CALCIOSCOMMESSE. CHIESTO PROCESSO AD ANTONIO CONTE

di Silvio Rossi

 

La Procura di Cremona, nell’ambito dell’inchiesta per il calcioscommesse, ha chiesto il rinvio a giudizio per oltre cento imputati, tra cui il nome eccellente dell’allenatore della nazionale Antonio Conte.
La richiesta, giunta al termine di un’inchiesta per una serie di incontri combinati nel 2012, fa riferimento alla partita Albinoleffe-Siena – in quella stagione l’allenatore leccese era a capo della squadra senese – mentre per altre partite finite sotto l’occhio della procura, in particolare Novara-Siena, è stata chiesta l’archiviazione.
Oltre al tecnico della nazionale, tra gli indagati figurano altri nomi eccellenti, come l’allenatore Colantuono, ex tecnico dell’Atalanta, e per il capitano della stessa squadra, al momento dei fatti , Cristiano Doni. Nell’inchiesta ci sono anche i nomi di Stefano Mauri, capitano della Lazio, che ha già scontato sei mesi di squalifica dalla giustizia sportiva, e una settimana di carcerazione preventiva, e di Beppe Signori, non più in attività, ma tesserato FIGC.
Anche Conte, per i fatti oggetto dell’inchiesta odierna, aveva ricevuto una squalifica dalla giustizia sportiva, inizialmente di dieci mesi, per le due partite suddette, pena ridotta a quattro mesi dopo che la Corte di Giustizia Federale lo aveva prosciolto per i fatti di Novara-Siena.
L’accusa nei suoi confronti, di frode sportiva, è stata giustificata dal Procuratore, perché “violò gli obblighi di allenatore”, che ha la responsabilità di “salvaguardare la condotta morale dei calciatori e […]di sorvegliare affinché i calciatori mantengano una condotta consona ai principi di lealtà e probità”.
Le accuse contro Conte erano già note al momento della sua chiamata da parte dell’allora neopresidente Tavecchio, e fortunatamente giungono all’apice in un anno disparo, in cui la nazionale non è impegnata in campionati europei o mondiali, altrimenti il nostro calcio avrebbe dovuto subire l’onta dell’attacco di tutta la stampa mondiale contro l’allenatore sotto processo, e contro i vertici che lo hanno voluto a ricoprire tale incarico. A questo punto, viene da chiederci: ma non c’era nessun altro nome da poter chiamare al suo posto?

VEDI ANCHE CALCIO SCOMMESSE. CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER 130 INDAGATI