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Roma

BRACCIANO RIAPERTURA DISCARICA CUPINORO: IL POPOLO DICE NO!

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Tempo di lettura 8 minuti Dopo le affermazioni allarmanti dell’assessore ai rifiuti della Regione Lazio, Michele Civita, dopo l’ultimo comunicato del Comune di Bracciano, la riapertura si fa sempre più concreta.

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Oltre 600 persone sono scesa in piazza per chiedere il rispetto della legalità, il diritto alla salute e la difesa del territorio  contro chi vuole realizzare la nuova industria della monnezza. Assenti istituzioni e politica

 

Redazione

Bracciano (RM) – “La minaccia è gravissima, ma siamo ancora in tempo per  fermarli.  Negli anni scorsi è già successo,  i cittadini uniti e determinati hanno sventato pericoli che sembravano ineludibili. Quindi ce la possiamo fare. Loro hanno l’autorità, noi abbiamo la coscienza. Loro pensano ai soldi e al potere, noi pensiamo alla salute dei nostri figli. Le nostre ragioni valgono più delle loro”. E’ l’appello finale lanciato  dalla piazza del Comune di Bracciano a conclusione della fiaccolata indetta dal Comitato Bracciano Stop discarica e sostenuta dai Comitati e dalle associazioni anti discariche del Lazio.

Dopo la grande manifestazione unitaria dello scorso 26 ottobre 2013, davanti ai cancelli di Cupinoro, sabato 29 marzo 2014, Bracciano è stata nuovamente teatro di un lungo corteo illuminato da centinaia di fiaccole. Più di 600 cittadini, da ogni comune del territorio, hanno partecipato alla marcia partita silenziosa ma poi scandita dalla ripetizione del monito  Noi non ci fermiamo. Noi non ci fermiamo dall’esprimere  dissenso contro il progetto di fare di Bracciano il polo industriale dei rifiuti del Lazio.

Minaccia che, dopo le affermazioni allarmanti dell’assessore ai rifiuti della Regione Lazio, Michele Civita, dopo l’ultimo comunicato del Comune di Bracciano, si fa sempre più concreta.

La  discarica di Cupinoro, chiusa a gennaio per esaurimento degli spazi di conferimento, per 20 anni ha ingoiato rifiuti tal quale da 25 paesi ed ora necessita solo di bonifica. 

Regione Lazio e  Comune di Bracciano, invece, non puntano solo a riaprire la discarica ma a realizzare sullo stesso sito un mega impianto di trattamento dei rifiuti, sovradimensionato per i 25 comuni che già vi smaltivano. Intendono realizzare impianti di trattamento meccanico biologico con produzione di Cdr per 135.000 tonnellate all’anno ed una centrale a biogas da 33.000 tonnellate per la frazione umida. Il piano prevede grandi investimenti che la Bracciano Ambiente, azienda gestore della discarica, non possiede in quanto è in una grave crisi finanziaria tanto che  ha già licenziato 21 impiegati. A dire non a questo progetto -che farebbe di Bracciano la nuova industria della monnezza-  non sono solo i comitati di cittadini dei comuni interessati. Infatti a far crollare il fragile castello di Regione e Comune è intervenuto il Mibac, Ministero dei Beni culturali, che oltre ad aver evidenziato carenze nella documentazione presentata dalla Bracciano Ambiente, ha con forza affermato che l’area di Cupinoro, soggetta a usi civici, a vincoli paesaggistici ed archeologici, è zona a protezione speciale e dunque un patrimonio da tutelare dove non è possibile costruire né realizzare alcunché. In una nota del Comune di Bracciano di questi giorni si esprime chiara l’intenzione  di superare ogni barriera e di ricorrere al Consiglio dei Ministri per poter riaprire Cupinoro e realizzare i nuovi impianti.

I cittadini riuniti nei comitati, anche con la fiaccolata del 29 marzo, hanno riaffermato la netta contrarietà ad una  politica scellerata nella gestione dei rifiuti. Dopo essere stati esposti per oltre 20 anni ai veleni della discarica, i cittadini di Bracciano, Cerveteri e di tutto il territorio limitrofo, pretendono il rispetto del diritto alla salute. Sono fermamente contrari  all’idea di impianti di vecchia concezione  come la centrale a biogas o il TMB , funzionali a ben altri progetti, come quello di sfamare gli inceneritori attivi e allargare a dismisura il bacino di riferimento del sito. Dal Comitato Stop Discarica il messaggio ad istituzioni e politica è Noi non ci fermeremo.
 

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Roma, Ferragosto e turisti. Scattata l’operazione sicurezza: in manette 11 persone

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ROMA – In occasione della settimana di Ferragosto, per garantire una serena permanenza ai turisti e ai cittadini romani rimasti in città, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli per prevenire i furti in abitazione, presso i centri commerciali, nelle zone maggiormente frequentate dai turisti e in modo particolare a bordo dei mezzi pubblici e presso le stazioni della metro della Capitale. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, nelle ultime 48 ore, i Carabinieri hanno arrestato 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di furto e tentato furto aggravato in concorso.
 
Nell’area della stazione Termini, in via Gioberti, i Carabinieri di Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un cittadino russo, già noto alle forze dell’ordine, fermato dal personale di vigilanza di un negozio di abbigliamento, dopo aver sottratto alcuni capi, ai quali aveva rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza.
 
In via del Corso, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due cittadini romeni – un 28enne e una 19enne, entrambi e con precedenti – sorpresi a derubare una turista cinese. I Carabinieri li hanno bloccati appena dopo aver sfilato il telefono cellulare dallo zaino della vittima.
 
In piazza del Colosseo, sempre i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due nomadi, di 26 e 40 anni, entrambe in stato interessante e con numerosi precedenti specifici, bloccate subito dopo aver asportato con destrezza una busta contenente 420 euro dallo zaino di una turista cinese.
 
I Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno arrestato un 59enne italiano, senza fissa dimora e con precedenti, bloccato all’interno dell’autobus “H”, all’altezza della fermata Lungotevere de’ Cenci, subito dopo aver asportato con destrezza il telefono dall’interno della borsa di un 15enne.
 
Tre cittadini romeni – senza fissa dimora di 21, 38 e 58 anni – sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro che, in abiti civili, li hanno notati mentre si aggiravano con fare sospetto presso un negozio di abbigliamento in via Nazionale, rione Monti, e li hanno seguiti all’interno. Poco dopo, i tre sono stati bloccati all’uscita dell’attività perché sorpresi ad allontanarsi senza aver pagato numerosa merce, del valore di 570 euro, che avevano prelevato dagli espositori e occultato in zaini, previa rimozione delle placche anti-taccheggio.
 
Invece, all’interno di uno store del centro commerciale “Porta di Roma”, in via A. Lionello, i Carabinieri della Stazione Roma Nuovo Salario hanno arrestato un 30enne peruviano, sorpreso ad occultare prodotti di profumeria, del valore di circa 500 euro – all’interno di una borsa schermata.
 
Le vittime dei furti hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.
 
Nell’ambito delle attività, infine, i Carabinieri hanno rintracciato un 35enne romeno, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e hanno denunciato alla Procura della Repubblica un 30enne di Roma trovato in possesso di 14 dosi di cocaina.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

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I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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