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di Matteo La Stella
Catanzaro– Ennesimo caso di competizioni “telecomandate” nel panorama calcistico italiano, infangato, ancora una volta, dall'operato di due organizzazioni criminali capaci di combinare le partite di Serie D e Lega Pro, complice la 'ndrangheta.
È scattata all'alba di martedì mattina l'operazione “Dirty Soccer”, eseguita dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Dda di Catanzaro in merito alle combine calcistiche di Serie D e Lega Pro. Tra le mele marce finite nel mirino della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro figurano calciatori, allenatori, presidenti e dirigenti calcistici. Cinquanta arrestati e un'ottantina di indagati, sono invece i numeri dei blitz scattati dalle prime luci dell'alba in tutta la penisola.
L'accusa che pende sulle teste di tutti i coinvolti è di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva.
Il provvedimento di fermo invece, da circa 1200 pagine, ha prodotto arresti e perquisizioni in 21 province dello stivale: Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, L’Aquila, Ascoli Piceno, Monza, Vicenza, Rimini, Forlì, Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova, Savona .Per alcuni, l'accusa è stata estesa dall' aggravante mafiosa e transazionale. Fra i destinatari dei fermi risultano anche alcuni stranieri, oltre ad un membro della 'ndrina Iannazzo, potente clan della 'Ndrangheta attivo sul territorio calabrese di Lamezia Terme, ed un poliziotto.
Le squadre coinvolte nella "farsa sportiva" sono una trentina, concentrate principalmente nella Lega Pro. Numerosi i match combinati. Secondo quanto appreso alcune squadre coinvolte sarebbero impegnate nei playoff per la promozione in serie B o nei playout per rimanere nella categoria. I magistrati della Dda di Catanzaro però, con un intenso lavoro di indagine, sono riusciti ad individuare le organizzazioni criminali attive nell'ambito delle due diverse categorie. Calciatori, allenatori e dirigenti, in perfetta sintonia con gli esponenti di due organizzazioni criminali, tenevano tra le mani le “redini” delle partite truccate. Concordato il risultato, le organizzazioni scommettevano del denaro su quelle stesse partite tramite circuiti “pirata” italiani ed esteri.
L'intervento condotto dalla Mobile di Catanzaro dall'alba del 19 maggio, ha prodotto blitz in 10 regioni:Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia e Calabria. L'esito dell'operazione, dai nomi dei giocatori a quelli dei club interessati, verranno svelati alle ore 11 di oggi nel corso di una conferenza alla questura di Catanzaro.
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