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MONZA – Un uomo di 79 anni, residente a Besana Brianza (Monza), è morto oggi al Policlinico di Milano, per epatite fulminante dovuta a un’intossicazione da funghi velenosi. La moglie, 77 anni, è ricoverata per lo stesso motivo nel reparto rianimazione dell’ospedale di Desio (Monza) in gravi condizioni. Secondo quanto ricostruito, la coppia avrebbe mangiato alcuni funghi velenosi varierà Amanita, raccolti a Carate Brianza (Monza) scambiandoli per porcini.
Attenzione alla specie Occhio al “Boletus Pulchrotinctus”, il fungo simile al porcino che sta provocando intossicazioni
Boletus Pulchrotinctus (da non confondersi con le “munitole”). E la conformazione è tale che, raccoglitori poco esperti, fidandosi soltanto delle proprie sensazioni, lo scambiano per il comune porcino. Il consiglio: non consumare mai funghi crudi di nessuna specie
I funghi porcini sono un’ampia famiglia di funghi appartenente al genere Boletus. I micologi ne hanno individuato e classificato fino a 12 specie differenti. La più conosciuta è la Boletus Edulis, appunto il comune porcino. I comuni funghi porcini crescono sotto diversi alberi e a diverse latitudini. Partendo dall’altezza di 700-800 mt. s.l.m di un bosco di castagno, nascono sotto le querce e i faggi. Ad altezze fino ai 1500-1600 metri li ritroviamo nei boschi di pini.
Le caratteristiche morfologiche di questa specie di funghi porcini sono:
- Il cappello ha un diametro variabile solitamente dai 5 ai 25 cm., di consistenza compatta e carnosa, dalla forma a coppa. Il colore varia dal marrone chiaro al marrone scuro, con tendenza ad essere più chiaro lungo il margine. La superficie del cappello è leggermente umida, viscosa, non vellutata bensì rugosa.
- I tuboli, ossia la parte inferiore del cappello, sono di colore inizialmente bianco, poi giallastro. Sono lunghi e quasi liberi. Per questo motivo si distaccano facilmente dal cappello.
- I pori seguono diverse fasi, inizialmente sono chiusi e fini. Appena aperti sono bianchi o grigiastri. A maturità sono gialli.
- Il gambo è di diametro e lunghezza variabile, molto grosso e pieno. Inizialmente è di colore bianco pallido, in fase di maturità somiglia invece al colore del cappello, quindi brunastro.
- La carne, sempre di colore bianco, anche dopo l’essiccazione (al massimo tendente al nocciola chiaro). Gustosa, soda, profumata.
- Le spore, di colore bruno olivastro.
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