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di Angelo Barraco
Motta di Costigliole D’Asti – Non è escluso che il cadavere rinvenuto a circa due chilometri da casa di Elena Cesta appartenga proprio alla donna.Da indiscrezioni, sembrerebbe che il medico legale non escluda che il cadavere possa essere quello di una donna e quindi presumibilmente, considerato anche il fatto che il corpo ritrovato è privo di indumenti e che Elena sarebbe scomparsa nuda, possa essere proprio il corpo di Elena. Ora si è in fremente attesa dell'esito dell'esame del Dna. L'osservatore d'Italia vi terrà agiornati sulla questione.
Il Caso
Motta di Costigliole D'Asti, pochi abitanti che si conoscono tutti. Sono le 08:15 del 24 gennaio, Elena è solita accompagnare i figli a scuola ma quella mattina non si sente bene e chiede al marito di accompagnarli. Alle 08.35 il marito, Michele Buoninconti, rientra a casa e trova vicino il cancello i vestiti di Elena e gli occhiali dalla quale la donna non si separava mai perché miope e sul tavolo trova la fede nuziale. Elena sparisce, da qui inizia un mistero fitto.
Elena sparisce in venti minuti, stando al raccondo del marito, un spazio temporale oggettivamente scarso. Una donna nuda si sarebbe notata subito e invece nessuno vede Elena nuda camminare per strada. Il marito, appena tornato a casa e dopo aver visto quei vestiti per terra si allarma perché per lui è una vergogna che una donna cammini nuda per strada e allora si mette alla ricerca della donna ma non trova nulla.
Il signor Buoninconti è l’ultima persona ad aver visto Elena, madre di quattro figli e devota alla famiglia.
Ma chi era Elena Ceste? Che abitudini aveva?
Elena era una donna che, dopo il diploma si era messa a lavorare e aveva conquistato la sua indipendenza, ha conosciuto Michele e, dopo il matrimonio ha cambiato le sue abitudini; ha lasciato il lavoro, si è trasferita in un paesino e si è dedicata completamente alla famiglia. Era una donna che andava regolarmente in chiesa con tutta la famiglia ma, a come dichiara il marito, qualcosa in lei era cambiato.
Il marito dichiara che la donna, la sera prima della scomparsa era agitata, e il marito, dopo aver chiesto quale fosse il problema, la donna rispose di aver combinato un guaio e di essere sulla bocca di tutti stupendosi di come il marito non fosse a conoscenza di tale cosa.
Il marito dichiara anche che Elena quella notte gli fece leggere degli sms che la donna avrebbe ricevuto da altri uomini, Michele dichiara anche che la donna chiese a lui di non mandare i figli a scuola perché pensava che fossero a rischio e che qualcuno li avrebbe presi.
Scandagliando la vita della donna, viene fuori che Elena, per distrarsi da quella vita schematizzata e standardizzata che la privava di distrazioni e occupazioni particolari al di fuori della famiglia, si era iscritta su facebook, e tramite il social network sembra avesse riallacciato vecchie amicizie, all’insaputa del marito. La donna sul social network aveva trovato un punto di sfogo che nella vita reale non trovava ed era solita conversare amichevolmentecon uomini con cui non si sentiva da tempo, ex compagni di scuola, e anche con l’ex fidanzato che è stato con lei prima che la donna si sposasse con Michele. Ed è li che partono le prime indagini, ma non portano a nulla.
Michele, durante la prima fase delle indagini punta subito il dito su due persone, accusandole di essere coloro che importunavano Elena e quindi di essere stati loro ad averla istigata all’allontanamento. Vengono verificate le posizioni di queste persone e risulta che queste due persone hanno un alibi e non possono essere loro.
Vengono analizzati dalla polizia scientifica i vestiti che Michele dice di aver trovato vicino al cancello, ma su di essi non vi è traccia alcuna di esposizione all’atmosfera ergo quei vestiti non sono mai stati lì fuori poiché se fossero stati fuori ci sarebbero stati elementi scientifici che avrebbero supportato questa tesi.
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