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Chiara Rai
Oltre 130 mila abitanti sulle spine aspettano, pieni di speranza, di conoscere il verdetto del consiglio di Stato che decreterà il futuro dell’ospedale di Bracciano Padre Pio. Oggi il Consiglio di Stato è stato chiamato a confermare o meno in camera di consiglio la sospensiva del decreto regionale di riconversione, per poi, successivamente fissare una udienza nel merito. Il collegio si è riunito in mattinata e adesso istituzioni e cittadini attendono ansiosi la notifica. Sulla riconversione del Padre Pio, infatti, il giudice di secondo grado della giustizia amministrativa, ha voluto vederci chiaro tanto da aver concesso lo scorso 15 febbraio la sospensiva, richiesta dai sette Comuni del territorio, della sentenza del Tar del Lazio del 20 dicembre 2011 che rigettava la richiesta di annullamento del decreto 80 del Piano di riordino ospedaliero del Lazio. La sospensiva recita chiaramente che “l’esecuzione della sentenza appellata – si legge nel provvedimento – comportando la dismissione della struttura ospedaliera attiva nell’area di Bracciano, arrecherebbe danno grave ed immediato alle popolazioni residenti nei territori dei comuni che hanno impugnato il provvedimento di riconversione e considerato, altresì, che quanto al tempo necessario per raggiungere ospedali limitrofi entro la golden hour non c’è concordanza”. Sul braciere freme l’intero comitato cittadino che da oltre un anno lotta per la difesa del nosocomio: “proprio l’altro ieri – racconta un membro del Comitato – abbiamo fatto fronte ad un emergenza riuscendo a far partorire una donna arrivata da Trevignano in un pronto soccorso in pieno restauro dove il personale è carente. Se non avesse raggiunto il Padre Pio non sappiamo dove e come avrebbe fatto a partorire. Fortunatamente, alle 10 del mattino erano di guardia un ginecologo, un pediatra e un’ostetrica. Di notte questi specialisti non sono di guardia. E’ il quinto parto, da quando l’ostetricia è chiusa, che l’ospedale riesce a gestire nel migliore dei modi. Questo sta a significare che un ospedale come il nostro, anche se ridotto al minimo, riesce comunque a dare una risposta a quello che altrimenti sarebbe un grave vuoto sanitario”. I cittadini criticano fortemente la paventata possibilità di far fronte alle emergenze con l’elisoccorso: “Abbiamo bisogno di un pronto soccorso a Bracciano – ribadiscono i membri del Comitato – se c’è vento forte l’elicottero non si alza in volo e le persone possono morire. Auspichiamo tutti che il Consiglio di Stato possa confermare la sospensiva. In questo momento è importante un impegno comune di tutte le forze politiche per raggiungere l’unico scopo che è quello di mantenere in piedi il pronto soccorso del Padre Pio”.
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