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di Maurizio Costa
Grecia – Il parlamento ellenico ha votato tre volte per le elezioni del presidente della repubblica e non è riuscito a eleggere il nuovo capo di stato. Per questo, secondo la legge, Antonis Samaras, il premier greco, sarà costretto a sciogliere le camere e ad indire nuove elezioni per cambiare i vertici parlamentari.
Il voto politico si terrà il 25 gennaio, data fondamentale per il corso che intraprenderà una delle nazioni più colpite dalla crisi internazionale. La paura di Samaras è che Alexis Tsipras, leader del partito Syriza, fortemente contrario alle politiche di austerità europee, possa vincere le elezioni e allontanare la Grecia dalle politiche comunitarie.
Stavros Dimas, il candidato presidente della repubblica proposto da Samaras, ha ottenuto 168 voti su 180 necessari per raggiungere la soglia. Le votazioni si sono tenute per ben tre volte e il parlamento non è riuscito a superare lo scoglio dell'incertezza.
La borsa di Atene, già duramente colpita nei giorni scorsi, ha perso il 10,7% dopo le votazioni parlamentari.
Le forti incertezze che stanno caratterizzando la politica greca potrebbero portare ad un nuovo corso: se dovesse vincere Tsipras, candidato numero uno per succedere a Samaras, la Grecia potrebbe rinegoziare le norme imposte dall'Europa per uscire dalla crisi. D'altro canto però, la Grecia in questi anni ha ricevuto più soldi dall'Europa rispetto a quelli versati come tutti i paesi membri. Uno strappo con l'Ue potrebbe gettare la Grecia in una crisi ancor più grave di quella attuale.
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