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BUFERA VIRGINIA RAGGI: NICOLA ZINGARETTI INTERROGA LA ASL DI CIVITAVECCHIA
Tempo di lettura 3 minutiRaggi: "È tutto dichiarato e regolare, è solo fango"
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9 anni faon
Red. Cronache
Roma – "Io non ne sapevo nulla. Un Presidente della Regione, com'è ovvio, non interviene nelle singole decisioni gestionali che spettano agli apparati amministrativi. Ma di sicuro è mio dovere verificare che queste scelte avvengano nel pieno rispetto dei criteri di legittimità e opportunità". Queste le parole del governatore del Lazio Nicola Zingaretti a margine di un evento in Regione.
Zingaretti in merito alla notizia pubblicata dal Fatto sugli incarichi di recupero crediti affidati dalla Asl di Civitavecchia all'avvocato Virginia Raggi, candidata sindaco di Roma. "Ho appena chiesto alla Asl di Civitavecchia – ha aggiunto – di relazionare sulle ragioni che hanno portato ad affidare l'incarico, il suo oggetto e l'importo e, cosa più importante, i risultati raggiunti dalla ASL grazie al lavoro che avrebbe dovuto essere svolto".
Raggi risponde ai cronisti "Mi stanno attaccando sin dall'inizio della campagna elettorale, l'unica cosa che possono fare è attaccarmi sul mio lavoro perché non hanno altro. È tutto dichiarato e regolare, è solo fango". Si difende così Virginia Raggi, rispondendo ai cronisti mentre arriva alla stazione di Piramide per prendere il treno per Ostia per la chiusura della campagna elettorale del M5S, in merito all'incarico ricevuto dalla Asl di Civitavecchia quando era ancora consigliere comunale.
La vicenda è relativa a due incarichi legali, affidati a Virginia Raggi, per il recupero di crediti per un totale di 13 mila euro ottenuti dall'Asl di Civitavecchia. L'azienda sanitaria locale, come riporta il Fatto Quotidiano, aveva affidato all’avvocato Raggi il compito di recuperare una somma pari a 860 mila euro. La candidata a sindaco di Roma per il Movimento Cinque Stelle, per le prestazioni, avrebbe incassato fino ad oggi solo un acconto di 1.878 euro. La parcella prevede 8mila euro per il primo incarico, del luglio 2012, e 5mila per il secondo, risalente al 2014. In quest'ultimo caso, la Raggi, già consigliera al Campidoglio, ha assunto l’incarico nonostante non facesse parte dell'albo di professionisti istituito nel novembre 2012 da cui, per regolamento, bisogna scegliere i nomi dei legali a cui rivolgersi.
Polemica tra il Pd e Virginia Raggi per l'incarico ricevuto dalla candidata sindaco del M5s dall'Asl di Civitavecchia. In una serie di tweet, Francesco Nicodemo attacca perché la Raggi non ha dichiarato – nei documenti per la trasparenza, obbligatori per i consiglieri comunali – un incarico pubblico ottenuto dalla Asl Roma F. E su Twitter diventa uno scontro tra documenti. E' vero che nel 2013 e nel 2014 la dichiarazione non arriva, ma la Raggi la dichiarerà l'anno successivo, quello in cui ha incassato il pagamento della fattura.
Dure le critiche per la candidata pentastellata a sindaco della capitale da parte dei vertici del Pd. "Se quello che scrive il Fatto è vero – scrive su twitter il presidente Matteo Orfini – quella della Raggi non è una dimenticanza, è un reato".
Il senatore Stefano Esposito scrive "Con una certa apprensione" il fatto che "Virginia Raggi, sarà lo stress della campagna elettorale, soffre di continue amnesie. Oggi scopriamo, dopo che anche in TV ci ha raccontato di vivere solo dello stipendio di consigliera comunale, che nel 2014 ha ricevuto dalla Asl di un Comune amministrato dai 5 stelle un incarico per recuperare soldi da uno che oggi è morto. Consulenza da 13 mila euro che lei si è sempre dimenticata di citare”.
Anche Alessia Morani, vice capogruppo Pd alla Camera, si interroga sui "buchi nella sua memoria". "La telenovela delle amnesie di Virginia: consulenze dalla Asl nel Comune grillino di Civitavecchia – scrive in una nota – Non lavorava solo come consigliera? La trasparenza e la Raggi non vanno proprio d'accordo".
E Alfonso Sabella – ex magistrato, assessore nella giunta Marino e annunciato nella squadra di Giachetti se il dem vincerà il ballottaggio – rincara dall'Huffington Post: "L'avviso di garanzia alla Raggi è un atto dovuto. Per colpa o per dolo siamo davanti all'ipotesi di reato continuato di falso ideologico in atto pubblico. Fui io a controllare le autocertificazioni e la Raggi dichiara l'incarico dopo che iniziano i controlli, non prima -dice Sabella- Quello che mi colpisce è che la Raggi dichiara il suo incarico del 2012 solo nel 2015, cioè dopo che scoppia Mafia Capitale e dopo che, arrivato in Campidoglio, tra le prime cose che faccio c'è quella di controllare le autocertificazioni. La Raggi non dichiara l'incarico del2012 né nel 2013, quando diventa consigliere comunale, né nel 2014. Ma solo nel 2015, dopo che è scoppiata Mafia Capitale e dopo che io iniziai a verificare le autocertificazioni".
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