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di Cinzia Marchigiani
Bruxelles – Kiev sferra un possente colpacio all’Unione Europea, mettendola su un filo pericoloso e costosissimo. Per ora è fumata nera per l’accordo che doveva concludersi martedì 21 ottobre 2014 a Bruxelles per il pagamento e l’approvvigionamento del gas russo all’Ucraina. Il cosiddetto “ piano di inverno” che prevederebbe la fornitura dell’oro blu per tutto l’inverno fino a marzo ancora non si concretizza anche per l’Europa. Così a Bruxelles è rimasto tutto sospeso, poiché la Commissione europea non ha rassicurato Mosca in merito al pagamento del debito di Kiev proprio per le forniture di gas. Dalle parole dei negoziatori russi, la questione chiave rimane la fornitura di assistenza esterna in Ucraina, in modo che lei sia in grado di effettuare un pagamento anticipato per le consegne di gas russo nel mese di novembre e dicembre.
L’Ucraina vanta 3,1 miliardi dollari di debito per il gas russo già consegnato e Kiev ha preteso all’incontro di martedì che sia l’UE a fornire la somma di 1,6 miliardi di dollari che riguarda il gas già consumato. L’Europa per ora si è riservata se fare questo pagamento ma viene tirata nella trattativa e occupa una situazione molto critica poiché sembrerebbe a rischio anche la fornitura del gas russo per se stessa. Senza gas russo l’UE rischia a questo punto di rimanere intrappolata nella morsa del gelo che ormai è alle porte, poiché kiev potrebbe compromettere l stesa fornitura chiudendo il gasdotto che dalla Russia porta, attraverso l’Ucraina, gas all’Europa. In poche parole, viene richiesto il pagamento del debito in cambio delle aperture delle valvole del metanodotto.
Sembra una partita già destinata ad un unico finale. La copertura del debito dell’Ucraina, peserà sulle spalle dei cittadini europei? Ha idee ben chiare l'esperto del Consiglio russo per gli affari esteri, Cyril Koktysh, che è parte dei negoziati : ” in realtà dovrebbe essere che l'UE, come una struttura burocratica, ad essere responsabile per quei soldi."
L’inverno sta cominciando a presentare il suo volto, ma la duale posizione dell’Ucraina sta pressando affinché la conclusione dell’accordo abbia esito positivo, il quale sembrerebbe non avere altre soluzioni all’orizzonte. La decisione sarà presa il prossimo 29 ottobre 2014, quando l’UE dovrà decidere se cedere alla richiesta di Kiev per avere gas dopo la tarantella di questi mesi, questo epilogo sembrava ormai scontato, peccato che come sempre saranno le tasche dei cittadini a rimanere vuote.
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