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BRUXELLES: IDENTIFICATO L'ARTIFICIERE. FORSE ITALIANA TRA LE VITTIME

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Tempo di lettura 3 minutiNajim Laachraoui, insieme a Ibrahim El Bakraoui, si è fatto esplodere in aeroporto

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Redazione
 
Bruxelles –  I tre kamikaze degli attentati di Bruxelles sono stati identificati, mentre il quarto uomo del commando e' ancora in fuga: e' l'uomo con il cappellino nelle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza dell'aeroporto. Le autorita' belghe intanto non hanno ancora confermato l'identita' della funzionaria italiana dell'Ue che ufficialmente e' quindi ancora dispersa, Patricia Rizzo: la donna era nella metropolitana attaccata. Secondo i media belgi gli attacchi erano previsti per il giorno di Pasquetta, ma sono stati anticipati a causa della cattura di Salah Abdeslam e il timore che il super ricercato per gli attentati di Parigi svelasse i piani. Una sorta di 'testamento' audio trovato nel computer di uno dei kamikaze, abbandonato in un cestino dell'immondizia, conferma che gli attentatori avevano fretta. All'aeroporto non sono mai arrivati altri 15 chilogrammi di esplosivo, trovati nell'appartamento di Schaerbeek, il covo dei terroristi, dove la polizia era arrivata ieri grazie al tassista che ha accompagnato i kamikaze all'aeroporto. In un cestino nei pressi dell'abitazione e' stato trovato il computer con il 'testamento'. Il bilancio delle vittime e' aumentato a 32 morti: un altro cadavere e' stato trovato oggi a Zaventem. I feriti sono 300, di cui 61 in terapia intensiva A Zaventem si sono fatti saltare in aria Ibrahim El Bakraoui e Najim Laachraoui, il secondo considerato l'artificiere degli attentati del 13 novembre a Parigi.
 
Il kamikaze della metropolitana di Maelbeek e' invece Khalid El Bakraoui, fratello di Ibrahim. Ibrahim El Bakraoui, 30 anni, era stato arrestato in Turchia ed era stato espulso nel 2015, ma rilasciato in Belgio perche' "non aveva legami con il terrorismo". L'uomo e' il secondo da sinistra, vestito di nero, nelle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza dell'aeroporto. Ibrahim aveva lasciato un ultimo messaggio ritrovato nel computer recuperato poi dalla polizia nella spazzatura a Schaerbeek. Il 30enne esprimeva il suo smarrimento dicendo di essere "agitato, di non sapere cosa fare, di essere ricercato ovunque e di non volersi ritrovare in cella vicino a Salah Abdeslam".
 
Il secondo kamikaze dell'aeroporto, secondo diversi media belgi e francesi, e' Najim Laachraoui, considerato l'artificiere di Parigi. Nato a Anderlecht, 24 anni, era ricercato dal 4 dicembre. Ai primi di settembre era stato fermato sotto la falsa identita' di Soufiane Kayal in compagnia di Salah. Laachraoui e' il primo uomo da sinistra ripreso dalle telecamere di sorveglianza dell'aeroporto. E' stato identificato tramite il suo dna, che era sulle cinture esplosive usate al Bataclan e allo Stade de France a Parigi. Il kamikaze della metropolitana e' invece Khalid El Bakraoui, 27 anni, fratello di Ibrahim. Nel febbraio 2011 fu condannato a 5 anni per furto d'auto e possesso di kalashnikov. Era nella lista dei piu' ricercati dell'Interpol. La polizia internazionale aveva diffuso un "red alert", il piu' alto di una scala di 8 livelli di segnalazioni, in pratica un mandato d'arresto internazionale. Parlava arabo e francese e oltre alla nazionalita' belga, aveva un passaporto delle Bahamas. I due fratelli vivevano a Bruxelles e Khalid aveva affittato sotto falso nome un appartamento a Forest in rue du Dries 60. Il commando progettava qualcosa di ancora piu' devastante, ma un fraintendimento del call center dei taxi ha inviato all'indirizzo di Schaerbeek fornito dai terroristi una semplice berlina e non un veicolo piu' capiente. La ridotta capacita' del bagagliaio non ha permesso di caricare a bordo altre cariche esplosive: 15 chili di perossido di acetone (Tatp) una valigia piena di chiodi, viti e altro materiale per confezionare ordigni, trovati nell'appartamento. L'aeroporto di Zaventem restera' chiuso almeno fino a sabato mentre venerdi' arrivera' a Bruxelles il segretario di Stato Usa John Kerry per portare la solidarieta' americana e confermare il sostegno di Washington alla lotta al terrorismo.