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CANALE MONTERANO, CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO: PINOCCHIO E IL PAESE DEI BALOCCHI

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Tempo di lettura 7 minuti Il Sindaco durante il Consiglio comunale ha detto che è in corso una trattativa con la Regione. Ma la Regione non ne sa nulla.

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[ LETTERA DELLA REGIONE LAZIO AL COMUNE DI CANALE MONTERANO ]

 

Angelo Parca – Chiara Rai

Canale Monterano (RM) – Un consiglio comunale che potrebbe definirsi “tampone” quello del 6 novembre, iniziato alle 18,00 e che vedeva ai punti dell’ordine del giorno:
– Scioglimento consensuale della convenzione per la gestione in forma associata della segreteria comunale tra i Comuni di Canale Monterano e Bassano Romano.
– Approvazione della convenzione per gestione in forma associata della segreteria comunale tra i Comuni di Santa Marinella e Canale Monterano.
Delibera di consiglio comunale N° 43 del 3 agosto 2011: revoca in autotutela.
– Delibera di consiglio comunale N°13 del 26 marzo 2012 e atti conseguenti: revoca in ottemperanza alla nota della Regione Lazio del 22-08-2012.
– Completamento dell’iter di acquisizione dell’obbligatorio parere ai sensi della L.R. 1/86 in materia di usi civici per addivenire all’approvazione della variante generale al Prg di Canale Monterano.
Questo consiglio è arrivato a seguito degli incontri organizzati dal Gruppo spontaneo 9 Agosto, dai i due gruppi consiliari di minoranza "Esperienza e Rinnovamento" e "Voci di Strada", e dal gruppo "I Cives", consiglieri della locale Università Agraria. Come esito di tali incontri, i gruppi "Esperienza e Rinnovamento" e “Voci di Strada", in ottobre, hanno presentato una richiesta di consiglio straordinario, con il seguente ordine del giorno:
1) Ottemperanza alla lettera della Regione Lazio, Area Urbanistica e Copianificazione, del 22 agosto, con la quale si invitava il Comune a revocare la delibera 13 del 26 marzo, che è presupposto della delibera 37 del 9 agosto sulla riserva naturale. Per ottemperanza si intende, pertanto, revoca della delibera 13 e degli atti conseguenti, compresa la delibera 37;
2) Ottemperanza all'invito, contenuto nella medesima comunicazione regionale, a completare l'iter di approvazione di una variante al PRG che giace in regione dal 2000, per mancata acquisizione del parere dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura in materia di usi civici. In pratica, il Comune deve preparare una relazione tecnica circa le terre di uso civico coinvolte dalla pianificazione contenuta nella variante; fino ad oggi l'Assessorato ha ritenuto insufficiente la documentazione inviata in questi anni dal Comune ed è in attesa di tale, complicata relazione tecnica per poter emettere il necessario parere.
Andiamo per gradi.
E’ passato lo scioglimento della convenzione in forma associata tra Canale e Bassano, per “affrettare i tempi sciogliendo la zavorra”, ha detto Serena Mosti, “della convenzione con Bassano”. Sia “Esperienza e Rinnovamento” che “Voci di Strada” (gruppi consiliari di minoranza) hanno votato “no”. In particolare, il consigliere Alessandro Bettarelli di “Esperienza e Rinnovamento” ha inteso illustrare quelli che ritiene i veri motivi per i quali il segretario si dimette. Di fatto c’è di mezzo la c.d. “variante Cangitano” e le osservazioni contrarie alla stessa sollevate dal segretario. Il segretario Comunale, in fase di Consiglio Comunale agostano, disse, tra l’altro, che: “considerato che il provvedimento incide sulla gestione dell’Area della Riserva, sarebbe stato possibile acquisire un parere del Direttore riguardo a tale aspetto”. Inoltre, Bettarelli ricorda una lettera perentoria del sindaco indirizzata al segretario comunale dove invitava lo stesso ad “allinearsi”. In soldoni, come ha detto chiaramente Bettarelli, “il segretario disse no e perciò è reo di aver fatto il proprio dovere”. Serena Mosti ha domandato a Bettarelli se le motivazioni da lui esposte fossero o meno frutto di interpretazione oppure estrapolate da documenti e fonti certe, “voglio dire – ha osservato Serena Mosti – che le motivazioni per cui il segretario comunale lascia Canale Monterano sono scritte”. Ma Bettarelli ha controbattuto, facendo presente che, quando un professionista lascia il proprio incarico, non lo fa per motivi futili, equivale a un giornalista che viene “escluso” dal direttore perché non in sintonia con la linea editoriale: “Non si dirà che quel giornalista lascia perché di idee diverse”.  Terminata la discussione, la decisione adottata è che entro una decina di giorni si concluderà la nuova convenzione con Santa Marinella.
La cosa che più ha fatto riflettere, di questo consiglio comunale, è quanto accaduto al momento della discussione inerente la richiesta avanzata dalla minoranza di revocare, sostanzialmente, sia la delibera di marzo sia quella di agosto (la seconda come atto conseguente).
Il sindaco Angelo Stefani ha fatto subito presente che non si evincerebbe da alcuna intestazione ufficiale che il documento prodotto dalla minoranza (la richiesta di consiglio straordinario per le due revoche) sia stato in realtà prodotto dai consiglieri stessi. Inoltre ha fatto presente la mancanza di parere contabile a corredo. Praticamente, il sindaco ha riscontrato dei vizi formali che si sarebbero sostanziati in un “impedimento” all’acquisizione. Inoltre, il primo cittadino Stefani ha fatto chiaramente presente che in questo momento sarebbero in corso “trattative con la Regione che sta rivedendo la delibera ai fini dell’approvazione”.
Che tipo di trattative sarebbero in corso? Si ricorda che la Regione ha scritto una nota il 22 agosto 2012 in merito alla delibera di Consiglio n. 13 del marzo 2012 (ed una successiva nota del 10 ottobre scorso). Tale delibera è stata ritenuta dalla Regione priva di valore giuridico e in “grave contrasto con la normativa urbanistica” ignorando vincoli paesaggistici e “le più elementari normative nazionali e regionali”.
Dunque, dopo questo esito di indubitabile chiarezza, cosa potrebbe mai essere successo di così eclatante da permettere che s’instauri questa presunta “trattativa” per correggere il tiro? Stefani ha anche detto che “discutere questi punti adesso che c’è una trattativa in corso sarebbe un dispendio di risorse economiche” e ha proposto di rinviare la discussione di almeno venti giorni quando i consiglieri avranno “documenti probatori” in mano. Il sindaco non ha ritenuto di mettere al voto la proposta delle minoranze di revoca della delibera 13 e nemmeno, quindi, di procedere alla relativa discussione. A questo punto vi è stata una sospensione della seduta consiliare, su richiesta del consigliere di minoranza Stefano Ciferri. Ripresa la seduta, i gruppi di minoranza, "Esperienza e Rinnovamento" e "Voci di Strada", hanno protestato per il fatto che la proposta del sindaco, di rinvio del voto, non risultasse agli atti e Bettarelli, in relazione all'oggetto di voto invece presente all'ordine del giorno (revoca della delibera 13), ha controbattuto asserendo "dato che i punti sono stati inseriti all’ordine del giorno del consiglio straordinario del 6 novembre, quest’ultimi dovrebbero essere discussi". La discussione, ha rilevato il consigliere di minoranza, "non porta un dispendio economico" e ha poi chiesto che venisse messo a verbale che il sindaco ritiene del tutto inutile un confronto. Ciferri è intervenuto, inoltre, chiedendo la possibilità, in ogni caso, di spiegare, al Consiglio ed ai cittadini presenti fra il pubblico, le motivazioni per le quali le minoranze richiedevano la revoca delle delibere comunali discusse.
Ebbene, L’osservatore laziale, dopo svariate telefonate in Regione, ha posto la seguente domanda al dottor Demetrio Carini, direttore regionale Territorio e Urbanistica, lo stesso che ha firmato la nota del 22 agosto 2012: E’ in corso una trattativa tra il Comune di Canale e la Regione così come dichiarato dal sindaco in occasione del Consiglio comunale straordinario del 6 novembre? Il dottor Carini che non ha voluto rilasciare direttamente una intervista, ha però fatto sapere, fugando così ogni dubbio e interrogativo, che “la Regione Lazio rimane sulla posizione presa e non risulta in corso alcuna trattativa di revisione o altro. Rimane fermo quanto scritto”.  E’ stata poi la volta degli usi civici. Ovvero sono i diritti spettanti a una collettività (e ai suoi componenti), organizzata e insediata su un territorio, il cui contenuto consiste nel trarre utilità dalla terra, dai boschi e dalle acque. Si deve completare l’iter di acquisizione dell’obbligatorio parere ai sensi della L.R. 1/86 in materia di usi civici per poter essere in grado di approvare la variante generale al Prg di Canale Monterano. E’ dal 2000 che ci si prova. Mancherebbero dei documenti in Regione e il sindaco ha fatto sapere che consisterebbero nella perizia demaniale e il nulla osta della soprintendenza (perso da diverso anni). Riguardo alla perizia demaniale, sarebbe stata utilizzata quella adottata dall'Università Agraria e un consulente, geom. Angelo Benedetti, sarebbe stato incaricato di stilare il documento o analisi territoriale mancante. Ciferri ha raccontato il suo "viaggio in Regione" e chiarito con puntualità che, a seguito di un colloquio diretto con il geometra Randolfi, ha avuto modo di vedere la famigerata variante del 2000 custodita all’11° piano della Regione (e quindi ne ha provato l’esistenza, dicendo “prima la mia era solo fede, poi è diventata certezza”). Ma non è tutto: ha detto anche che nel 2003 il geometra Alebardi avrebbe stilato una relazione non completa (alcuni terreni del demanio civico hanno ricevuto nella variante una destinazione urbanistica diversa dall'uso civico), la quale sarebbe mancante di dati catastali di facile reperimento – che non richiedono il dispendio di ulteriori risorse economiche per consulenti; non servirebbe cioè "perdere altro tempo e denaro" – e, soprattutto, risulterebbe priva delli motivazioni, richieste espressamente dalla legge, circa l'interesse pubblico che giustifichi la sdemanializzazione delle terre di uso civico coinvolte dalla variante. In pratica, Ciferri ha spiegato che per completare questo iter servono soltanto cose molto semplici da ottenere: “ci sono inoltre – ha detto Ciferri – terre collettive che fanno parte della nostra Riserva e che potremo usare per il nostro sviluppo. Chiudiamo questa storia e non sprechiamo altri soldi e tempo”.

ARTICOLI PRECEDENTI:

  24/10/2012 CANALE MONTERANO, INVIATA A TUTTI I DESTINATARI LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO”

  17/10/2012 CANALE MONTERANO, DELIBERE "FAI DA TE": LA REGIONE POTREBBE CONTESTARE AL COMUNE ANCHE LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO

   16/10/2012 CANALE MONTERANO, LA REGIONE FA TREMARE LA GIUNTA STEFANI

  08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE


 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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