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Redazione Lazio

BUSTO ARSIZIO, FOLLE GESTO: MADRE LANCIA I FIGLI DI 4 E SEI ANNI DALLA FINESTRA

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Tempo di lettura 2 minuti La donna: "L'ho fatto per il loro bene".La 42enne e' consapevole che i figli siano ancora vivi ma per tutto il tempo in Commissariato ha ripetuto di sperare che non sopravvivano

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Redazione

Busto Arsizio (VA) – Un gesto folle, atroce che ha interrotto per sempre la vita di due minori innocenti. E' stata trasferita in una clinica psichiatrica agli arresti domiciliari la 42enne di Busto Arsizio che oggi ha scaraventato fuori dalla finestra di casa i due figlioletti di quattro e sei anni. Lo ha disposto il Sostituto procuratore Mirco Monti al termine dell'interrogatorio svoltosi negli uffici del Commissariato di Busto, dove la donna ha ammesso il terribile gesto. Recentemente era stata ricoverata in psichiatria per un disturbo della personalita' ed era tornata a casa una settimana fa, il 10 maggio. La 42enne e' consapevole del fatto che i figli siano ancora vivi ma per tutto il tempo di permanenza in Commissariato ha ripetuto di sperare che non sopravvivano. Nel condominio, in una zona residenziale tranquilla a ridosso del viale alberato che porta verso la frazione Borsano, pare che tutti sapessero dei suoi problemi di salute mentale. Anche per questo in famiglia si cercava di evitare che rimanesse sola. Oggi a tenerle compagnia vi era la madre che abita nell'appartamento attiguo e comunicante tramite il balcone. In quel momento pero' era in cucina a preparare il risotto per il pranzo. Dopo il tremendo gesto la donna si e' seduta sul divano del soggiorno come nulla fosse ad attendere la madre. Quando quest'ultima e' comparsa le ha detto: "Li ho buttati giu'". Intanto l'inquilino del primo piano, udito il tonfo e resosi conto dell'accaduto e' corso a dare soccorso alla piccina, la prima ad essere buttata giu', e si e' visto piombare addosso l'altro figlioletto.  Certo che sono stata io ma l'ho fatto per il loro bene e' la sconvolgente giustificazione data da S. B.. La figlioletta di quattro anni e il figlio di sette sono ora ricoverati in gravi condizioni dopo il terribile volo di oltre otto metri. La piu' piccola ha riportato lesioni all'addome e si trova nel nosocomio di Busto. Il bimbo ha riportato un trauma cranico ed e' stato ricoverato a Legnano. Entrambi sono in prognosi riservata. La donna nel pomeriggio e' stata sottoposta ad un primo interrogatorio negli uffici del Commissariato di Busto Arsizio e al magistrato di turno alla locale Procura, Mirco Monti, nell'ammettere le sue responsabilita' avrebbe anche aggiunto: "Non ce la facevo piu'". Secondo fonti investigative verserebbe in stato confusionale e apparirebbe poco lucida. Non e' ancora chiaro cosa abbia fatto scattare la molla per compiere il folle gesto. Sgomento in tutta la citta'.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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