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Roma

CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

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Tempo di lettura 3 minuti Il gruppo regionale Verdi, chiede l’annullamento della Delibera 37/2012 perché il suo contenuto è palesemente in contrasto con le disposizioni di legge che disciplinano le Aree Protette

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[FIRMA LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO]

 

Chiara Rai

Il Gruppo Regionale Verdi, a firma del Consigliere Angelo Bonelli, ha inviato al sindaco di Canale Monterano Angelo Stefani e ai componenti del Consiglio comunale di Canale Monterano, al Ministero dell’Ambiente e al Ministero dei Beni Culturali, una lettera mediante la quale sostanzialmente si chiede il riesame e l’annullamento in sede di autotutela della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto 2012, concernente l’introduzione della pratica della perequazione urbanistica e del trasferimento delle volumetrie graficizzate del sistema dei paesaggi agrari (di cui alla Delibera Consiliare n. 13/2012) e l’individuazione delle zone A e B, già area II, disciplina dell’art. 7 della legge regionale 79/1988 “Istituzione della riserva naturale Monterano”.  Di fatto, si ricorda, che l'Amministrazione di Canale Monterano, prima di produrre la celeberrima delibera agostana non ha richiesto parere preventivo al direttore Francesco Maria Mantero della Riserva Regionale di Canale Monterano.
 
La delibera del 9 agosto, nel definire la sfera di applicabilità del piano casa nella Riserva, interpreta l'art. 7 della legge istitutiva della Riserva stessa. E di fatto si verrebbe a compromettere un ambiente vincolato. Questo perché qualora venga consentita l'applicazione del Piano casa nei confini dell'area protetta, si aprirebbero facilmente le porte all'edificabilità di nuove costruzioni in tutta l'Area II con indice 0,03 mc/mq. Come detto e ribadito più volte invece, il Piano casa si applica agli edifici esistenti.
 
Il gruppo regionale Verdi, chiede sostanzialmente l’annullamento della Delibera 37/2012 perché il suo contenuto, come confermato dal presidente dei Verdi Lazio Nando Bonessio, è palesemente in contrasto con le disposizioni di legge che disciplinano le Aree Protette ed in particolare la legge regionale istitutiva della Riserva Monterano (la legge nazionale 6 dicembre 1991, n.394 Legge quadro sulle aree protette ed il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio) . Inoltre, l’Amministrazione comunale di Canale Monterano “inventa” la possibilità di costruire in zona II nella Riserva, ignorando completamente l’esistenza della Zona di Protezione Speciale (ZPS) della Tolfa e ritenendo di poter stravolgere la normativa sul Piano Paesaggistico regionale. “Questi atti che continua a fare l’Amministrazione di Canale Monterano – dice il presidente Bonessio – paiono atti creativi o meglio un collage messo su utilizzando ad uso e consumo norme, regole e piani sovra comunali come se si potessero adoperare a proprio piacimento per ottenere un risultato di impossibile applicazione. Per questo, chiediamo che il Comune torni sui suoi passi e annulli in autotutela la delibera del 9 agosto 2012” D’altro canto, Bonessio, ricorda l’altra delibera “bocciata” dalla Regione Lazio prodotto del “ciclone Gangitano” (così ribattezzato ironicamente da L’osservatore laziale) dal nome del tecnico consulente del Comune di Canale Monterano, il quale ha elaborato una variante che sostanzialmente permette al Comune di utilizzare un nuovo strumento urbanistico (delibera del 13 marzo scorso). La Regione Lazio, restituisce la D.C.C. 13 del 2012 e la invita a revocarla in quanto la stessa deliberazione comunale, si cita ad litteram il documento della Regione in allegato all’articolo) è viziata nell’applicazione delle procedure edilizie ed urbanistiche le quali non tengono conto dei vincoli paesaggistici e delle più elementari normative nazionali e regionali”.

ARTICOLI PRECEDENTI:

  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE


 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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