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di Matteo La Stella
Brescia– Poco dopo le 21:00 di venerdì, l'appartamento al primo piano di Via Nazionale numero 15, a Niarda in Vallecamonica, si è trasformato in un mattatoio. In casa, una donna e la figlia di 18 anni sono state brutalmente accoltellate al termine di una lite: a muovere l'arma il capofamiglia, successivamente fermato dai Carabinieri.
La donna, Gloria Trematerra, 54enne insegnante di lingue al liceo di Breno, è stata colpita da diversi fendenti che ne hanno determinato il decesso, poco dopo l'arrivo all'ospedale di Esine. La figlia è rimasta invece ferita gravemente, forse nel tentativo di difendere la madre, ma non sarebbe in pericolo di vita. Fuori casa al momento dell'aggressione l'altro figlio 21enne della coppia.
L'insegnante e la figlia, ormai da alcune settimane non vivevano più sotto il tetto coniugale, bensì in una struttura protetta, dopo che la giovane aveva denunciato i modi violenti del padre. A firmare la convenzione per la casa protetta era stato il sindaco di Niardo, Carlo Sacristiani, presente sulla scena del crimine dopo il raptus di follia del presunto assassino. È stato proprio il sindaco a confermare come il rapporto tra i due fosse alla deriva ormai da diverso tempo.
Ancora da chiarire il movente che avrebbe spinto le due a tornare in casa dell'uomo. Intanto, il capofamiglia si trova difronte al pm Carlo Pappalardo sotto interrogatorio, necessario a verificare la sua presunta colpevolezza. L'uomo, disoccupato ormai da tempo, era a casa da quando l'azienda in cui era impiegato come operaio aveva chiuso i battenti.
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