Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
Red. Cronaca
BRACCIANO (RM) – Niente da fare per l'ex sindaco di Bracciano Giuliano Sala e consorte che si sono visti revocare un atto di costituzione di fondo patrimoniale fatto a febbraio del 2012 relativo diversi immobili, definiti dall'Agenzia del Catasto con la classificazione di abitazioni, stalle, scuderie, autorimesse, magazzini e uffici di loro proprietà.
La Procura della Corte dei Conti ha di fatto dichiarato l'inefficacia nei confronti dell'erario, in persona dei pubblici Ministeri della Corte dei Conti e dell'amministrazione pubblica danneggiata – il Comune di Bracciano – dell'atto notarile che costituiva il fondo e che rendeva i beni insequestrabili e impignorabili.
Il fondo patrimoniale, infatti, è uno strumento attraverso il quale uno dei coniugi, entrambi o un terzo (ad es.: un genitore) vincolano determinati beni destinandoli ai bisogni della famiglia. La proprietà dei beni che costituiscono il fondo, infatti, salvo diversa disposizione nell'atto che costituisce il fondo, spetta ad entrambi i coniugi. Tale strumento è stato introdotto con la riforma del diritto di famiglia del 1975 che ha sostituito il precedente strumento del patrimonio familiare con il quale la titolarità dei beni e, quindi, l'amministrazione, restava in capo al coniuge costituente.
I beni del fondo e i relativi frutti non possono essere sottoposti ad esecuzione forzata, cioè non possono essere liquidati per soddisfare un creditore, per debiti che il creditore conosceva essere stati contratti per scopi estranei ai bisogni della famiglia.
Correlati