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Redazione
Cagliari – In tre anni hanno appiccato undici incendi, tutti nella stessa area tra Poggio dei Pini e Capoterra, nel Cagliaritano, distruggendo centinaia di ettari di boschi e in alcuni casi mettendo in pericolo gli abitanti delle case vicine. Filmavano e fotografavano i loro raid e inviavano le foto ad alcuni conoscenti per vantarsi dei loro atti criminali. I due incendiari seriali, Giovanni ed Emilio Deidda, 54 e 27 anni, padre e figlio, di Capoterra sono stati individuati e arrestati dagli agenti del Corpo forestale regionale con l'accusa di incendio boschivo, dopo una lunga indagine condotta con intercettazioni ambientali e appostamenti. I due hanno confessato la propria responsabilita' per due degli 11 incendi senza pero' chiarirne le motivazioni.
Gli uomini della Forestale sono riusciti ad arrivare a loro nel luglio scorso, quando una delle telecamere piazzate per l'indagine ha potuto documentare il momento dell'innesco di un rogo, con uno zampirone a cui erano stati legati dei fiammiferi lanciato dall'auto in corsa, nel punto esatto dove l'anno prima loro stessi avevano appiccato un altro rogo. Per questi roghi e' indagata anche una terza persona, il fratello di Giovanni Deidda. Nel corso della conferenza stampa in cui sono stati resi noti i particolari dell'indagine, gli uomini della Forestale hanno voluto sottolineare la difficolta' riscontrata a causa della mancanza di collaborazione degli abitanti della zona. L'indagine e' ancora aperta, hanno spiegato i forestali, per individuare eventuali altri responsabili e accertare il movente degli incendi
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