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CANALE MONTERANO "VIVA LA RISERVA", DANIELE NATILI TENDE LA MANO AL SINDACO: SALVAGUARDIAMO IL NOSTRO TERRITORIO

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L'Associazione APRODUC ha costituito un gruppo di lavoro che  intende intraprendere un progetto pilota per verificare le potenzialità di sviluppo economico e di promozione di lavoro fra i giovani, attraverso il recupero delle proprietà collettive. Il gruppo ha solo bisogno della disponibilità dell'amministrazione comunale. Si tratterebbe di un tentativo, appoggiato dalle più alte competenze, di promuovere un'attività produttiva su una terra collettiva coinvolgendo i giovani.

 

Redazione

Canale Monterano (RM) – Che l'amministrazione comunale di Canale Monterano, i cittadini, le associazioni, l'opposizione siano mossi tutti dalla volontà di salvaguardare e al contempo promuovere lo sviluppo del territorio, non vi è alcun dubbio. Daniele Natili giurista e "mediatore politico" rispondendo alla precedente nota del Sindaco Angelo Stefani, si mostra propositivo in quanto vorrebbe anche personalmente parlare al primo cittadino al fine di esporgli un progetto pilota utile alla promozione e sviluppo del territorio nonchè coinvolgimento dei giovani. Al contempo, Natili, continua a sostenere l'errata applicazione delle delibere 13 e 37.

Di seguito pubblichiamo la lettera di Daniele Natili al Sindaco Angelo Stefani:

Caro Sindaco, mi sento legittimato a rispondere al tuo articolo, apparso su "L’osservatore laziale", [ Art. del 3 dicembre CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: IL SINDACO TORNA SULLA QUESTIONE "VIVA LA RISERVA" ] con rispetto e, questa volta, senza tecnicismi. Preferisco rispondere con umanità, con un discorso personale. E siccome ti considero il mio Sindaco, non rispondo polemicamente, ma faccio proposte e esprimo opinioni e convinzioni con la massima umiltà.

Il PTPR attiene alla tutela ambientale; la pianificazione territoriale e l'urbanistica sono un'altra cosa. Come è già stato espresso sia dai competenti uffici regionali sia dal Gruppo Verdi della Regione Lazio, secondo me con le delibere contestate viene fatta confusione fra i due ambiti. La legislazione regionale vuole che i comuni adeguino gli strumenti urbanistici locali al PTPR.

Che cosa è il PTPR (Piano Territoriale Paesaggistico Regionale)?

"Il PTPR intende per paesaggio le parti del territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni nelle quali la tutela e valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili come indicato nell'art. 131 del Codice dei beni culturali e del paesaggio DLgv. 42/2004.

Il PTPR assume altresì come riferimento la definizione di "Paesaggio" contenuta nella Convenzione Europea del Paesaggio, legge 14/2006, in base alla quale esso designa una determinata parte del territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.

Il paesaggio è la parte del territorio che comprende l'insieme dei beni costituenti l'identità della comunità locale sotto il profilo storico-culturale e geografico-naturale garantendone la permanenza e il riconoscimento.

Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale è lo strumento di pianificazione attraverso cui, nel Lazio, la Pubblica Amministrazione disciplina le modalità di governo del paesaggio, indicando le relative azioni volte alla conservazione, valorizzazione, al ripristino o alla creazione di paesaggi" (così si legge nel sito della Regione Lazio: http://www.regione.lazio.it/rl_urbanistica/?vw=contenutiDettaglio&id=64). Quindi, il PTPR è lo strumento che disciplina il governo del paesaggio.

La delibera 13 pretende di adeguare il piano regolatore comunale al PTPR. Ebbene, in conformità alle norme vigenti, ciò richiede un procedimento di pianificazione territoriale a garanzia di tutti i cittadini, che hanno diritto di partecipare: occorre, insomma, un Piano Regolatore o una Variante Generale. Una delibera immediatamente esecutiva è inconcepibile per lo scopo che tu affermi, di conformare al PTPR il piano regolatore.

La delibera 37, poi, secondo te servirebbe a introdurre la fattispecie che la legge 21/2009 (Piano Casa) avrebbe configurato per la nostra Riserva Monterano. Secondo la tua Amministrazione, la delibera non farebbe che applicare alla zona II della nostra riserva quello che la legge 21 prevede per le zone B delle aree protette regionali; quindi secondo te le zone B si identificherebbero con la nostra area II. Questo non è vero. La legge 21 ammette gli interventi edilizi nelle zone B delle aree naturali protette, è vero. Ma per zone B intende qualcosa di diverso dalla nostra area II. Infatti, l'art. 2 della legge 21 dice che il Piano Casa NON si applica: "su edifici situati nelle aree naturali protette, con esclusione delle zone di promozione economica e sociale individuate nei piani di assetto delle aree naturali protette vigenti ovvero, in assenza dei piani di assetto, delle zone B individuate dalle leggi istitutive delle aree ai fini dell’applicazione delle disposizioni di salvaguardia ovvero, in assenza dell’individuazione delle zone B, nelle zone che nelle leggi istitutive delle aree naturali protette si considerano edificabili ai fini dell’applicazione delle norme di salvaguardia, fatto salvo in ogni caso il nulla osta del soggetto gestore dell’area naturale protetta".

Ora, da questa disposizione emerge chiaramente che la legge vuole che gli interventi edificatori fondati sul Piano Casa, all'interno delle aree protette, avvengano solo ed esclusivamente nelle zone di promozione economica e sociale o nelle zone a queste assimilabili. La nostra area II è molto vasta, comprende zone di diversa tipologia, anche naturistica e archeologica, del tutto incompatibili con la sfera di applicazione del Piano Casa. Ecco che, con la grossolana parificazione fra zone B e area II della nostra Riserva, si viene a generare uno scorretto assoggettamento al Piano Casa di zone della nostra Riserva che la stessa legge non intende intaccare.

Infine, tu affermi che "questa Amministrazione Comunale non ha colpe se nella legge regionale n. 79/1988 istitutiva della Riserva stessa, é stato previsto un indice di edificabilità per le attrezzature connesse all’uso agricolo di quel territorio indicato con la lett. B (già zona II) nella tavola grafica allegata alla legge medesima". Per prima cosa vediamo che cosa dice la legge 79/1988 che istituì la Riserva. Art. 7, comma 1: "Tenuto conto delle caratteristiche ambientali ed urbanistiche che debbono essere rispettate nell' ambito della riserva naturale parziale «Monterano», vengono indicate due zone con diverse prescrizioni urbanistiche come qui di seguito descritte e riportate nell' allegata mappa esplicativa (allegato A):

Area I – perimetrazione a linea tratteggiata. In questa area sono consentiti esclusivamente lavori di restauro o recupero conservativo di strutture esistenti con possibilita' di ampliamento fino al massimo previsto dai progetti esecutivi originali, se esistenti, purche' non superino il 10 per cento dell' intera cubatura.
Area II – perimetrazione a linea continua. Sono consentiti lavori come per l' area I.

Inoltre e' consentita la realizzazione di manufatti tecnici in precario relativi ad attivita' agricole, silvo – culturali, zootecnici e turistici – sportivi, inerenti la organizzazione e la gestione della riserva.
In questo caso l' indice di edificabilita' fondiaria sara' dello 0,03 mcmq".

L'area I è quella più tutelata; è l'area dell'antico borgo di Monterano. L'Area II è la parte maggiore della Riserva. In essa sono consentiti interventi conservativi come nell'area I e, inoltre, manufatti in precario per le attività tassativamente indicate nella disposizione. E solo per le opere in precario ivi previste è stabilito un indice di edificabilità che deve essere inteso come cubatura possibile solo per opere precarie. Non è vero quindi che quell'indice riguardi "attrezzature connesse all'uso agricolo di quel territorio". Il testo della norma è quello da me citato: come puoi affermare quello che affermi? Perché nei 23 anni precedenti alla tua amministrazione nessun Consiglio Comunale si è mai permesso di interpretare la norma come è stato fatto con la delibera 37?

Vi è, poi, una ragione fondamentale, la più importante, da tener presente. La zona della Riserva Monterano è in gran parte terra collettiva. La più antica proprietà collettiva di uso civico di Canale è la tenuta Bandita, in parte ricompresa nella nostra Riserva Monterano. La tenuta Bandita è terra collettiva dal 1578. Essa costituisce il nucleo storicamente più significativo della comunità agricola di Canale Monterano. Esso è intangibile, inalienabile, inusucapibile, indivisibile, destinato esclusivamente a soddisfare i bisogni essenziali della nostra popolazione. La delibera 37, potenzialmente, intacca anche le proprietà collettive, la cui destinazione ad uso civico è intangibile, salvo il rigoroso rispetto di quanto previsto dalla legge regionale 1/1986 e successive modificazioni: si tratta di complesse procedure per la sdemanializzazione e per il cambiamento di destinazione delle terre collettive. E questo non può essere ottenuto tramite una delibera come la n. 37. Si tratta del più grave difetto contenutistico della delibera. Essa è pertanto nulla, a mio modesto parere.

Caro Sindaco, non credo di averti proposto argomentazioni ipocrite. So che entrambi abbiamo a cuore il nostro territorio. Quella preziosa terra collettiva che compone la nostra Riserva Naturale è un patrimonio da conservare per le future generazioni, come tu stesso dici. Quella terra ha delle potenzialità economiche attuali, che potrebbero dare lavoro ai nostri giovani. La delibera 37 nega queste possibilità ai nostri concittadini. Ti prego di revocarla!

Ieri sono stato ad una riunione presso la sede della prestigiosa Associazione APRODUC (Associazione per la Tutela delle Proprietà Collettive e dei Diritti di Uso Civico), che fu costituita da illustri giuristi, storici e giudici sull'onda emotiva suscitata dalla scomparsa dell'avv. Guido Cervati, uno dei più grandi legali italiani esperti di contenziosi relativi a proprietà collettive. Questa Associazione ha costituito un gruppo di lavoro, di cui ho avuto l'onore di entrare a far parte a seguito del mio contributo alla recente Riunione Scientifica di Trento. Il gruppo di lavoro è composto da docenti universitari, ricercatori, avvocati, economisti, urbanisti, storici e specialisti della materia. Il gruppo di lavoro intende intraprendere un progetto pilota per verificare le potenzialità di sviluppo economico e di promozione di lavoro fra i giovani, attraverso il recupero delle proprietà collettive. Alla riunione del gruppo mi è stata offerta l'opportunità di sperimentare questo progetto pilota in una delle nostre tante tenute di proprietà collettiva. Si, a Canale Monterano. Si tratta di una bella opportunità che è stata data al nostro amato comune e che ho l'onore di annunciarti. Il gruppo ha solo bisogno della disponibilità dell'amministrazione locale che tu presiedi. Verrò a parlarne con te di persona. Si tratterebbe di un tentativo, appoggiato dalle più alte competenze, di promuovere un'attività produttiva su una terra collettiva coinvolgendo i nostri giovani. Tu stesso, come consigliere della Università Agraria, hai contribuito allo sviluppo di simili attività nel nostro territorio. Sono sicuro che questa proposta sia da te accolta con la massima attenzione e con la disponibilità della Amministrazione Comunale.

Sindaco, ti prego di guardare al nostro territorio in questo modo, nell'interesse della nostra popolazione. A prescindere dalle vicende amministrative e dalle delibere contestate, dovrai ammettere che ci è stata offerta un'opportunità notevole, grazie a quel territorio che la delibera 37, secondo me, non è idonea a valorizzare nel modo più rispettoso della sua natura, della sua storia e, soprattutto, delle sue potenzialità future.

ARTICOLI PRECEDENTI:

  24/10/2012 CANALE MONTERANO, INVIATA A TUTTI I DESTINATARI LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO”

  17/10/2012 CANALE MONTERANO, DELIBERE "FAI DA TE": LA REGIONE POTREBBE CONTESTARE AL COMUNE ANCHE LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO

   16/10/2012 CANALE MONTERANO, LA REGIONE FA TREMARE LA GIUNTA STEFANI

  08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE


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Roma, Ferragosto e turisti. Scattata l’operazione sicurezza: in manette 11 persone

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ROMA – In occasione della settimana di Ferragosto, per garantire una serena permanenza ai turisti e ai cittadini romani rimasti in città, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli per prevenire i furti in abitazione, presso i centri commerciali, nelle zone maggiormente frequentate dai turisti e in modo particolare a bordo dei mezzi pubblici e presso le stazioni della metro della Capitale. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, nelle ultime 48 ore, i Carabinieri hanno arrestato 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di furto e tentato furto aggravato in concorso.
 
Nell’area della stazione Termini, in via Gioberti, i Carabinieri di Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un cittadino russo, già noto alle forze dell’ordine, fermato dal personale di vigilanza di un negozio di abbigliamento, dopo aver sottratto alcuni capi, ai quali aveva rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza.
 
In via del Corso, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due cittadini romeni – un 28enne e una 19enne, entrambi e con precedenti – sorpresi a derubare una turista cinese. I Carabinieri li hanno bloccati appena dopo aver sfilato il telefono cellulare dallo zaino della vittima.
 
In piazza del Colosseo, sempre i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due nomadi, di 26 e 40 anni, entrambe in stato interessante e con numerosi precedenti specifici, bloccate subito dopo aver asportato con destrezza una busta contenente 420 euro dallo zaino di una turista cinese.
 
I Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno arrestato un 59enne italiano, senza fissa dimora e con precedenti, bloccato all’interno dell’autobus “H”, all’altezza della fermata Lungotevere de’ Cenci, subito dopo aver asportato con destrezza il telefono dall’interno della borsa di un 15enne.
 
Tre cittadini romeni – senza fissa dimora di 21, 38 e 58 anni – sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro che, in abiti civili, li hanno notati mentre si aggiravano con fare sospetto presso un negozio di abbigliamento in via Nazionale, rione Monti, e li hanno seguiti all’interno. Poco dopo, i tre sono stati bloccati all’uscita dell’attività perché sorpresi ad allontanarsi senza aver pagato numerosa merce, del valore di 570 euro, che avevano prelevato dagli espositori e occultato in zaini, previa rimozione delle placche anti-taccheggio.
 
Invece, all’interno di uno store del centro commerciale “Porta di Roma”, in via A. Lionello, i Carabinieri della Stazione Roma Nuovo Salario hanno arrestato un 30enne peruviano, sorpreso ad occultare prodotti di profumeria, del valore di circa 500 euro – all’interno di una borsa schermata.
 
Le vittime dei furti hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.
 
Nell’ambito delle attività, infine, i Carabinieri hanno rintracciato un 35enne romeno, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e hanno denunciato alla Procura della Repubblica un 30enne di Roma trovato in possesso di 14 dosi di cocaina.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

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I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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