà politica e intellettuale rispondere, soprattutto per capire se questi centri di accoglienza degli animali siano veramente un rimessaggio per un business molto criticato dal PAE, dove lo stesso preme più su ogni altra questione il benessere degli animali, che se stipati in due in gabbie che ne dovrebbe contenere uno e per di più non a norma, forse qualcosa di rivedere servirebbe.