Connect with us

Roma

BRACCIANO, SUCCESSO DI PUBBLICO ALL'INCONTRO DI SABATO SCORSO ORGANIZZATO DA LIBERA E LEGAMBIENTE

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Durante l'incontro sono stati sollevati interrogativi scottanti sulla cementificazione del territorio, sul ciclo dei rifiuti e sulle infiltrazioni mafiose nelle amministrazioni nel Lazio

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

A.P.

Un pubblico entusiasta ha accolto l’invito delle associazioni Libera e Legambiente, a Bracciano sabato scorso per parlare di “Territorio, diritti e legalità”. Davanti a circa 200 persone dei sei paesi del comprensorio intorno al lago e a 16 associazioni ambientaliste locali, si sono sollevati alcuni interrogativi scottanti sulla cementificazione del territorio, sul ciclo dei rifiuti, sulle infiltrazioni mafiose nelle amministrazioni nel Lazio. Numerosi i relatori, tra questi Antonio Turri, referente per il Lazio dell’associazione di don Ciotti, ha spiegato i meccanismi delle mafie locali, un fenomeno presente fin dagli anni ’70 e che è andato trasformandosi in mafia economica, mafia politica, fino alla mafia che spara. I figli di mafiosi sono ormai la seconda generazione cresciuta nelle migliori scuole; gli anni ’90 segnano gli  investimenti dei capitali in tutto il paese (130 miliardi il fatturato più altri 60/70 provenienti dalla corruzione) mentre, agli inizi del 2000, come risulta dai processi per associazione a delinquere di stampo mafioso, appaiono coinvolti anche cittadini con il ruolo di capi, nati in questa regione. Un fenomeno culturale, che contamina il potere, la società e l’economia diventando sistema. Ecco perché come cittadini, come persone e come associazioni, incalza Turri, “ci dobbiamo caricare della nostra responsabilità, il primo antidotto è la nostra carta costituzionale. I sindaci non sono i padroni delle città, ma amministratori pro tempore, sono i cittadini i proprietari delle loro città. Soltanto uniti si possono eliminare le mafie”. A Libera ha fatto eco Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, che ha insistito per mantenere  massima attenzione su quanto sta accadendo, sulle diverse inchieste aperte dalla magistratura, sul fenomeno dell’esodo dalla capitale previsto nei prossimi anni,  che sta condizionando le scelte urbanistiche del lago di Bracciano, del litorale Nord, dei Castelli.  In particolare, si sta discutendo su alcune zone verdi di maggiore pregio intorno al lago: 50 ettari di verde da trasformare in 125.000mc ad Anguillara, 60 ettari nel comune di Bracciano che potrebbero diventare attività sportive, ristoranti, aree giochi, e 40 ettari a Trevignano si trasformerebbero in 40.000mc di cemento. 
Enrico Fontana, giornalista noto per le battaglie con Libera e Legambiente ha insistito sulla scelta di vivere e difendere la legalità: ha fatto presente ai tanti giovani presenti e alle associazioni l’urgenza di impegnarsi tutti insieme: “chi amministra dovrebbe essere orgoglioso di avere cittadini come quelli di Bracciano, con la voglia di partecipare. Non ci sono isole felici, bisogna prevenire. Le mafie, approfittando delle crisi economiche, iniettano ingenti flussi finanziari, si comprano a pezzi  il paese e, attraverso l’economia delle imprese, si stanno comprando a pezzi anche la politica”. Tra i numerosi interventi, quello dell’urbanista  Corrado Placidi, che ha rilevato come la Regione Lazio si collochi al quinto posto nell’elenco negativo delle diciannove regioni italiane, con 80.427 edifici fantasma, e una percentuale del 7,43 per cento sul totale italiano. Mentre, le domande in sanatoria solo per i tre paesi del lago, dal 1985 al 2004 sono state 1.745 a Trevignano, 3.646 ad Anguillara e 2.516 a Bracciano. Alberto Spampinato presidente di Ossigeno, l’organizzazione a tutela dei giornalisti minacciati dalla criminalità e dalle mafie, ha deprecato le denunce mosse dall’amministrazione locale contro giornalisti e cittadini che avevano criticato alcuni cantieri edili di Bracciano, poi sequestrati dalla procura. Nel corso del lungo incontro, si è parlato anche di discariche e di ciclo della differenziata con Antonio Piras della rete Zero Waste Lazio e con Fabio Musmeci, ricercatore dell’ENEA. Tra le associazioni intervenute, Cristiana Mancinelli di Salviamo il Paesaggio ha ricordato il censimento richiesto in questi giorni a tutti i comuni d’Italia per conoscere gli edifici pubblici non utilizzati. Anguillara Bene Comune che ha posto l’accento sulla battaglia contro le mafie. Un documentario realizzato da Libera  che spiega la Quinta mafia, quella di carattere locale, fatta di potere gestito alla maniera delle mafie, ha concluso l’intensa giornata, che è stata suggellata con l’apertura di un presidio di Libera sul lago di Bracciano.

ALTRI tabella:


 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

Continua a leggere

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti