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Cronaca

CAMPOBASSO, CENTRALI A BIOMASSE: PROTESTA AL CONSIGLIO REGIONALE

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Tempo di lettura 3 minuti I comitati hanno chiesto al Tar di fermare la realizzazione delle centrali, perche' dannose al territorio.

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Redazione

Campobasso – Sindaci e associazioni dell'area matesina si trovano, oggi, davanti al consiglio regionale del Molise per protestare contro le due centrali a biomasse autorizzate dagli uffici dell'ente. Le centrali di S. Polo e Campochiaro, in provicia di Campobasso, devono avere ora il via libera definitivo del Consiglio regionale. Intanto, i comuni e i comitati hanno chiesto al Tar di fermare la realizzazione delle centrali, perche' dannose al territorio. Intanto, è deciso l'intervento del consigliere regionale di opposizione Salvatore Micone.

L”’area del Matese – sottolinea Micone – è classificata quale area ad elevato pregio ambientalistico, definita più volte quale corridoio ecologico di fondamentale importanza per la conservazione di specie prioritarie presenti sulla dorsale appenninica ed uno snodo fondamentale per la loro conservazione. Questo è pienamente riconosciuto, non solo dalle associazioni ambientaliste e da quanti profondono il loro impegno ed interesse nella tutela dell’ambiente e della salute, ma anche dalla nostra amministrazione regionale laddove ha riconosciuto il proprio impegno nella direzione dell’Istituzione del Parco del Matese.

“Allora – sottolinea Micone . sulla base anche di considerazioni di eventuali ricadute economiche sui cittadini molisani, praticamente estranei ad ogni forma di beneficio dall’installazione di tali centrali nel loro territorio, ci si chiede, a fronte di acclarati danni all’ambiente, al suolo, all’aria, al territorio e alla salute, dov’è il contrappeso che farebbe pendere l’ago della bilancia su ipotetici vantaggi per i cittadini interessati? Come si pensa di compensare ai danni che essi e le generazioni future dovranno subire a causa degli agenti inquinanti promananti dalle centrali in questione? La risposta non c’è. Perché l’unica logica di tale farraginoso sistema è si quella economica, ma non dei cittadini, bensì unicamente di quanti abbiano proposto l’installazione delle centrali. E non bisogna fermarsi a valutazioni prettamente giuridiche legate all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni; la politica deve fare il bene comune, il bene delle attuali  e delle future generazioni. A livello istituzionale non si può mettere a tacere la coscienza su assunti di carattere puramente giuridico – amministrativo. Bisogna invece allargare l’impegno amministrativo a logiche più ampie, ad una politica di programmazione che tenga conto delle peculiarità ambientali, paesaggistiche e storiche della regione. Realizzare gli impianti significa rompere l’equilibrio con tutti gli impegni che l’Ente Regione ha il dovere morale e giuridico di portare avanti in termini di turismo, cultura e valorizzazione del territorio ed implementazione della tradizione gastronomica. Sull’area peraltro insistono numerose aziende dell’agroalimentare che sarebbero le prime a subire immediati danni economici. L’area è limitrofa poi alla zona WWF di Guardiaregia e al massiccio del Matese. E’ banale e drammatico allo stesso tempo pensare all’assurdità della scelta del sito da destinare alle biomasse, non supportato nemmeno dalle quantità di  energia necessitante da parte della Regione, già produttrice di elevati quantità della medesima da diverse fonti. I risvolti sanitari poi sono allarmanti; le emissioni promananti dalle centrali comporterebbero immissioni di agenti cancerogeni sia nell’aria che nel suolo e non solo: sembrerebbe che tali sostanze vadano ad impattare con il corredo genetico comportando danni anche alle generazioni future. I rischi sanitari indotti da tale contaminazione non sono giustificati dai benefici collettivi indotti dalla realizzazione degli impianti, il cui scopo è solo quello di massimizzare gli utili dei proponenti, non essendo le biomasse una scelta obbligata né tantomeno strategica per lo sviluppo della Regione Molise”.

“Voglio concludere affermando che, secondo una logica di buon senso, di sana amministrazione e di bene comune per le presenti e per le future generazioni, questa Amministrazione, esercitando un potere in autotutela, provveda alla revoca delle autorizzazioni de quibus garantendo fattivamente quel diritto alla salute e ad un ambiente salubre costituzionalmente garantiti, senza la necessità di un percorso giurisdizionale volto al loro riconoscimento. Sarebbe un segno di civiltà e di una politica evoluta”, conclude Micone.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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