Connect with us

Roma

CANALE MONTERANO: RISERVA NATURALE A RISCHIO SPECULAZIONE EDILIZIA

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus presenta ricorso al governatore Zingaretti e al commissario per gli Usi civici di Lazio, Umbria e Toscana

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

di Ivan Galea

Canale Monterano (RM) – Partito il ricorso al Commissario per gli Usi civici di Lazio, Umbria e Toscana e al governatore della Regione Lazio  per l’accertamento della permanenza dei diritti di uso civico su un’ampia area, di  circa 80 ettari, del demanio civico di Canale Monterano.

A farsi promotrice del ricorso è stata l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, che ha raccolto le forti preoccupazioni esternate da un folto numero di residenti di Canale Monterano in merito ad insistenti voci di corridoio che su quelle aree si stia concretizzando un forte interesse da parte di società immobiliari che potrebbero essere finalizzate all'edificazione di un complesso turistico edilizio nella riserva naturale.

L’area interessata, di grande interesse ambientale, ricade nella Riserva naturale regionale di Monterano ed è costituita da boschi e pascoli. E il presunto progetto edilizio riguarda le località: La Bandita, Quarto, Monte Virginio.

"Recentemente – commentano dall'associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – con la determinazione Direttore Agricoltura Regione Lazio n. G14047 del 16 novembre 2015 è stata disposta l’approvazione (art. 29 della n. 1766/1927 e s.m.i.) della conciliazione transattiva sottoscritta (8 settembre 2015) fra il Comune di Canale Monterano e l’Università agraria di Canale Monterano, che prevede, senza particolari motivazioni, l’attribuzione al patrimonio comunale di un’ottantina di ettari già del demanio civico di Monterano. Eppure – proseguono dall'associazione ecologista –  il decreto Ministero Agricoltura e Foreste n. 1446 del 18 agosto 1939 di assegnazione a categoria (art. 11 della legge n. 1766/1927e s.m.i,) del demanio civico e delle proprietà collettive di Canale Monterano aveva individuato nella categoria A (boschi e pascoli) quasi 980 ettari di boschi e pascoli, ricomprendenti anche La Bandita, Quarto e Monte Virginio: sembra chiaro che le terre ora qualificate come patrimonio comunale nel provvedimento regionale di approvazione della conciliazione transattiva siano invece terre a uso civico e assegnate alla categoria A (boschi e pascoli) del demanio civico di Monterano. Non solo – concludono dall'associazione – Si tratta delle terre del feudo dei principi Altieri già indicate come a uso civico fin nel Catasto Gregoriano".

Chiesta la revoca del provvedimento regionale Nel ricorso, presentato lo scorso 22 dicembre 2015, al Commissario per gli Usi civici di Lazio, Umbria e Toscana e al governatore della Regione Lazio l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus chiede la revoca del provvedimento regionale e, soprattutto, la dichiarazione della permanenza dei diritti di uso civico in favore della comunità locale di Canale Monterano.

"Come noto – hanno aggiunto dall'associazione ecologista – i diritti di uso civico costituiscono un importantissimo patrimonio delle collettività locali, sono inalienabili (art. 12 della legge n. 1766/1927 e s.m.i.), inusucapibili ed imprescrittibili (artt. 2 e 9 della legge n. 1766/1927 e s.m.i.), mentre – dopo la legge n. 431/1985 (art. 1, comma 1°, lettera h) – hanno acquisito anche l’ulteriore finalità della salvaguardia e valorizzazione ambientale/paesaggistica con la tutela mediante il vincolo paesaggistico e i piani paesaggistici".
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti