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Roma

Bracciano, Tellaroli (M5s): "Per onore della verità e della trasparenza sulla Delibera di Giunta che dichiarava “essere ostaggio da parte di un cittadino”

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Tempo di lettura 6 minuti "La verità è come il vetro che è trasparente se non è appannato per nascondere quello che c'è dietro basta aprire bocca e dargli fiato!"

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BRACCIANO (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota del Gruppo Consigliare Movimento 5 Stelle al Comune di Bracciano

 

Ecco la nota:

Per onore della verità e della trasparenza sulla Delibera di Giunta che dichiarava “essere ostaggio da parte di un cittadino”
Il 17 gennaio 2017 con protocollo n. 1856, il sottoscritto consigliere di minoranza Marco Tellaroli, richiedeva un accesso agli atti inerente alla copia del Fascicolo e tutti i suoi dati inerenti alla formulazione della suddetta Delibera, Registro n. 2 data 05/01/2016. Nell’attesa, il 19 gennaio 2017, i consiglieri sottoscrittori nei nomi di Marco Tellaroli, Alessandro Persiano, Claudio Gentili, Chiara Mango e Mauro Donato, dopo una breve riunione di minoranza, decisero di inviare agli organi competenti una copia della Delibera n.2/2017 “Per la tutela del Comune di Bracciano, Inviamo all’attenzione degli enti di controllo del territorio e delle amministrazioni, un atto con Oggetto: Delibera di Giunta comunale n. 2/2017 “Atto di indirizzo per incarico extragiudiziale per la tutela legale dell’ente nei rapporti con un cittadino” adottata nella seduta del 5 Gennaio 2017 (assenti il sindaco dott. Armando Tondinelli e l’assessore Geom. Remigio Marini)” “Un provvedimento che denuncia una situazione nella quale il Comune di Bracciano si troverebbe ostaggio di una persona. Nel provvedimento si parla di “toni perentori ed intimidatori” e della necessità di vagliare “le istanze ed il modus operandi del suddetto cittadino, al fine di individuare possibili azioni da intraprendere a tutela del corretto e sereno svolgimento dell’attività istituzionale, nell’interesse esclusivo dell’Ente e in ossequio al principio di imparzialità dell’azione amministrativa, minato dalle pressioni esercitate.”


Il 30 gennaio 2017, con prot. 3414, il sottoscritto Marco Tellaroli, ricevette la prima risposta dal Capo Area Amministrativa ed Affari generali, che dichiarava: “gli eventuali atti istruttori non sono nella disponibilità del Servizio di Segreteria”. Allorché il 31 gennaio 2017, inoltrai la risposta pervenutami, attraverso Pec prot. 3454, Al segretario Generale, Al Capo Area di Staff affari generali e Segretario Comunale f.f. “partecipante con poteri di f.f. e assistenza giuridico amministrativa” e alla posizione organizzativa di staff del Segretario Generale. L’oggetto della richiesta, fu: “copia degli Atti e Fascicoli come da prot. 1856, inerenti al fascicolo concernenti atti di indirizzo nella creazione della Delibera di Giunta comunale n.2/2017…”


Con nota prot 3722, il 01 febbraio 2017 alle ore 12:06, ricevetti la prima Pec, del Segretario Generale, dove per errore aveva tentato di mandarmi, copia degli atti concernenti in modo parziale, visto che erano formati da una copiosa documentazione, alle ore 12:11, ricevetti una nuova Pec dallo stesso Segratario, che diceva “la presente mail sostituisce la precedente. Si ricorda che la documentazione completa è depositata presso l’ufficio Segreteria, scusandomi per l’errore si inviano cordiali saluti. All’interno del corpo: “gli atti che hanno determinato l’adozione della delibera di G.C. n. 2/2017, si trasmette la documentazione richiesta relativa al periodo settembre 2016 – gennaio 2017”. Il giorno 2 febbraio 2017, ricevetti risposta via Pec, anche dalla Capo Area di Staff, con nota prot. N. 3943 con oggetto: “Tale disposizione contiene una tipizzazione delle relazioni personali o professionali sintomatiche del possibile conflitto di interesse e contiene anche una clausola di carattere generale in riferimento a tutte le ipotes” nel corpo del testo, mi veniva comunicato che, tali atti erano indirizzati al Segretario Generale e dal medesimo erano detenuti.
Dopo la presa consegna degli atti, dalla mia persona, ad una prima analisi è emerso che molti atti sono d’interesse pubblico, tra cause e sentenze della lottizzazione La Lobbra e via del Sassone, mentre gli attori concernenti sono: il Comune con nomi di alcuni dipendenti e tecnici e il cittadino Arturo Cimaglia, proprietario di alcune sentenze e cause. Il sistema di fotocopiatura dei documenti fronte-retroutilizzato, non permette una facile ricostruzione dei stessi documenti nella loro originale completezza (il fronte di una copia si riferisce ad un documento, mentre il retro della stessa copia si riferisce ad un diverso documento) e diverse mail e PEC non riportano il numero di protocollo.


Infine, va evidenziato che non tutti i documenti consegnati riportano la scritta “copia per il Consigliere Marco Tellaroli per uso fini istituzionali”. sistema di fotocopiatura dei documenti fronte-retroutilizzato, non permette una facile ricostruzione dei stessi documenti nella loro originale completezza.
Appare di difficile comprensione come documenti assunti agli atti del Comune in data successiva alla data della delibera, 05 gennaio 2017, possano avere determinato la volontà della Giunta e possano essere stati esaminati dalla stessa e posti dalla Giunta a presupposto della stessa delibera.
Infine, occorre precisare che da un primo esame della documentazione la stessa, oltre a risultare fotocopiata in modo disordinato, i documenti non sono divisi singolarmente e ordinati cronologicamente e risultata essere incompleta.
Per la tutela degli atti e delle vicende concernenti, il 6 febbraio 2017, depositai tali atti alla Procura della Repubblica di Civitavecchia, insieme al Consigliere Alessandro Persiano, integrando così l’esposto inviato via Pec in data 19 gennaio 2017 visto che trattavano di atti d’interesse pubblico, tra cause e sentenze della lottizzazione La Lobbra e via del Sassone, a noi sconosciuti fin all’accesso agli atti, se non per aver letto varie dichiarazioni stampa, negli anni trascorsi.


Il giorno 4 febbraio 2017, in totale trasparenza, mettendo a conoscenza e in lettura il Sindaco Armando Tondinelli, il Segretario Generale, il Presidente del Consiglio e tutto l’amministrativo, mandammo una Pec al cittadino Arturo Cimaglia, con oggetto: : formale iniziativa finalizzata all’acquisizione di informazioni, inerenti alle problematiche di interesse pubblico relative a via del sassone, ed alla sua richiesta di accesso ad Atti dovuti e non ancora rilasciati dall’Amministrazione comunale.
Il fine della nostra iniziativa visto che in qualità di Consiglieri di minoranza, abbiamo il compito di vigilare sull’operato di chi amministra, di dare suggerimenti e, se necessario, anche aiuti, nell’interesse della collettività. Nel corpo del testo di codesta mail scrivevamo:
 “Poiché la mole e la complessità degli atti ai quali abbiamo avuto accesso, non ci hanno permesso di avere una visione chiara e completa dei fatti e della situazione che si è venuta a determinare, con la presente vorremmo chiederLe:

•    la Sua disponibilità a permetterci di acquisire ulteriori informazioni inerenti alle problematiche di bene pubblico, legate alla realtà di via del sassone;
•    qualora fosse necessario, la Sua disponibilità a collaborare, per agire a tutela della correttezza delle procedure amministrative e degli interessi dei Cittadini, eventualmente anche chiedendo di indire un Consiglio Comunale;
•    la Sua disponibilità ad essere presente allo stesso, eventualmente anche con la presenza del suo legale, affinché il Consiglio tutto sia adeguatamente informato su tutti gli aspetti della vicenda, udendo anche la voce della controparte;
•    la Sua autorizzazione a formulare le relative domande scritte di cui all’oggetto della presente missiva, visto che, a nostro avviso, trattasi di atti concernenti l’interesse pubblico.”

Dopo la risposta affermativa del cittadino con nota di prot. 4168 del 05 febbraio ’17, trasmessa tra gli altri destinatari, riceviamo un nulla osta con atto d’indirizzo, nota prot. 4538 del 7 febbraio ’17 da parte del Sindaco Armando Tondinelli, che apprende la nostra richiesta d’indizione di un Consiglio Comunale dedicato alle annose questioni che vedono aspramente contrapposti il cittadino Arturo Cimaglia ed il Comune di Bracciano, trattandosi di contrasti, anche giudiziali, concernenti l’interesse della correttezza e del buon andamento della amministrazione della nostra città.

Con tale occasione, come da protocollo n. 5282 del 14 febbraio ’17, i consiglieri del gruppo Movimento 5 Stelle, Marco Tellaroli e Alessandro Persiano e con l’adesione del solo Consigliere Mauro Donato, richiesero la convocazione di un Consiglio Comunale, visto anche l’atto d’indirizzo nel nulla osta del Sindaco, chiedendo così ulteriori adesioni a tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza, per ottenere un numero congruo di un 1/5 dei Consiglieri come previsto da legge.

Dopo un periodo di attesa, provammo a reiterare ulteriore richiesta, di nuovo a tutto l’organo politico, senza avere alcuna nuova adesione. Tale adesione è venuta a mancare anche dopo la condanna dell'Ingegner Di Matteo in sede penale, da parte del Tribunale di Civitavecchia il 13/02/2017 come da dispositivo n. 318 R. DIB. 1818/14 – procedimento penale rgnr 5906-13, per le vicende attinenti via del Sassone, dove la stessa Giunta si è Costituita parte Civile, nell'udienza del 21/02/2017.

Il 24 febbraio ’17, con registro numero 35/2017, in assenza del Sindaco dottor Armando Tondinelli, la Giunta, emetteva una seconda Delibera, che revocava e confermava l’illegittimità e i vizi della precedente delibera adottata il 5 gennaio 2017 n. 2/2017, anche se l’art.134 del Tuel recita che, dopo il decimo giorno dalla loro pubblicazione diventano esecutive, affermando così un nuovo atto d’indirizzo, contrario a quello del Sindaco Armando Tondinelli e confermando la mancanza di veridicità dei presupposti che l'avrebbero determinata.
Tale revoca, non spiega nemmeno ai cittadini le motivazioni della sua adozione.
Con ulteriore delibera infine, con registro numero 36/2017 del 24 febbraio ’17, la Giunta comunale, si è costituita parte civile nel procedimento penale rgnr 127/11 rg gip 3003/12 radicato presso il Tribunale di Civitavecchia, per vicende riconducibili a via del Sassone.

Da quanto sopra emerge con chiarezza che i consiglieri comunali della maggioranza, che non hanno aderito all’atto d’indirizzo del sindaco, impedendo così la convocazione del consiglio comunale, hanno di fatto, voluto sfiduciare il sindaco e impedire alla cittadinanza di conoscere la verità su tutta la questione che da anni blocca Bracciano.

Tale iniziativa di adunanza Comunale, aveva il fine di evitare ulteriori danni erariali e non, verso l'Ente.

La verità è come il vetro che è trasparente se non è appannato per nascondere quello che c'è dietro basta aprire bocca e dargli fiato! Cit. E.M.

Gruppo Consigliare Movimento 5 Stelle
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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